Fimmanò: affidare ai giudici della Corte dei Conti le Commissioni Tributarie. Maresca: giustizia tributaria all’insegna di terzietà e imparzialità degli organi giudicanti
Il numero dell’Odcec di Napoli, il vicepresidente della Corte dei Conti e il pubblico ministero al forum nazionale su crisi d’impresa e riforma del processo tributario, promosso a Lacco Ameno sull’Isola d’Ischia
Lacco Ameno, 23 Giugno – “Il Paese ha necessità di un concreto rilancio economico, il commercialista può e deve svolgere un ruolo sempre più determinante nell’ambito delle riforme relative al processo tributario, crisi d’impresa, sistema di controlli e semplificazione fiscale anche attraverso le specializzazioni. Perché i commercialisti rappresentano il termometro dell’economia del Paese e, soprattutto, sono le sentinelle delle piccole e medie imprese, vera risorsa della nostra Italia”.
Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli al termine della due giorni a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia, rinnovando la tradizionale stretta collaborazione tra l’Odcec di Napoli, il Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria e il Consiglio nazionale dei Commercialisti.
“Per quanto concerne la riforma della Giustizia tributaria, i commercialisti da tempo chiedono che è diventato imprescindibile garantire una maggiore specializzazione nella selezione dei futuri Giudici tributari, preferendo coloro che abbiano conseguito titoli di studio e di servizio nella specifica materia tributaria e preservando con un’adeguata fase transitoria le professionalità oggi operanti nelle Commissione tributarie.
Sulla riforma fiscale – ha aggiunto Moretta -, oltre alle necessarie politiche di riduzione della pressione fiscale, va anche perseguita con maggiore incisività la strada della semplificazione. Quanto al primo versante, la flat tax è un primo passo, ma un giudizio più compiuto potrà essere fornito soltanto quando si avranno maggiori dettagli sulle proposte di riforma allo studio del Governo nazionale”.
“Sulla semplificazione, invece, siamo purtroppo ancora troppo lontani dal realizzarla, come testimoniato recentemente dagli inaccettabili ritardi relativi ai nuovi ISA e alle notevoli difficoltà cui i professionisti hanno dovuto far fronte con la fattura elettronica obbligatoria e, in questi giorni, con i corrispettivi telematici. Su questi aspetti occorre un deciso e repentino cambio di passa che si auspica possa arrivare al più presto.
“La Corte dei Conti ha elaborato una risoluzione, accogliendo una mia proposta, che prevede il mantenimento delle Commissioni Tributarie con un ruolo ad esaurimento”, ha sottolineato Francesco Fimmanò, vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti. L’obiettivo è di affidare la giustizia tributaria ai magistrati della Corte dei Conti, con esplicito concorso e che andrebbero un un ruolo speciale. Ciò consentirebbe alla Corte di Cassazione di mantenere il terzo grado giudizio e risolverebbe anche le problematiche di una magistratura non professionalizzata”.
Catello Maresca, sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Napoli, auspica che per la “giustizia tributaria venga effettuata una riforma nel più breve tempo possibile all’insegna di terzietà e imparzialità degli organi giudicanti, valorizzando la professionalità dei giudici, prevedendo il sistema monocratico che consente una rapidità di giudizio e riportando il settore sotto l’alveo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Poi, occorre ricordare che la piattaforma di conflittualità della giustizia tributaria è stimata intorno ai 30 miliardi di euro, da qui, purtroppo, la deriva verso le ipotesi corruttive che periodicamente si registrano”.
Secondo Massimo Miani, numero uno dei commercialisti italiani, “le imprese italiane per il 95% sono medio-piccole e grazie al nostro lavoro quotidiano lo Stato incassa tra i 134 e i 178 miliardi di euro di imposte. Siamo sicuramente un elemento di collegamento tra il Paese e il mondo imprenditoriale. Le riforme sono assolutamente necessarie in momento di difficolta nella ripresa e noi stiamo cercando di dare un contributo nelle tematiche di nostra competenza”.
“Il ruolo dei commercialisti con la riforma della crisi di impresaè stato valorizzato – ha rimarcato Maurizio Masini, presidente dell’Odcec di Pisa -, evidenziando il supporto da dare alle aziende anche nei processi di pianificazione e di organizzazione per cercare di percepire tempestivamente quelli che sono gli indicatori di anomalia che potrebbero portare alla crisi e per intervenire per tempo e risolvere la crisi”.
“Le multinazionali tendono a comprimere l’attività delle piccole imprese che si trovano a subire una concorrenza molto forte con lo schiacciamento dei loro ricavi. E’ necessario che lo Stato intervenga – ha spiegato Stefano Coppola, presidente dell’Odcec di Ancona – non in senso punitivo, ma è importante la tassa sul web per restituire dignità al lavoro delle micro strutture”.
“I commercialisti sono utili e necessarinel percorso di sostegno all’economia del Paese – ha puntualizzato Alessandro Bonazzi, presidente dell’Odcec di Bologna – accompagnando gli imprenditori nelle difficoltà dell’economia e nei continui e improvvisi cambiamenti. I nostri valori deontologici e la nostra preparazione possono esser d’aiuto al cliente nella comprensione degli obiettivi”.
All’incontro sono intervenuti anche Nicola Graziano (Giudice della Commissione Tributaria di Napoli), Giuliano Caputo (Associazione Nazionale Magistrati), Stanislao De Matteis (consigliere di presidenza della Giustizia Tributaria), Livia De Gennaro (magistrato sezione Fallimentare Tribunale di Napoli), Angelo Contrino (professore Ordinario Diritto tributario Università Bocconi), Achille Coppola (segretario nazionale dei commercialisti), Roberto Cunsolo, consigliere tesoriere del Cndcec), Stefano Coppola (presidente Odcec di Ancona), Alessandro Bonazzi (presidente dell’Odcec di Bologna), Simona Bonomelli (presidente Odcec di Bergamo), Massimo Conigliaro (presidente Odcec di Siracusa), Dante Carolo(presidente Odcec di Padova), Giuseppe Crescitelli (presidente Odcec di Torre Annunciata), Giovanni D’Antonio (presidente Odcec Nocera Inferiore), Luigi Fabozzi (presidente Odcec di Caserta), Maurizio Masini (presidente Odcec di Pisa), Domenico Ranieri (presidente Odcec di Nola), Fabrizio Russo (presidente Odcec di Benevento), Francesco Tedesco (presidente Odcec dì Avellino), Giuseppe Venneri (presidente Odcec di Lecce), Mauro Nicola (presidente Odcec di Novara), Gilberto Gelosa e Massimo Scotton (consiglieri nazionali dei commercialisti).
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