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Marigliano, 40 mila euro per la biblioteca comunale fantasma

Marigliano,11 Gennaio –  40 mila euro dalla Città metropolitana per la riqualificazione della biblioteca comunale ma l’istituzione culturale è fantasma. Da anni esiste solo sulla carta mentre i pochi libri, oggi sono chiusi negli scatoloni delle stanze dell’ ex chalet de “Le magnolie”. 39.999,99 euro: e’ la somma stanziata dalla Città metropolitana di Napoli per i lavori di riqualificazione della biblioteca comunale di Marigliano.

Complessivamente la somma appostata è di oltre 3 milioni di euro e dovrebbe servire per la realizzazione nei comuni della provincia di Napoli di progetti volti alla realizzazione e/o alla riqualificazione e ammodernamento dei luoghi della cultura con l’obiettivo di potenziare e migliorare la fruibilità degli stessi nell’ottica di accrescere la divulgazione e l’attrattività del patrimonio culturale metropolitano quale elemento identitario per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Tutto sommato si tratta per il Comune di Marigliano di una bella sommetta. Se non fosse per il fatto che attualmente la comunità non sa dove sia la biblioteca pubblica. Insomma c’’è ma non c’è.

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C’è sulla carta ma nella realtà non esiste. Non esiste neanche più la catalogazione che era stata fatta per genere ed argomenti, seguendo le indicazioni di IBS. E che dire dei nominativi degli iscritti, anche dei paesi limitrofi, che erano oltre duemila? Stessa sorte, persi ovviamente. Chi si aspetta sale di conservazione, sale di studio e lettura, postazioni informatizzate, punti di servizio per la riproduzione, uffici per l’amministrazione, per la spedizione e per l’accoglienza di documenti e soprattutto un consistente patrimonio librario fruibile dalla comunità rimarrà inevitabilmente deluso. La Biblioteca comunale di Marigliano è soltanto un miraggio.

Nel 2021 le poche centinaia di libri delle aree umanistica, giuridica, economica e scientifica, donati o acquistati negli anni dall’Ufficio Cultura del Comune e sistemati alla bell’e meglio nello “Chalet delle Magnolie” alle spalle di Piazza Roma, ribattezzato “centro polivalente socioculturale polifunzionale comunale”, furono impacchettati e chiusi in deposito, mentre la struttura, sgomberata dalla suppellettile, veniva adibita a Covid Center. E adesso che il Covid Center è stato chiuso temporaneamente, in attesa delle terze e quarte dosi, cosa succederà? Torneranno i libri della presunta biblioteca o riprenderanno le vaccinazioni dell’ASL Napoli 3 Sud? O si faranno le vaccinazioni tra i romanzetti e i saggi di Bruno Vespa? Mentre il piano strategico dei servizi bibliotecari comunali deve essere ancora elaborato, per il cantiere perenne dello Chalet sarà invece di nuovo punto e capo: gli ennesimi lavori di ritinteggiatura, gli ennesimi impianti elettrici, l’ennesima sostituzione dei corpi illuminanti e delle lampade di emergenza e dei ripetitori wifi.

“Chi fraveca e sfraveca nun perde maje tiempo” recita un vecchio proverbio napoletano: chi fa e disfa non perde tempo. “ Per il sogno di un vero e proprio polmone di cultura a Marigliano –affermano i critici letterari- ci vorrà invece ancora del tempo e lo Chalet non sembra il luogo più adatto”. La cultura fa a pugni con l’illegalità. Costruito in odore di criminalità alla fine degli anni Settanta e ritornato in possesso del Comune trent’anni dopo, quell’obbrobrio di cemento da allora ne ha ingoiati di quattrini pubblici. Da quando è tornato al Comune è stato prima ristrutturato. E poi riqualificato. E poi adeguato. E poi convertito. E poi adibito a diversi usi. Centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici. Per allestire il Covid Center altri lavori. E adesso altri ancora.

E dire che bastavano solo pochi euro per demolirlo e dare un segnale forte sul fronte legalità restituendo alla città e al castello ducale il verde sottratto. Ecco la vera, sacrosanta riqualificazione. Almeno avremmo liberato Marigliano dall’onta di quel simbolo di illegalità innalzato con arroganza al centro della città. Avremmo purificato per sempre la memoria da chi sfregiò la piazza, i giardini, il paesaggio urbano e la prospettiva del Castello Ducale. Ma siamo a Marigliano, signori dove viene difesa la fruizione pubblica di quel fungo di cemento circolare e niente importa se l’aria è vincolata e fu donata per dare un polmone verde e ludico ai bambini . “Siamo a Marigliano ed è veramente bello uguale”: fu la frase pronunciata negli anni 90,’ dalla nota presentatrice Annalisa Manduca, durante una sfilata di moda, tenuta al palazzetto. Una frase più che appropriata, a quanto pare. Da allora tanto decadentismo. Andiamo avanti speditamente.

Anita Capasso

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