Napoli, 13 Ottobre – 11 Novembre 2017, Stadio San Siro, la gara di ritorno dei playoff di qualificazione al Mondiale 2018, Italia-Svezia, termina 0-0, con questo risultato gli azzurri sono fuori dalla fase finale della competizione che si giocherà in Russia.
Siamo di fronte al punto più basso della gloriosa storia calcistica tricolore, un punto di non ritorno che segna la fine di un’epoca, il fondale da cui risalire. Quasi due anni dopo, una meritata vittoria contro la Grecia permette all’Italia di strappare il pass per gli Europei 2020 con ben tre turni di anticipo, vantando un filotto di 7 successi su 7 partite disputate. In mezzo, un processo di rifondazione che ha visto come primo punto fondamentale la scelta del CT. Dopo la sciagurata notte di Milano, Gianpiero Ventura viene sollevato dall’incarico per evidenti limiti mostrati durante la sua avventura azzurra, senza scomodare capri espiatori come fatto da alcuni.
Con Roberto Mancini, chiamato sulla panchina, si innesta un progetto dalla duplice valenza, innanzitutto di ristrutturazione tecnico-tattica, per cercare di togliere la ruggine ad un giocattolo ormai grezzo ed obsoleto, poi di scoperta e valorizzazione di una generazione dalle rosee prospettive. Al suo debutto sulla panchina della nazionale, nella partita contro l’Arabia, il tecnico ex Inter decide di accantonare il 4-2-4 adottato da Ventura e di virare su un 4-3-3 più idoneo alle caratteristiche dei calciatori. Jorginho play davanti alla difesa, Verratti interno di centrocampo, Insigne esterno alto di sinistra a sciorinare classe e distribuire qualità e Bonucci comandante della fase difensiva a donare personalità ed esperienza al gruppo; questi i pilastri della squadra.
Poi arrivano i giovani. 1 settembre 2018, Mancini, nella lista dei convocati per le partite di Nations League contro Polonia e Portogallo, inserisce, tra lo stupore generale, un giovane ragazzo appena passato dal settore giovanile dell’Inter alla Roma. Nome Nicolò Zaniolo, presenze 0 fino a quel momento con i giallorossi, debutterà 18 giorni più tardi in Champions League all’Olimpico contro il Real Madrid. Solo un piccolo esempio del lavoro di scouting e valorizzazione messo in moto dal CT insieme al suo staff.
Potremmo andare avanti e parlare di Sandro Tonali l’anno scorso, uno dei pochi casi nella storia di un militante in Serie B chiamato a far parte del gruppo azzurro, a ragion veduta anche. I primi virgulti di risultati sono sbocciati, dunque oggi godiamoci l’alba del rinascimento calcistico italiano, che domani si comincerà a fare sul serio, c’è un Europeo alle porte da giocare, per tornare ad essere protagonisti.
Matteo Ariola
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