Napoli, 20 Dicembre – Maria Gabrielli è autrice del libro dal titolo “Il mare durante” di IOD Edizioni, appena uscito. Il mare durante è una raccolta di 48 storie vere di persone che hanno lottato per affermare la propria identità, il proprio diritto alla libertà, il loro ideale di giustizia. Tutte con una voce differente, tutte però accomunate dalla determinazione di voler vivere nella verità, cercandola e amandola con le sue imperfezioni e fragilità, fino a capire che essere se stessi si rivela sempre e comunque la strada giusta da percorrere.
Storie e flussi d’anima di persone che si presentano in modo crudo e diretto, altre invece scegliendo una natura magica e teatrale mediante figure allegoriche: la vita che viene raccontata attraverso immagini, personaggi fiabeschi e oggetti vivaci e intraprendenti.
Talvolta un impianto surreale e fantastico sottintende una realtà sulla quale poter riflettere. In alcuni racconti la figura retorica della personificazione si muove per rappresentare che, anche dietro forme definite inanimate, c’è sempre un essere umano in carne e ossa che, con voce eroica e leale, ha una gioia o un dolore da esternare e condividere, uno stato d’animo che vuole uscire così come è, dal cuore alla bocca, come aria che soffia fuori tutta insieme sulla semplicità che resta la più bella delle emancipazioni.
Esternare per fare la pace con se stessi e con gli altri. Condividere con chi, dall’altra parte, si sente un po’ come noi. A volte una penna che scrive può far sorridere, altre commuovere, durante il mare di tutte le parole di chi si mostra per quello che è.
“Qualche volta,
in un libro cercherai una forza e cercherai un coraggio,
perché sai bene che
senza forza e senza coraggio
nessuna strada si farà attraversare.”
La scrittrice Anna Bruno nella prefazione del libro scrive[…] “C’è Angela con i suoi ricordi perduti e morsi di storie da offrire; Angela che solo all’amore vuole ambire, che ha combattuto e perso, ma ora sa dove si trova l’infinito.
C’è Chiara che , grazie ad Angela, si ribella alle sue paure e riesce a far volare il suo aquilone di libertà. C’è Andrea che a quindici anni decide di non volersi salvare dalla droga; Andrea che scopriamo salvo tra le righe di un foglio ingiallito dal tempo, trovato da Chiara in cerca di suo padre. Ci sono Dorothy, che ha il coraggio per piangere e sceglie di vivere durante il mare, e Donatella, la sognatrice, pronte al confronto, in cerca di risposte da dare e ricevere.[…]
E tanti altri ancora si palesano in un’atmosfera che sprigiona energia descrittiva, resa quasi surreale da un eccellente impianto lessicale, con le parole che diventano conquista lungo itinerari umani su cui aleggia la vertigine di un tempo in cerca di certezze.
C’è la purezza delle intenzioni ad ammantare la materia scrittoria che ben si amalgama con la geniale capacità di dare un taglio diamantino alle parole, rendendole preziose schegge di luce che fendono il buio, ma feriscono e fanno sanguinare. E son sempre le parole che, come lacrime, bagnano i silenzi e lavano gli inganni, affogano i sogni, ma alimentano anche la sempre nuova speranza che si accenda il mare nel suo essere durante.”
Alla scrittrice Gabrielli chiediamo
Chi è Maria Gabrielli autrice de Il mare durante ?
“Direi soltanto che è una persona che ha cercato di dare il giusto valore a delle storie che hanno aspettato di essere scritte e ricordate.
Lo scrittore ha il privilegio di raccontare delle storie. Se ci riesce bene, è contento. Se non ci riesce ancora, ci riprova con l’umiltà di chi ha sempre da imparare.
Tengo molto a trasmettere che, nel mio libro ”Il mare durante”, sposto completamente e volutamente l’attenzione dalla mia figura di autrice, per far spazio ai veri protagonisti”.
Chi sono i protagonisti di cui Lei parla?
“Più che protagonisti potremmo chiamarle persone che non hanno avuto timore di vivere per la verità. In una realtà contemporanea e “alla moda” nella quale si dà, a volte, più rilevanza e attenzione a un artefatto profilo social che alla splendida unicità del proprio viso, mi va di dire che sono grata del fatto che tutte queste persone si siano lasciate raccontare da me, mettendosi a nudo, a volte inconsapevolmente. Come dicevo prima, è un privilegio e si cerca di esserne degni almeno un po’.
Ogni storia va toccata con molta cura e va trattata come unica al mondo, senza classificazioni. I miei personaggi, a volte, tendono a somigliarsi, ma vogliono restare unici e irripetibili, come ogni essere umano dovrebbe essere considerato. Solo comprendendo che ognuno di noi ha una propria interiorità incomparabile da preservare e rispettare, ci si può avvicinare all’altro per riuscire a tendersi la mano.
Ognuno con la sua storia stretta tra le dita; ognuno ha, poi, aperto la sua mano per mostrare che raccontarsi nella più totale semplicità è sempre la scelta giusta, quella che porta alla soluzione, quella che guida verso una libertà da difendere.
