Archeologia marina nel Mediterraneo 1
Attualita'

L’archeologia marina con il grande patrimonio sommerso

Santanastasio: “Archeoclub d’Italia sostiene concretamente la Candidatura dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua. L’Italia è la patria dell’archeologia subacquea con numerosi siti sommersi di epoca storica che stanno continuando a venire alla luce.  E l’Italia ha dei veri “fiumi archeologici”, un Paese che non finisce mai di sorprendere: i laghi conservano un importante patrimonio archeologico ma abbiamo anche i “fiumi archeologici” del Nord Italia, mentre il Mare del Sud è un vero museo. Sarebbe un vero riconoscimento per il Mediterraneo tutto!”.

Avilia: “Se come diceva lo storico francese Fernad Braudel il Mediterraneo è uno dei mari più antichi come frequentazione, l’Italia costituisce la vetrina di museo con porti sommersi, e relitti di varie epoche, a testimonianza delle civiltà che hanno percorso questo mare. E non è un caso che l’archeologia subacquea in Italia ha avuto un grosso impulso con il grande studioso Nino Lamboglia e le sue prime esperienze in Liguria e in Campania (Baia)”. 

Napoli, 13 Aprile – “Acheoclub d’Italia sostiene concretamente la candidatura dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua. L’Italia è la patria dell’archeologia subacquea con numerosi siti sommersi di epoca storica che stanno continuando a venire alla luce.  E l’Italia ha dei veri “fiumi archeologici”, un Paese che non finisce mai di sorprendere: i laghi conservano un importante patrimonio archeologico ma abbiamo anche i “fiumi archeologici” del Nord Italia, mentre il Mare del Sud è un vero museo in grado di tutelare un grande patrimonio archeologico. E proprio questo patrimonio archeologico sommerso è in grado di raccontarci cambiamenti climatici e essere memoria del Mediterraneo. Assegnare la sede all’Italia del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua sarebbe un grande riconoscimento per il Mediterraneo, per la sua storia e per i suoi popoli”. Lo ha annunciato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia.

“Nella Dora Baltea ad esempio trovati interventi realizzati su progetto di Leonardo Da Vinci. Tutti i fiumi del Nord Italia hanno interesse archeologico: erano le vie di comunicazione. Essi pongono agli archeologi – ha proseguito Santanastasio –  svariati problemi di restauro subacqueo, molti ancora irrisolti, tranne per le numerose piroghe recuperate.

Sono “fiumi archeologici” davvero interessanti nel nostro Paese come: Po, Orco, Dora Riparia, Dora Baltea, Tanaro, Ticino, Oglio, Mincio, Adige, Bacchiglione, Brenta, Livenza, Lemene, Stella, Timavo. Ogni fiume del Nord Italia è un vettore di dati archeologici. Nel fiume Oglio a sud tra Brescia e Bergamo, trovate piroghe medioevali intatte.

Sul Livenza è stato invece trovato un bellissimo esemplare di bacile, di brocca panciuta della seconda metà del 400.  Nell’Adige è uscita una struttura immensa. Si tratta di un sistema di Torri  e trovate anche imbarcazioni del ‘600, mentre.

Poi ci sono anche i Laghi. Ad esempio nel Lago di Viverone, in Piemonte, trovato un villaggio palafitticolo lacustre risalente a 4000 anni fa.  In Italia abbiamo le straordinarie esperienze della Soprintendenza del Mare in Sicilia, con ritrovamenti archeologici di notevole importanza per la storia di tutto il Mediterraneo, ma anche dell’area Flegrea in Campania con il Parco Archeologico sommerso di Baia ed ancora Ischia con l’affascinante storia di Arenaria.  Archeoclub d’Italia c’è, racconta, narra, descrive, tutela ed entra con i suoi 5500 soci, 150 sedi, nel Comitato Promotore per la candidatura italiana a sede del World Water Forum Italy 2024. Noi ci siamo!. Archeoclub d’Italia dispone di una struttura specialistica “Marenostrum” che si occupa di beni emersi e sommersi costieri sia sotto l’aspetto della conoscenza, studio e ricerca, ma anche della valorizzazione, salvaguardia e promozione. Valutando anche il contesto associato ai fenomeni erosivi  e che sono tra le cause principali della perdita, in questi casi, della memoria storica. Marenostrum da più anni si occupa di un progetto di ricerca autorizzato dalla Soprintendenza competente, con l’Università Iulm di Milano e proprio dalle attività di studi, ricerche e divulgazione ottenne, nel 2014, il riconoscimento del Presidente della Repubblica con una medaglia per l’alto valore scientifico e divulgativo degli eventi organizzati dalla struttura specialistica”.

L’Italia: 8000 Km di costa!

“Gli 8000 e più chilometri di costa in possesso dell’Italia pongono il nostro paese come valida proposta per la candidatura al forum dell’acqua. Le coste italiane costituiscono un patrimonio unico non solo dal punto di vista geologico e biologico ben preservati nelle aree marine sommerse presenti lungo le coste italiane – ha affermato Filippo Avilia, professore di Archeologia Subacquea presso la Università IULM di Milano, Direttore Tecnico di Marenostrum di Archeoclub d’Italia, struttura specialistica di GeoArcheologia – ma soprattutto dal punto di vista culturale in quanto i mari italiani sono un vero e proprio museo sommerso. Se come diceva lo storico francese Fernad Braudel il Mediterraneo è uno dei mari più antichi come frequentazione, l’Italia costituisce la vetrina di museo con porti sommersi, e relitti di varie epoche, a testimonianza delle civiltà che hanno percorso questo mare.

E non è un caso che l’archeologia subacquea in Italia ha avuto un grosso impulso con il grande studioso Nino Lamboglia e le sue prime esperienze in Liguria e in Campania (Baia)”.

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