Napoli, 28 Novembre – L’emergenza sanitaria in Campania non è mai stata così grave. La curva dei contagi non accenna a decrescere e le strutture ospedaliere sono al collasso. La preoccupazione degli esperti è elevata soprattutto se si pensa che l’inverno è ancora lungo e che, con l’arrivo delle influenze stagionali, la situazione potrebbe precipitare.
In continuità con l’impegno profuso finora sul fronte dell’emergenza sanitaria, lo Studio Legale Vizzino ha deciso di approntare un “Libro bianco della sanità”, che sarà aggiornato quotidianamente con lo scopo di diventare un sempre aggiornato raccoglitore di segnalazioni delle disfunzioni e delle gravi ingiustizie che ogni giorno vengono perpetrate a discapito dei cittadini malati. A scadenze regolari, il “libro” verrà depositato presso le Procure competenti per le opportune indagini.
Particolare attenzione verrà rivolta alle categorie dei cittadini meno abbienti e degli anziani, quest’ultima la più colpita finora dagli effetti del Covid e maggiormente a rischio perché soggetta, per sua natura, a svariate problematiche di salute, che necessitano di adeguate cure e trattamenti anche a prescindere dai fatti pandemici. I nostri anziani si sentono abbandonati dalle strutture ospedaliere e messi da parte dalle Istituzioni, trattati come agnelli sacrificali, come il male minore in una condizione caratterizzata da grande approssimazione da parte del Governo regionale.
Con il 21,4 per cento della popolazione sopra i 65 anni, l’Italia è lo Stato più vecchio d’Europa. Gli anziani con limitazioni funzionali gravi sono oltre 2,5 milioni (dato Istat), ma il nostro è l’unico tra i grandi Paesi a non aver riformato il sistema di servizi pubblici rivolti agli anziani non autosufficienti. In Italia sono oltre 561 mila le famiglie che, per pagare l’assistenza a un non autosufficiente, hanno dovuto erodere i propri risparmi, vendere l’abitazione o indebitarsi; mentre gli stanziamenti pubblici si assottigliano, il carico delle cure grava sempre più sui familiari. L’urgenza di una riforma innovativa e risolutiva deve essere una “priorità dell’agenda politica”.
Ogni anno la Regione Campania stabilisce un determinato budget economico da suddividere tra le varie ASL del territorio campano e destinato a coprire le spese mediche per coloro che risultano esenti per malattia o per reddito. Pertanto, coloro che ne abbiano i requisiti di base possono recarsi presso i centri diagnostici e i laboratori privati in convenzione con le ASL e, tramite l’impegnativa e il pagamento di un ticket, accedere a trattamenti specialistici ed esami strumentali. La situazione attuale è che i fondi stanziati dalla Regione risultano terminati già dal mese di ottobre; pertanto, chi non ha la possibilità di effettuate le cure a pagamento è costretto a rivolgersi esclusivamente alle strutture pubbliche che però hanno liste di attese che possono arrivare in alcuni casi anche a sei mesi!
Altro capitolo del “Libro bianco” riguarderà l’urgenza di prevedere immediatamente la possibilità per i cittadini meno abbienti di effettuare i tamponi naso-faringei gratuitamente anche da parte dei laboratori privati in quanto ad oggi le strutture sanitarie pubbliche non riescono a garantire a tutti cure adeguate e tempestive e l’assistenza domiciliare per chi si trova in quarantena. Sono moltissime le notizie raccolte di persone chiuse in casa anche per più di venti giorni in attesa dell’arrivo dell’ASL.
Nel “libro bianco” trova spazio anche il tema delle cure negate: si pensi ad esempio alla chemioterapia o alla radioterapia. Anche in questi casi la situazione è rappresentata da liste di attesa interminabili, rallentamenti nelle prenotazioni e assenza di personale medico, infermieristico e tecnico. L’emergenza coronavirus ha quasi completamente bloccato per mesi le normali prestazioni della Sanità. Saltati migliaia di interventi chirurgici, si stima che le misure anti coronavirus riducano tuttora del 20-30% l’attività perché, ad esempio, bisogna dare appuntamenti più distanziati ai pazienti per evitare incontri in sala d’ attesa; si sono allungati anche i tempi per le operazioni, con conseguente incremento del rischio della mortalità; basti pensare che tra i pazienti affetti da infarto miocardico la mortalità è triplicata. L’aver in sostanza “chiuso” l’Ospedale Cardarelli, per destinarlo quasi esclusivamente ai malati Covid, ha annullato l’incidenza del Reparto destinato alle cure palliative ed alla Terapia del Dolore, anch’esso oggi utilizzato per ospitare i pazienti affetti da coronavirus. Il Reparto della Terapia del Dolore rappresentava un importante punto di riferimento per i malati che, in fase terminale della loro vita, potevano ottenere comunque il riconoscimento di una dignità e di una autonomia della persona umana; si tratta di un fondamentale diritto dell’uomo riconosciuto con la Legge 38/2010.