È questa, secondo me, la vera emancipazione in questi racconti o gesti linguistici: difendere il proprio diritto di voler rimanere semplici nell’essenzialità e nella naturalezza e, per questo, autentici, originali e, quindi, eccezionali.
Nel libro cerco di dare molto spazio all’importanza di un’imperfezione che, se intesa come preziosa peculiarità, può farci sentire naturalmente perfetti così come siamo”.
Perché il titolo Il mare durante?
“Perché penso che noi scrittori, che viviamo in città bagnate dal mare, sentiamo il suo suono e il suo odore in ogni storia. In un momento difficile o in uno di gioia, c’è sempre un mare a farti da musica di sottofondo. È una melodia che hai dentro e poco ci puoi fare. Qualcuno canta storie e il mare pensa all’arrangiamento musicale”.
Come nasce il Suo libro?
“Credo che “Il mare durante” non abbia un inizio ben definito. Molto probabilmente non segue neppure i parametri comuni che caratterizzano un libro, in via generale.
Come spiego nelle prime pagine, è un libro o almeno ne ha tutta la forma richiesta, un libro che è raccolta. Raccoglie con lo scopo di distribuire a chi possa riconoscersi in qualche modo. Ho raccolto storie coraggiose e leali di persone incontrate lungo il corso di diversi anni. Episodi complicati a volte, sentieri con un terreno ghiaioso e impegnativo… ma scelgo spesso di usare un linguaggio atipico, talvolta fiabesco, o poetico in altre. Molto spesso la natura, quella che si definisce inanimata (come l’acqua, una stella, una pietra, la sabbia, la terra e l’aria), sa parlare con parole cariche d’anima. E a me la personificazione è una figura retorica che mi piace assai. Mi porta un pizzico di magia in certi giorni pieni di calcoli e poche improvvisazioni.
Forse possiamo affrontare tematiche importanti senza dimenticarci che un’atmosfera incantata, la risata di un bambino, la saggezza nelle parole della gente comune spesso sono la soluzione a questa vita che noi adulti facciamo diventare spesso troppo artificiosa.
Lo facciamo, a volte, di proposito come se una cosa, per essere seria e considerevole, debba essere descritta, per forza, con termini ricercati e difficili. Ci dimentichiamo di far parlare un po’ più spesso il bambino che è dentro di noi. Anche se il più delle volte ce ne dimentichiamo, il bambino che siamo stati non rappresenta una parte passata o finita, anzi è da considerare come il pilastro sul quale abbiamo costruito poi tutto quello che è venuto dopo.
Senza quella creatura immatura, che come un fondamento ci sostiene, sapremmo cosa sono i numeri, ma ci dimenticheremmo delle emozioni, nostre e degli altri.
Per i miei personaggi, anzi per le mie persone, quelle presenti nel libro è così. Si presentano al lettore leggere e schiette, parlando nel solo modo che conoscono, decidendo di essere puramente se stesse, perché nell’accettazione della verità ci si ritrova a sentirsi liberi e, a volte, pure felici”.
Lei nel libro scrive “sembra di essere in uno di quei teatri all’aperto… mentre il mare bagna e asciuga i passi di chi ama”.
“Sì, lo scrivo. Che straordinaria organizzazione strumentale è il mare! Non trova? Il nostro mare che suona, mentre noi viviamo. Facciamo una cosa, Le va? Lei adesso immagini di incontrare tante persone durante un viaggio, tutte diverse fra loro nel loro vissuto e nel loro modo di dire le cose. Le riunisca e dia loro un teatro, un teatro sul mare.
Nel libro è come se avessi detto loro «ecco un palcoscenico tutto per voi; ognuno qui avrà il suo tempo per esprimersi. Fatelo! Oggi, davanti a voi, c’è qualcuno che vi ascolta per davvero, in questo tempo in cui avete deciso di essere unici, autentici e liberi di sbagliare durante il suono di questo mare»”
Maria Gabrielli napoletana. Responsabile amministrazione e contabilità nel settore grafico-pubblicitario. Ha collaborato scrivendo numerosi articoli per “ Kompetere Journal”, rivista di profilo economico-finanziario. È direttrice artistica e scrittrice su commissione per spettacoli artistici, teatrali e musicali. La maggior parte di questi realizzati per uno scopo benefico. Vincitrice, per la sezione teatrale del Premio “Scriptura”, edizione 2022. Il mare durante è il suo secondo libro
https://iodedizioni.eu/collections/scriptura/products/il-mare-durante
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“Sono un’insegnante e amo profondamente il mio lavoro. Due cose segnano la mia vita: Famiglia e Scuola. Credo nella bontà, nell’umiltà, nell’amore per il prossimo. Questi gli stimoli del mio impegno quotidiano affinché la vita sia veramente degna di essere vissuta. Amo leggere, viaggiare e preferisco scrivere”.