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IL PUNTO – L’epoca della ferocia

Napoli, 14 Luglio – Siccome il fine settimana che m’attendeva si prospettava tranquillo, ho preso la decisione di trascorrerlo in Calabria, malgrado i rallentamenti alla linea ferroviaria (dovuti al ben noto incidente che ha visto coinvolti alcuni carri merci nel Cilento): si è trattato di quella che gli studiosi di musica definirebbero una «toccata e fuga», ma, tutto sommato, son riuscito a godermi quel po’ di riposo che mi necessitava.

Un momento, però: stamane, poco prima di levarmi, ho dato la consueta occhiata ai quotidiani, venendo a conoscenza che poche ore prima, nella città Statunitense di Butler, in Pennsylvania, il candidato Repubblicano alle elezioni presidenziali (ed ex-inquilino della Casa Bianca), Donald Trump, aveva subito un attentato nel corso di un comizio, riportando una ferita da arma da fuoco al padiglione dell’orecchio destro.

Cionondimeno, egli – a dispetto dell’età – è rimasto all’impiedi, la qual cosa ha permesso ai suoi bodyguards di portarlo via dal palco e farlo tradurre in ospedale, ove l’hanno medicato: le fonti d’Oltremare hanno reso noto che egli si sarebbe ripreso e – soprattutto – si trova al sicuro.

L’aggressore, il ventenne Thomas Matthew Crooks, è stato identificato dal Federal Bureau of Investigation (FBI, organo di polizia che si occupa di condurre indagini per crimini di portata federal) e ferito a morte (ancora non è dato sapere da chi, o almeno…non l’ho ancora capito!); inoltre, avrebbe perso la vita anche un’altra persona, precisamente un ex-capo dei Vigili del Fuoco di cinquanta anni, mentre il numero dei feriti – sempre facendo fede a quanto sinora noto – sarebbe pari a due.

Nonostante le idee politiche di Trump non siano condivisibili, specie in virtù del suo proposito di chiudere i confini ai richiedenti asilo e di privatizzare ancora di più una sanità (solo all’apparenza) pubblica già di per sé inaccessibile a chi ne ha effettivo bisogno, è assolutamente inaccettabile che, in luogo del dialogo, sia la polvere pirica a dominare la scena, accrescendo ulteriormente l’odio tra gli esseri umani.

Il più che savio Presidente in carica, Joseph (“Joe”) Biden, non ha tardato, infatti, ad esternare la sua ferma condanna verso un’azione così barbara e a dissociarsi, contestualmente, dalla condotta tenuta dall’aggressore, esclamando che giammai si può tollerare una simile violenza negli Stati Uniti (anche se, in realtà, di episodi analoghi…se ne contano parecchi in tutti gli Stati Federati, non solo in quelli dell’antico Sud schiavista).

Quanto accaduto, cari Lettori, ci rammenta che stiamo vivendo una delle epoche più macabre della storia umana: difatti…parecchia gente, pur di ottenere ciò che vuole, appare disposta a far pazzie, senza curarsi delle conseguenze cui le proprie azioni potrebbero dar luogo.

In tutta onestà, quanto descritto mi preoccupa assai; Voialtri…che ne dite?

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