Nel capitolo relativo alle proposte operative trova spazio la segnalazione di destinare una determinata zona del territorio di Napoli, ad esempio la Mostra D’Oltremare, affinché venga attrezzata con tendostrutture apposite per accogliere i malati Covid e distanziarli così dai pazienti che non hanno contratto il virus; contestualmente si evidenzia la necessità di disporre l’incremento di assunzioni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, adeguando correttamente anche gli stipendi.
Inoltre, si ribadisce la necessità di predisporre un piano di intervento riformatore nei confronti della categoria dei medici di base, suggerendo di rendere più decisivo il loro ruolo attraverso la predisposizione di più compiti, poteri e responsabilità, come la possibilità di effettuare i tamponi naso-faringei e di essere affiancati da un infermiere specializzato.
Riepilogando, approfittando dell’inclusione della Campania tra le “zone rosse”, di cui al recente DPCM, si suggerisce tra le altre cose di:
– riorganizzare funzionalmente il Servizio 118;
– ripristino immediato delle convenzioni per le visite specialistiche e gli esami strumentali per i cittadini meno abbienti e gli anziani;
– istituzione di una Commissione ad hoc composta da membri della Società civile (psicologi, psicoterapisti, sociologi e medici) per il monitoraggio concreto e ravvicinato delle problematiche legate al Covid–19 e delle relative misure di sicurezza e prevenzione da attuare, nonché in riferimento al danno psichico delle persone.
Il Diritto alla Salute violato: speculazioni, disagi e cure negate a discapito dei cittadini meno abbienti e delle persone anziane.
L’emergenza Sanitaria in Campania non è mai stata così grave. La curva dei contagi è in costante aumento e le strutture ospedaliere sono al collasso. La preoccupazione degli esperti è massima soprattutto se si pensa che l’inverno è ancora lungo e che con l’arrivo delle influenze stagionali la situazione potrebbe precipitare ancora di più.
Nei documenti precedenti ci siamo occupati dell’emergenza sanitaria da Corona Virus e abbiamo provato a fornire non solo la denuncia delle criticità e delle violazioni ma anche le soluzioni e le misure concrete da attuare nel più breve tempo possibile.
IL LIBRO BIANCO DELLA SANITA’: INSIEME POSSIAMO CAMBIARE LE COSE
Lo Studio Legale Vizzino, ancora una volta, dimostra tutto il suo impegno e lavoro profusi non solo nel sostegno morale e psicologico dei cittadini, ma anche nell’attuazione concreta di progetti e di provvedimenti idonei a determinare un cambiamento positivo e costruttivo dello stato delle cose.
Uno degli obiettivi sicuramente più risolutivi si estrinseca nella redazione quotidiana di un “Libro Bianco della Sanità” sul quale annotare e raccogliere tutte le segnalazioni delle disfunzioni e le gravi ingiustizie che ogni giorno vengono perpetrate a discapito dei cittadini malati e meno abbienti. L’obiettivo così come prefissato, dunque, prevede l’analisi ed il monitoraggio concreti dello stato della Sanità Pubblica e Privata in Campania, della raccolta di tutte le doglianze assistenziali e dei casi di malasanità che ogni giorno purtroppo si verificano proprio a discapito delle persone anziane o di coloro che vessano in condizioni economiche meno agiate. A disposizione di tutti i cittadini sarà predisposto un team legale, diretto dall’Avv. Riccardo Vizzino, pronto ad offrire tutela legale e supporto morale per tutte le situazioni di malasanità e abbandono istituzionale idonee a rappresentare una lesione inaccettabile del diritto alla salute.
A scadenze regolari, il Libro così redatto verrà depositato presso le Procure competenti per le opportune indagini e conseguenze penali. Pertanto, vi invitiamo a segnalarci le disfunzioni e le irregolarità riscontrate e tutto ciò che non funziona nell’ambito della Sanità Pubblica, poiché solo attivandoci in prima persona le cose possono cambiare.
LA DRAMMATICA CONDIZIONE DEGLI ANZIANI
Il drammatico quadro descritto si evolve in senso negativo ancora di più a discapito della categoria più debole in questo periodo, la più colpita già dagli effetti lesivi del Covid, ossia gli anziani.
