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L’INTERVISTA – Scisciano, il J’accuse dell’ex sindaco Edoardo Serpico: “Superficialità e approssimazione: la decadenza della città sotto l’attuale Amministrazione”

Napoli, 11 Luglio  –  Il professore Edoardo Serpico non è solo un nome noto nella comunità di Scisciano, ma, per tanti anni, una figura di riferimento nel panorama politico dell’intero territorio nolano. Uomo delle istituzioni e politico di lungo corso, da oltre 40 anni si è dedicato con passione e impegno alla gestione della “cosa pubblica”. Per circa 20 anni, Serpico ha guidato Scisciano come sindaco, ricoprendo anche la carica di assessore in diverse amministrazioni e presiedendo il Tavolo dei Comuni, dimostrando un’integrità e una dedizione che lo hanno reso una figura rispettata e influente.

In questa intervista, l’ex sindaco non risparmia critiche e riflessioni pungenti sull’attuale amministrazione guidata dall’avvocato Antonio Ambrosino, mettendo in luce le problematiche di gestione, i ritardi nei progetti e il degrado ambientale che affliggono il paese. Serpico non nasconde la sua preoccupazione per il futuro di Scisciano, minacciato da inefficienze amministrative e opportunità perse.

Le sue risposte, franche e dirette, offrono uno sguardo critico e consapevole sulla situazione attuale del paese, dimostrando ancora una volta la sua profonda conoscenza delle dinamiche amministrative. L’ex sindaco non si limita a criticare, ma propone soluzioni concrete, ribadendo l’importanza di una gestione trasparente e orientata al futuro.

Un’intervista –  concessa in esclusiva a sittiusnews24 –  che non mancherà di suscitare riflessioni e dibattiti, grazie alla lucidità e alla passione di un politico che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità.

Ad un anno dalle ultime elezioni amministrative, come giudica l’operato dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Antonio Ambrosino?

“Desidero innanzitutto smentire le voci secondo cui l’agire politico-amministrativo di questa amministrazione sarebbe condizionato da debiti ereditati. Una situazione che consente liquidazioni nei termini previsti e impegni per un totale di 1.317.379,5 euro nei primi due mesi di mandato, e che permette di approvare un risultato di amministrazione di 6.740.184,25 euro utile a fronteggiare esigenze continue, non può essere considerata precaria.

Il mio giudizio dopo 14 mesi non può che essere negativo. L’Amministrazione Ambrosino ha ereditato una serie di progettualità già avviate che, inspiegabilmente, fatica ad attuare, ad eccezione di quella sull’efficientamento energetico. Inoltre, niente di quanto promesso ai cittadini è stato affrontato. L’assenza di abilità nel creare condizioni di efficienza e funzionalità amministrativa, di pianificazione e di capacità nell’attrarre risorse è evidente, come dimostrano gli atti approvati da loro stessi. Basta verificare le iniziative collettive previste nei due piani triennali delle opere pubbliche approvati: nessuna nuova opera, se non quelle ereditate.”

Riguardo all’ammodernamento dello Stadio Comunale, in un suo recente post sui social ha criticato l’attuale Amministrazione per la scarsa onestà intellettuale in merito all’adeguamento del progetto esecutivo per la riqualificazione dello stadio, alla luce del prossimo primo step del manto in erba sintetica. Può chiarire il suo punto di vista, soprattutto in riferimento alle responsabilità attribuite all’assessore ai Lavori Pubblici e al ritardo nell’approvazione dell’atto finale per bandire la gara?

“Quando la mia Amministrazione ha concluso il proprio mandato, tutte le fasi attuative del progetto di ammodernamento dello stadio erano già state definite. Avevamo acquisito il finanziamento, approvato le varie fasi progettuali, reperito ulteriori fondi per coprire l’aumento dei costi dei materiali da costruzione, ottenuto le autorizzazioni dagli organi sovracomunali e concordato con Invitalia il trasferimento di alcuni lavori nel secondo lotto. Restava solo da acquisire il parere del CONI e della FIGC e approvare l’atto finale con una piccola modifica concordata.

In Italia, l’iter procedurale di una progettualità richiede solitamente 4 anni. Noi, nonostante un blocco di un anno dovuto a ricorsi da parte di enti esclusi dal finanziamento, siamo riusciti a completare tutto in meno di un anno grazie al lavoro preparatorio svolto con il progettista. L’attuale Amministrazione, invece, ha impiegato 14 mesi per acquisire i pareri e bandire la gara, anziché i 40 giorni previsti. Per questo motivo, trovo difficile riconoscere un merito a questa amministrazione in merito a questo progetto.”

Molti cittadini lamentano un degrado ambientale evidente nel paese, con erbacce infestanti, marciapiedi e strade sporche, e la mancanza di manutenzione degli spazi verdi. Qual è la sua opinione su questa situazione?

“Penso che la mia opinione rispecchi quella della maggior parte dei cittadini: le strade sono sporche, le erbacce crescono a dismisura e i residenti, insieme alle associazioni, sono stufi di aspettare il piano di pulizia del Comune, tanto da avviare interventi fai-da-te. Il degrado è evidente in tutte le strade cittadine. Il paradosso è che chi ha maggiore senso civico e vuole contribuire a migliorare la situazione deve scontrarsi con gli ostacoli imposti dalla maggioranza consiliare. Sarebbe utile affidare o far adottare le rotonde, le aree verdi o attrezzate ai cittadini e alle associazioni interessate. Inoltre, sarebbe opportuno predisporre una gara annuale per la manutenzione e il decespugliamento, anziché proporre interventi sporadici, e considerare l’esternalizzazione del servizio.”

