Cultura

“Il Treno della Morte”: Angelo Amato De Serpis riporta alla luce la tragica storia di Balvano

Napoli, 3 Agosto – In occasione dell’ottantesimo anniversario della tragicamente poco conosciuta “tragedia di Balvano”, il noto scrittore e giornalista nolano Angelo Amato de Serpis ha pubblicato un nuovo racconto dal titolo emblematico “Il treno della morte”. Questo breve ma intenso lavoro, edito da Disvelare Edizioni e disponibile online sul blog Ecologie Possibili, intende gettare nuova luce su un evento drammatico che, nonostante la sua portata, è rimasto quasi del tutto ignorato dal grande pubblico.

Il disastro di Balvano, avvenuto nel marzo del 1944, rappresenta la più grande strage ferroviaria europea. In quella tragica notte, circa 600 persone, per lo più provenienti dalla Campania, persero la vita a causa del monossido di carbonio sprigionato all’interno della Galleria delle Armi, situata pochi chilometri oltre la stazione di Balvano, in provincia di Potenza.

Amato de Serpis, con “Il treno della morte”, mira a rendere omaggio alle vittime di questa immane tragedia e a colmare il vuoto di conoscenza che circonda questo evento storico. «Il mio breve racconto – ha dichiarato l’autore – vuol essere un piccolo contributo affinché la memoria e la conoscenza di tale disastroso evento possa essere ulteriormente rinvigorita e divulgata, in particolare attraverso un mezzo più immediato e diretto quale la narrazione, che può avvicinare più persone all’apprendimento di un evento storico come questo».

Il racconto non solo narra i fatti storici, ma rende anche un sentito tributo alla generosità e alla pietas dimostrate dai balvanesi e dai lucani nei confronti delle vittime. «Spero, con questo mio modesto e breve racconto, di poter contribuire un po’ alla sua conoscenza – ha aggiunto Amato de Serpis –. Inoltre, vuol essere anche un piccolo riconoscimento e ringraziamento nei confronti dei balvanesi e dei lucani di allora, che seppero mettere in campo tanta generosità e umanità, in un periodo bellico dove il mondo intero aveva perso tali qualità, e quelli di oggi che si prodigano affinché la lezione di questo tragico evento non si perda definitivamente nelle brume della storia e della “memoria corta” degli uomini».

Il libro è un’opera di grande valore non solo per il suo contenuto storico, ma anche per il suo intento educativo. Nonostante gli sforzi di numerosi studiosi, tra cui spicca Gian Luca Barneschi, la tragedia di Balvano rimane poco nota. Angelo Amato de Serpis, con la sua narrazione coinvolgente e toccante, offre un contributo significativo alla divulgazione di questa storia, cercando di assicurare che il ricordo delle vittime non venga cancellato dal tempo.

Per chi desidera approfondire e leggere il racconto, “Il treno della morte” è disponibile online sul sito di Disvelare Edizioni qui.

Con quest’opera, Amato de Serpis non solo rende omaggio alle vittime di Balvano, ma ci ricorda anche l’importanza di mantenere viva la memoria storica, affinché simili tragedie non vengano mai dimenticate.

 

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