Napoli, 15 Agosto – Dopo un sonno…stranamente ristoratore, inforco gli occhiali da lettura per meglio visualizzare lo schermo dello smartphone: di colpo mi sono avveduto che m’era giunta, alle prime ore dell’alba, una copiosa quantità di messaggi contenenti i consueti auguri di «buon Ferragosto!», accompagnati da stelle marine, cuoricini, ombrelloni e quant’altro.
In maniera molto cortese, ho ringraziato per il tenero pensiero, ricambiando l’augurio con le parole «felice Solennità dell’Assunzione»: già, perché quest’oggi la Chiesa – istituita, beninteso, direttamente da Gesù, sebbene vi sia chi, strumentalizzando le Scritture, asserisce il contrario – celebra la testé nominata Solennità, che ci rammenta l’ascesa della Santa Vergine in anima e corpo.
Quel «Ferragosto» così osannato dai più era, invece, una festa pagana, risalente agli albori dell’età imperiale Romana: il primo princeps, Caio Giulio Cesare Ottaviano (meglio noto come «Augusto», ossia «maestoso, venerabile»), concesse allora un mese intero di ferie a tutti i propri sudditi, atteso che, in quel periodo, cadevano diverse giornate ritenute solenni, con particolare riguardo a quelle consacrate alla dea Diana (Artemide, per i Greci).
Navigando sul web, ho adocchiato un’icona sacra di enormi dimensioni che tuttora campeggia nella periferia di Trujillo, città del Venezuela nord-occidentale: mi riferisco al Monumento alla Vergine della Pace (Virgen de la Paz, in Spagnolo), addirittura più alto della statua del Redentore che simboleggia la città Brasiliana di Rio de Janeiro.
Il simulacro mariano venne eretto nel 1983, frutto dell’estro dello scultore Manuel De La Fuente e dell’ingegnere Rosendo Camargo – con la collaborazione del sacerdote Juan Francisco Hernandez -, in segno di ringraziamento per il dono della figura di Simon Bolìvar, portatore di pace e libertà in Sudamerica (e, in particolare, in Venezuela e Bolivia).
Da ultimo, come noto, il Venezuela è teatro di molteplici disordini, complice la contestatissima rielezione di Nicolás Maduro alla presidenza della Repubblica: gli oppositori al regime de facto dittatoriale instaurato dal neo-chavista (od anche coloro che son presunti tali) vengono sistematicamente identificati e sbattuti in prigione senza un regolare processo, e la polizia – completamente asservita al potere – non si fa scrupoli ogniqualvolta ricorre allo sfollagente od ai lacrimogeni.
Ad avermi lasciato di stucco, però, è stata una notizia risalente a tre settimane fa: i bimbi del
Venezuela vanno a scuola sì e no per due o tre giorni alla settimana, poiché la paga degli insegnanti è, praticamente, da fame (quindi, nella totale indifferenza di Maduro e compagni, devono svolgere altri impieghi per mantenersi), e la maggior parte delle famiglie deve fare i conti con la povertà; pertanto, anche i fanciulli ed i ragazzini sono costretti a lavorare duramente.
Ho deciso, dunque, di pregare per il ritorno della pace nel mondo e, contestualmente, ho supplicato la Beata Vergine affinché illumini il cuore e la mente di parecchi docenti Italiani, che, pur consapevoli del ruolo di primaria importanza che son chiamati a svolgere, si dolgono continuamente tanto della stanchezza provata a fine giornata quanto di un’asserita esiguità delle loro paghe: in Venezuela (come in tante altre parti del mondo) si fa davvero la fame, perciò ringraziamo il Signore per i preziosi doni che ogni giorno ci elargisce e, al tempo stesso, preghiamo affinché tutti i popoli della terra vadano nuovamente d’accordo.
Ricordiamo che anche la Sacra Famiglia si guadagnava da vivere lavorando con alacrità: seguiamo, dunque, l’esempio luminoso di Maria, lavoratrice e madre, che si è impegnata al massimo – insieme col suo consorte, San Giuseppe – per portare avanti la sua casa.
Buona Solennità a tutti!
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