In merito alle iniziative amministrative in corso, lei ha spesso avvertito l’attuale Governo cittadino sui rischi legati ai ritardi nelle procedure attuative, che potrebbero portare alla perdita dei finanziamenti ottenuti. Come valuta la gestione attuale di questi progetti?

“Purtroppo temo che la perdita di finanziamenti sia già avvenuta. Per esempio, abbiamo perso fondi per la viabilità, per la realizzazione di un nuovo edificio postale e fondi regionali per la riqualificazione degli alvei. Inoltre, non abbiamo beneficiato dei fondi messi a disposizione dalla Città Metropolitana per opere con importi progettuali tra 500.000 e 1.200.000 euro. Non è chiaro se è stato richiesto l’utilizzo del residuo provinciale sull’intersezione di Spartimento o l’ultimo SAL per la viabilità nell’area PIP e il progetto ‘Omodeo’.

Ci sono molti fondi il cui utilizzo è incerto, come i fondi ex 219 e i residui dei mutui comunali. Non si conosce lo stato procedurale di diverse pianificazioni, tra cui: l’adeguamento sismico della Casa Comunale, la riqualificazione di Piazzetta San Martino, la realizzazione del parcheggio a raso presso la scuola Palazzuolo, l’adeguamento funzionale della palestra della scuola media, la riqualificazione del secondo tratto dell’area dismessa Sacro Cuore, l’adeguamento di via Roma, gli interventi di rigenerazione urbana intercomunali, l’adeguamento di Padre Matteo Rossi, la messa in sicurezza del territorio tramite opere di drenaggio acque piovane con ripavimentazione stradale, le fogne di via Spartimento seconda traversa e via Molino\Cimitero, la sostituzione delle condotte idriche di via Sabato Borzillo, il progetto di decongestionamento urbano, la realizzazione della Cittadella dello Sport e della Cultura, la riqualificazione dell’alveo Somma e la creazione di corridoi ambientali, la realizzazione di un parco giochi su iniziativa privata, il potenziamento e miglioramento dell’isola ecologica e la realizzazione di una palestra esterna. In tutta sincerità temo che la trascuratezza attuale possa portare a ulteriori perdite di finanziamenti e altri eventi negativi per la comunità.”

Scisciano è al centro di una protesta civile guidata da un gruppo di cittadini attivi, tra cui Rocco Patrone, per la chiusura della storica fontana di Largo Rossi nel borgo di San Martino. Che idea si è fatto in merito a questa problematica in virtù della sua esperienza come sindaco e amministratore?

“Mi dispiace molto che la storica fontana, quasi emblema del cuore del centro storico di San Martino, sia stata chiusa. Credo che ciò sia dovuto alla superficialità e all’approssimazione con cui la vicenda è stata trattata dall’Amministrazione comunale. Questa decisione è in contrasto con il mantenimento di altre fontane pubbliche sul nostro territorio. Mi auguro che la funzionalità di questo manufatto storico venga ripristinata quanto prima, in modo da poter continuare a svolgere il servizio che ha offerto per più di 70 anni.”

Guardando al futuro di Scisciano, come si sente: ottimista o preoccupato?

“Credo sia difficile non essere preoccupati. La maggioranza attuale sembra spendere le proprie energie soprattutto per redarguire chi dissente, fatica a definire progettualità avviate, garantire servizi ordinari e onorare impegni minimi con la comunità. Questo comportamento, caratterizzato da atteggiamenti diversi a seconda dell’interlocutore e dalla costante ricerca di situazioni che mettano in cattiva luce chi li ha preceduti, non offre rassicurazioni.

Già in campagna elettorale abbiamo visto entrambi gli schieramenti, con poche eccezioni, tentare di demonizzare l’amministrazione uscente invece di parlare concretamente di programmi e dimostrare capacità, energie e idee per governare. Ora, con la campagna elettorale conclusa, si continua a navigare a vista, affidandosi a copioni improbabili.

Alcuni membri della minoranza consiliare, anziché discutere della sostanza programmatica dell’offerta politica della maggioranza, sembrano preoccuparsi del passato o delle mie presunte “saccenze”. Questo atteggiamento distoglie l’attenzione dalle opportunità concrete che rischiamo di perdere.

Familiari stretti e sostenitori dell’attuale capo dell’opposizione spesso apprezzano i post pubblicati dall’assessore ai lavori pubblici, infarciti di omissioni. Invece di preoccuparsi della scarsa imparzialità e discriminazione della maggioranza e delle opportunità politiche e finanziarie che svaniscono, sembrano garantire il numero legale e fare da supporto a una maggioranza barcollante. Nelle sedute di prima convocazione, il Consiglio non delibera senza la metà più uno dei consiglieri, escluso il Sindaco. Durante le approvazioni del Bilancio con aumenti tariffari e altri atti importanti, il numero legale è stato garantito dalla minoranza, con solo sei consiglieri di maggioranza presenti.

Invece di preoccuparsi delle condizioni del paese, sembrano pensare a future alleanze. Poi fanno interventi auspicando lo scioglimento anticipato di questa amministrazione, dimenticando il loro ruolo di controllo, proposta, coerenza, rappresentanza e tutela assegnato dal voto popolare. Assistiamo a una rappresentazione demagogica e strumentale degli avvenimenti, nella pia illusione che i cittadini di Scisciano siano disattenti e sciocchi, incapaci di giudicare i fatti piuttosto che le parole. In conclusione, provo un forte stato di inquietudine, incertezza e timore per il futuro di Scisciano.”

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