Marigliano, 30 Aprile – La scuola media Elia Aliperti di Lausdomini fa il pieno di matematica al Kangourou Italia. La dirigente scolastica Giuseppina La Montagna e i docenti mirano a formare talenti. 109 gli studenti che hanno partecipato. E’ un maggio di festa tra green e matematica. Gli alunni che brillano in matematica si lanciano in una sfida senza frontiere. Quale? Il Kangourou. Di che si tratta? Ve lo sveliamo.
Ce lo spiegano le professoresse Agnese Di Palma e Rosa Anna Esposito che hanno accompagnato gli alunni in questa avventura. All’inizio degli anni ’80 Peter O’Halloran, che sarebbe diventato presidente della World Federation of National Mathematics Competitions, propose in Australia una iniziativa matematica: un questionario con risposte a scelta multipla chiusa da somministrare a centinaia di studenti, con valutazione automatica delle risposte. L’idea fu importata in Europa da due matematici francesi, André Deledicq e Jean Pierre Boudine all’inizio degli anni ’90. Nel giugno 1994 nove nazioni, Francia, Bielorussia, Ungheria, Olanda, Polonia, Romania, Russia, Italia e Spagna fondarono a Strasburgo l’Associazione senza scopo di lucro “Kangourou senza Frontiere”.
Lo statuto venne registrato a Parigi il 17 gennaio 1995. L’Italia era rappresentata dalla Scuola Normale Superiore di Pisa che già si occupava dell’organizzazione delle Olimpiadi di Matematica. Ad Angelo Lissoni, già cofondatore e corresponsabile del Campionato internazionale di giochi matematici organizzato dall’Università Bocconi di Milano, André Deledicq chiese di promuovere anche la diffusione della gara Kangourou in Italia. Nel 1999, sentiti la Scuola Normale Superiore di Pisa, il Centro Pristem dell’Università Bocconi, il Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Milano, Angelo Lissoni decise di dedicarsi interamente allo sviluppo del progetto 
Kangourou in Italia operando in convenzione con il suddetto Dipartimento di Matematica. Responsabile della convenzione per l’Università di Milano è fin dal suo avvio Clemente Zanco.
All’Aliperti c’è un clima di gioia e si premia alla presenza delle istituzioni locali tra cui il sindaco Giuseppe Jossa e Adolfo Stellato. “Abbiamo accompagnato gli studenti in questa esperienza con tanto coinvolgimento – dicono le prof. Agnese e Rosa Anna – prima della prova ufficiale abbiamo fatto due simulazioni preparatorie a scuola. I ragazzi erano emozionati in vista del concorso. Avevano ansia, agitazione, paura… (c’era chi piangeva e non voleva più partecipare… chi, invece, chiudeva il test senza rendersi conto che c’erano più sezioni da completare…meno male che ci sono state le due simulazioni perchè ci siamo ritrovate ad affrontare davvero molti scenari emozionali! Grazie a questa iniziativa i ragazzi hanno iniziato a capire come agire per gestire al meglio tutte queste emozioni ed anche il tempo senza lasciare che influiscano negativamente sul raggiungimento del loro fine ultimo!”. 75 minuti il tempo a disposizione, adrenalina a dismisura.
Anita Capasso
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