Palma Campania, 5 Novembre – “La Palmese… chi è costei?”, una domanda che si starà facendo chi, dal titolo, avrà pensato a una bella signora alle prese con i cosmetici. Chi invece è pratico di calcio, squadre e campionati starà sulla strada giusta, infatti parliamo di una squadra di calcio e di una mostra fotografica a lei dedicata.
Al lemma Palmese, Wikipedia riporta: “L’Unione Sportiva Dilettantistica Palmese 1914, abbreviata in U.S.D. Palmese 1914 e nota come Palmese, è una società calcistica italiana con sede nella città di Palma Campania. Oggi milita nel campionato di Eccellenza Campania, il quinto livello del campionato nazionale”. La Palmese è dunque una delle squadre campane “centenarie” e può vantare questo primato insieme al Portici (1906), alla Juve Stabia (1907), al Savoia (1908), alla Casertana (1908), alla Nocerina (1910), all’Avellino (1912), alla Cavese (1919).
I colori della Palmese 1914 sono il rosso e il nero e rossonero è il cuore dei suoi tifosi, di cui una parte ha ereditato la passione dai propri avi, che della squadra sono stati tifosi, ma spesso anche calciatori, allenatori, dirigenti. Piacerà dunque ai palmesi (ma anche forestieri perché i simpatizzanti rossoneri sono numerosi) la mostra organizzata dall’avv. Gennaro Caliendo per festeggiare i 105 anni del club. L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’associazione di promozione sociale VIVA e il Circolo Culturale via Roma 215, che da venerdì trasformerà i suoi locali in un’accogliente galleria fotografica. Il vernissage è previsto per venerdì 8 novembre alle ore 20.00; la mostra sarà di nuovo visitabile sabato dalle 19.00 e domenica dalle ore 11.00.
L’avvocato Gennaro Caliendo segue la Palmese dagli anni ’70, da quando era radiocronista per Radio Campania International e per Radio Antenna Palma, emittenti locali oggi non più attive. Negli anni ’80 e ’90 e nel primo decennio del nuovo Millennio, Caliendo ha continuato a raccontare in diretta le partite, sul campo, collaborando con altre radio, tra cui Radio Punto Zero. Un tifoso al servizio della squadra.
Dagli albori a oggi, Gennaro Caliendo sa tutto della Palmese 1914 e nelle foto indica senza esitazione calciatori e dirigenti. “Questo è Giuseppe Montanino, il capitano”, ci spiega mostrando la locandina della mostra, in cui s’intravede appena un portiere che para un tiro avversario. La foto risale agli anni ’50; sugli spalti c’è un pubblico numeroso, a sinistra manca il palazzo alto che adesso chiude un lato di piazza De Martino, mentre l’antico Palazzo Aragonese fa da quinta monumentale allo scatto. Sembra una cartolina.
La passione per la squadra ha portato Gennaro Caliendo a cercare e ritagliare articoli di giornale, ma soprattutto immagini che in uno scatto immortalassero volti, personaggi, azioni, eventi. La raccolta oggi comprende decine di fotografie in bianco e nero e altrettante a colori. Per la mostra è stato necessario fare una selezione, scegliendo una serie che va dal 1914 al 1980, epoca dell’ultima immagine in bianco e nero. Ma c’è dell’altro: le fotografie hanno anche un tocco d’artista, infatti l’avocato è appassionato di tecniche pittoriche e ha valorizzato alcuni dettagli con inchiostro di china e colori a cera, per rendere ancora più bello ciò che già aveva il fascino del passato.
“Sono contento di condividere con il pubblico le emozioni che ho provato io per primo; sono entusiasta”, ci confida Caliendo, “Negli scatti c’è il racconto di decenni di storia calcistica della nostra amata squadra, cominciando dalla prima formazione, con Giuseppe Albano e il primo presidente Alfredo Menna. Parliamo di nonni e bisnonni dei palmesi di oggi, eppure quelle partite ci sembrano imprese calcistiche, ci appassionano come se ci trovassimo sugli spalti che vediamo. Tra i particolari più belli c’è il pubblico: era numeroso e composto. Si vedono spettatori che guardano la partita vicino alla rete che delimita il campo; indossano cappotto e cappello, hanno un aspetto signorile. Gente d’altri tempi. La squadra era capace di aggregare tifosi di ogni estrazione sociale e non c’era domenica che i palmesi non andassero allo stadio comunale a sostenere i loro giocatori. Nelle foto si vedono, tra gli altri, Giuseppe Sorrentino, in campo dal 1929 al 1932, e gli allenatori Elia e Felice Peluso, che rappresentano dei miti nella nostra memoria collettiva. È bello ricordarli”.
La mostra racconta anche fatti pressoché dimenticati, come per esempio la partecipazione al torneo del 1932 organizzato dal Direttorio Divisioni Superiori, l’ente autoritario che gestiva i principali tornei di calcio in Italia durante il periodo fascista. “La Palmese c’era. Palma c’era. La storia della nostra squadra è piena di aneddoti”, aggiunge Caliendo, “Ci sono stati calciatori che dopo aver giocato con la Palmese hanno fatto carriera in serie A, come il compianto Giovanni Vastola. Nato a San Valentino Torio, ha giocato con la maglia rossonera tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, poi è passato a squadre di serie A, tra cui la Roma e il Bologna. Una bella carriera… È deceduto nel 2017. Per noi tifosi della Palmese è un onore ricordarlo. Mi auguro che la mostra che ho curato desti curiosità. L’associazione Viva e il circolo culturale Via Roma 215 mi hanno dato una mano a realizzare quest’evento che tutti noi riteniamo possa rappresentare un’occasione per unire i tifosi di ogni età. Vi invito a partecipare”.
Un appuntamento da segnare nel taccuino, dunque. La mostra sarà inaugurata venerdì 8 novembre; fino a domenica 10 sarà possibile visitarla nei locali di Via Roma 215, a Palma Campania.
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Nata a Napoli, lavora nel settore dei beni culturali e della comunicazione. Ha scelto di non lasciare il Sud perché ritiene che esso abbia ancora tante cose belle da raccontare”.