A Casavatore per la presentazione della raccolta poetica “L’essere sensibile”, di Carlo De Felice (25 ottobre 2022)
Casavatore, 27 Ottobre – Circa tre settimane fa, mentre ero immerso nella predisposizione di alcuni lavori scientifici, sento vibrare il mio smartphone: era un messaggio della mia amica maior Vittoria Caso, che mi rivolgeva l’invito a partecipare alla presentazione di un libro di poesie, che si sarebbe tenuta presso la sala consiliare del palazzo municipale di Casavatore.
Senza chiederle spiegazioni, ho accolto con immenso piacere l’invito rivoltomi, considerata la passione che da sempre nutro per il genere letterario in questione: portando a termine anzitempo tutte le mie incombenze professionali, sono partito alla volta della graziosa cittadina a nord di Napoli, la cui civica sede s’è tramutata ancora una volta in cenacolo culturale (era già accaduto in occasione del conferimento del Premio Scherillo e del Premio Petrucci, frutto dell’iniziativa di Vito Marino ed Imma Calvano).
Alla manifestazione in parola hanno preso parte il Sindaco, Luigi Maglione, Elsa Picaro, Assessore alla Cultura, ed Elisabetta Puzone, Assessore alle Politiche Giovanili, esprimendo vivo entusiasmo di fronte alla possibilità di tenere in presenza gli eventi culturali: il Primo Cittadino, in particolare, ha sottolineato che la cultura, sul territorio Casavatorese, è indispensabile, mentre l’Assessore Picaro, nel salutare i musicisti ivi presenti, Emanuel e Miriam Calvani – che, nel corso della presentazione, ci hanno allietato con due celeberrime canzoni del repertorio musicale Partenopeo -, ha posto in rilievo il binomio, da sempre sussistente, tra la poesia e la musica, precisando – a ragion veduta, secondo me – che il nostro cervello prova le stesse sensazioni che la musica suscita durante la lettura di una poesia.
Presenti all’evento anche i poeti Nancy Amato, Silvana Pesola, Gennaro Iannuzzi e Daniele Capuozzo, che hanno declamato ed illustrato con maestria alcuni componimenti della raccolta.
Ad avermi profondamente colpito, tuttavia, è stata la forza d’animo espressa dall’autore, Carlo De Felice: egli, appena diciannovenne, ha vissuto un’ingente quantità di eventi nefasti (tra cui la prematura dipartita di suo padre), ma, cionondimeno, s’è reso conto che la resa giammai può rappresentare la soluzione alle insidie che la vita di ogni giorno, da sempre, ci riserva (il giovane, promettente poeta lo evidenzia nel componimento intitolato “Ad occhi aperti”, con cui si apre la raccolta).
Carissimo Carlo, ritengo ora doveroso ringraziare Te per l’esempio di Fede, forza e determinazione che stai dando a ciascuno di noi, me incluso: parecchie volte, infatti, m’è balzato in testa di non andar avanti, di fermarmi, di arrendermi; ma le numerose attività in cui son coinvolto, inclusa la poesia, hanno rappresentato (e tuttora costituiscono) un valido incentivo a non gettare la spugna. Ad maiora!
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