Per questi ultimi, non esiste, allo stato, una tutela, un presidio ospedaliero, una struttura sanitaria in grado di garantire loro posti letto in caso di sopravvenienze negative per la loro salute e questo perché oggi si tende per lo più a pensare che l’unica malattia esistente e l’unica che meriti un trattamento sanitario degno di questo nome sia il Covid, senza tenere, invece, in debita considerazione il fatto che gli anziani sono soggetti, per loro natura, a svariate problematiche di salute, che analogamente necessitano di adeguate cure e trattamenti.
Ebbene, non si può, per la pandemia che stiamo affrontando, bloccare tutto il sistema sanitario così come invece è stato fatto fin ora ed impedire, o comunque limitare all’inverosimile, gli accessi alle strutture sanitarie, i cui posti letto, peraltro, sono ormai quasi completamente occupati dai malati di Coronavirus.
Oggi nessuno, in particolare gli anziani, può essere libero di prenotare visite, ovvero programmare una cura nel lungo periodo, e questo è dovuto al fatto che il sistema sanitario nazionale, per tutto quello che esula dall’infezione da coronavirus, è fermo; sono state cancellate da parte delle strutture sanitarie pubbliche una grande quantità di visite ed esami già prenotati anche con codice d’urgenza e relative ad altri settori della medicina non coinvolti nella vicenda Coronavirus. Le prestazioni mediche, tra cui visite specialistiche ed esami diagnostici, erogate direttamente dall’Asl e dal privato accreditato, non vengono accettate, se non in casi di estrema urgenza, e vi sono gravissimi ritardi nelle terapie e nella somministrazione delle stesse. A ciò si aggiunga che sovente i malati rifiutano di accedere alle strutture ospedaliere in quanto hanno il profondo timore di contrarre il virus proprio in tali ambienti. Ed è proprio ciò che si sta verificando nel Mezzogiorno. Le persone anziane si sentono abbandonate dalle strutture ospedaliere e messe da parte dalle Istituzioni, trattati come agnelli sacrificali, come il male minore in una condizione caratterizzata da grandi incapacità e superficialità del Governo Regionale.
BLOCCO DELLE LE CONVENZIONI SANITARIE: NIENTE CURE PER CHI NON PAGA!
Nell’ambito dell’indagine svolta sul territorio proprio per l’individuazione delle problematiche in ambito Sanitario che affliggono le persone anziane e meno abbienti abbiamo appreso il caso di una povera e anziana signora che a causa di un infortunio domestico aveva riportato la frattura del femore. Assistita dai propri familiari sin da subito si è rifiutata di recarsi in ospedale per le cure del caso proprio a causa della paura di contrarre il Corona Virus in questi luoghi. Abbiamo approfondito la questione onde offrire le giuste tutele e assistenze e nell’occasione siamo venuti a conoscenza di un’ulteriore problematica che di fatto impedisce alla povera donna di curarsi e ottenere dalle Strutture Pubbliche i trattamenti necessari. Infatti, i familiari ci hanno riferito che a causa del blocco effettuato sulle convenzioni ospedaliere per i trattamenti e gli esami strumentali, non avendo alcuna disponibilità economica, non era stato possibile trasportare l’anziana donna in ospedale e provvedere al pagamento delle cure.
La gravità della situazione è davvero sconcertante soprattutto nella misura in cui, oggi, i cittadini che non possono permettersi cure a pagamento rappresentano sicuramente la maggioranza.
Ogni anno La Regione Campania stabilisce un determinato budget economico da suddividere tra le varie ASL del territorio campano e destinato a coprire le spese mediche per coloro che risultano esenti per malattia o per reddito. Pertanto, coloro che ne abbiano i requisiti di base possono recarsi presso i Centri diagnostici e i laboratori privati che siano in convenzione con le ASL e tramite l’impegnativa e il pagamento di un ticket accedere a tutta una serie di trattamenti specialistici ed esami strumentali.
La situazione attuale purtroppo non è rispondente a quanto appena riportato in quanto i fondi stanziati dalla Regione risultano terminati già dal mese di ottobre pertanto, chi non ha la possibilità di effettuate le cure a pagamento è costretto a rivolgersi esclusivamente alle Strutture Pubbliche che però hanno delle liste di attese che possono arrivare in alcuni casi anche a sei mesi! L’indignazione e lo sconforto di fronte ad una tale situazione non può non assumere i toni della drammaticità se si pensa che in alcuni casi rimandare una visita specialistica o un esame strumentale anche di un solo mese può essere letale per il paziente. Si aggiunga poi che agire tempestivamente su determinate malattie può significare ridurre di molto i costi per le cure definitive. Ed è proprio quello che sta succedendo oggi e che avverrà nei mesi futuri. Liste di attesa così lunghe avranno ripercussioni gravissime sulla possibilità di guarire coloro che sono afflitti da malattie o patologie e ci sarà un vertiginoso aumento dei costi di cui la Sanità Pubblica dovrà farsi carico per curare quelle stesse malattie non diagnosticate nei tempi giusti.
