Politica

Lotta alla Pandemia, arriva in Cdm decreto capienza. Manca accordo su apertura discoteche

Napoli, 7 Ottobre – Arriva oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri il provvedimento sull’allargamento delle capienze per teatri, cinema, musei, stadi e discoteche anche se su quest’ultimo punto, dopo il via libera del Comitato tecnico scientifico ad una capienza massima del 35%, non c’è ancora accordo tra le forze di maggioranza, con Matteo Salvini che parla di “presa in giro” e le associazioni di categoria pronte a scendere in piazza.

Il ‘pacchetto’ di misure che entra in Cdm, valido solo per le attività in zona bianca, è quello delineato nelle ultime riunioni degli esperti e che ha come principio di fondo quello della gradualità delle riaperture, ribadito più volte dal presidente del Consiglio. Per quanto riguarda gli eventi sportivi, il Cts ha suggerito all’esecutivo di procedere ad un allargamento della capienza fino ad un massimo del 75% per gli stadi all’aperto e fino ad un massimo del 50% per gli impianti al chiuso.

Per cinema, teatri e sale da concerto, l’indicazione è per una capienza massima dell’80% al chiuso e del 100% all’aperto, sempre con green pass e mascherina. Nessuna limitazione, invece, per i musei dove però deve essere garantita “l’organizzazione dei flussi per favorire il distanziamento interpersonale in ogni fase, con l’eccezione dei nuclei conviventi”.  Unica misura su cui ancora non c’è accordo tra le forze politiche è quella relativa alla riapertura delle discoteche, settore chiuso ormai da più di un anno.

Nella riunione di martedì il Cts ha dato il via libera ma con molti paletti: massimo 35% di capienza al chiuso e 50% all’aperto, compreso il personale dipendente, utilizzo obbligatorio dei bicchieri monouso, impianti di aerazione senza riciclo di aria, un meccanismo di registrazione dei clienti che consenta un eventuale tracciamento dei presenti, obbligo di mascherina tranne quando si balla. Il perché di tanto rigore lo ha spiegato lo stesso Comitato: si tratta di “attività che si configurano tra quelle che presentano i rischi più elevati per la diffusione del virus”

Per il settore delle discoteche “finalmente arriva un segnale di riapertura e ripartenza, al momento al 35%” della capienza “ma oggi ci sarà la decisione definitiva” in Cdm “e in queste ora ci sia ancora la possibilità di arrivare al 50% è il mio augurio e la mia opinione”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ospite di ‘Radio anch’io’ su Rai Radio 1. 

Categorica anche la Siae, già critica con la decisione di non eliminare i limiti di capienza per cinema e teatri: riaprire in queste condizioni è “impossibile”. “I costi di gestione di un locale sono troppo ingenti per poter riaprire con gli introiti di un 35% di capienza – dice la società – . Sarebbe stato più onesto dire ‘non ci sono le condizioni, non si può riaprire”.

Stesso discorso del presidente del Silb-Fipe Emilia Romagna Gianni Indino. “E’ una capienza antieconomica che non ci consente di rimanere sul mercato. Riempiendo il locale solo al 35%, non si coprirebbero nemmeno i costi vivi. Vogliamo lavorare ma non rimetterci”. Domani ci sarà il direttivo nazionale dell’Associazione a Roma e lì si deciderà se continuare a dialogare con il governo o “passare a proteste rumorose e diffuse”.  

“Se la soluzione partorita dal Cts sulle discoteche è questa allora è meglio non aprire”. Lo ha affermato Flavio Briatore“Questi del Cts non so dove vivano, è gente che vive sulla luna perché fare una proposta del genere è uno scandalo: metti a rischio due o trecentomila posti di lavoro. Che poi, se hai il Green pass – noi abbiamo discoteche a Monaco, a Dubai, a Londra e con il Green pass puoi fare come facevamo nel 2019 prima del covid – cosa vogliono dire queste limitazioni?” aggiunge il manager italiano. Poi lancia una proposta: “Che diano un contributo serio ai gestori delle discoteche, a chi lavora in questo settore”

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