Ogni giorno, ormai, giungono presso il nostro Studio, notizie scioccanti e strazianti di poveri cittadini in fin di vita, che si trovano a dover vivere gli ultimi momenti di vita tra sofferenze atroci ed in uno stato di abbandono totale da parte del Sistema Sanitario.
E’ il caso di una signora, che per privacy chiameremo Teresa, la quale denuncia e ci racconta tra lacrime e dolore, le sue difficili condizioni di salute. Affetta da gravissime patologie, oltre che da problemi economici, è in attesa da tempo di un trapianto di fegato e di cure specialistiche ma, proprio negli ultimi mesi le sono state negate in assoluto le dovute cure e assistenze. Le sue parole di disperazione si rivolgono non solo alla sua condizione ma anche a quella dei tanti malati che si trovano come lei a dover vivere un Sistema Sanitario che di fatto preferisce e predilige le cure esclusivamente nei confronti dei malati Covid.
A questo proposito, anche attraverso il “Libro Bianco della Sanità”, di tutto quanto denunciato verranno informate le Autorità Competenti e verrà ribadita a gran voce l’assoluta necessità di ripristinare i fondi per le Convenzioni in ambito Sanitario.
Data la gravità degli eventi appena narrati lo Studio Legale Vizzino si riserva ogni azione legale tesa a garantire il diritto alla salute dei cittadini, individuare ed accertare le responsabilità in capo agli Enti e ottenere il dovuto risarcimento per coloro che abbiano subito dei danni alla salute.
TAMPONI NASO – FARINGEI A PAGAMENTO: SPECULAZIONI
E DISAGI
Gli eventi cui abbiamo assistito nelle ultime settimane ci impongono anche una doverosa riflessione sull’urgenza di prevedere immediatamente la possibilità per i cittadini meno abbienti di effettuare i tamponi naso faringei gratuitamente anche da parte dei laboratori privati. Un tale intervento si ritiene necessario in quanto ad oggi con i numeri dei contagi in spaventoso aumento le Strutture Sanitarie Pubbliche non riescono a garantire a tutti cure adeguate e tempestive e l’assistenza domiciliare per chi si trova in quarantena. Sono moltissime ormai le notizie che ci giungono di persone chiuse in casa anche per più di venti giorni in attesa dell’arrivo dell’ASL.
Abbiamo raccolto le testimonianze di coloro che, giunti presso le Strutture Pubbliche per effettuare i tamponi si sono trovati a dover vivere un vero e proprio calvario caratterizzato da file interminabili e pericolosi assembramenti di persone. Assenza di controlli e condizioni disumane sono solo una piccola parte del problema; non volendo tenere presente, solo per un attimo, la gravissima violazione del diritto alla salute bisogna pensare anche alle difficili condizioni economiche in cui vengono a trovarsi intere famiglie. Nelle ipotesi di isolamento fiduciario o quarantena tantissimi cittadini sono costretti a restare a casa e smettere di lavorare e tutto questo assume i toni della catastrofe economica nella misura in cui i controlli delle ASL per ufficializzare la negativizzazione dei tamponi, avviene anche a distanza di 20 giorni! Aver accreditato in tal senso i centri privati i per smaltire il lavoro delle ASL non risolve in alcun modo il problema in quanto i cittadini meno abbienti non hanno comunque la possibilità economica di far sottoporre al tampone a pagamento tutto il nucleo familiare. Giova ricordare che negli ultimi mesi si è largamente diffuso nel Mezzogiorno proprio il triste fenomeno della speculazione sui tamponi naso-faringei. Le lungaggini delle ASL, la cattiva organizzazione delle stesse rendono necessario rivolgersi alle strutture private che dietro il pagamento di ingenti somme di denaro, circa 100 euro a tampone, offrono assistenza domiciliare e risultati in tempi ristretti.
A questo punto, l’unica soluzione concreta da attuare sarebbe quella di porre a carico delle ASL i costi dei tamponi effettuati presso i centri privati dai cittadini con minori disponibilità economiche, in quanto non è assolutamente corretto e legittimo che disfunzioni, incapacità e mala gestio vadano a ricadere sulle persone più deboli.
Carlo Landolfi ( ass. noi Contro la Malasanità) Avv. Riccardo Vizzino
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