Napoli, 11 Novembre – Con 35 voti contrari e 15 a favore, il Consiglio regionale della Campania ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra nei confronti del presidente Vincenzo De Luca. La mozione, che puntava il dito sui presunti fallimenti amministrativi della giunta, ha attirato anche il voto favorevole dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, seppure con motivazioni distinte.
La dinamica della votazione
La mozione è stata firmata dai principali esponenti del centrodestra, tra cui Stefano Caldoro, Severino Nappi e Cosimo Amente, con l’adesione della consigliera del gruppo misto, Maria Muscarà. Tuttavia, Gennaro Cinque, del gruppo Moderati e Riformisti, ha ritirato la sua firma e ha votato contro, contribuendo al rigetto della sfiducia.
Le dichiarazioni della maggioranza e dell’opposizione
La discussione in aula ha visto scontri accesi tra le parti politiche. Severino Nappi, capogruppo della Lega, ha accusato il presidente De Luca di aver portato la Campania “all’ultimo posto in tutti i settori, dalla sanità al lavoro”, e ha chiesto un cambio immediato dell’amministrazione. Dall’altra parte, Carmine Mocerino, capogruppo di “De Luca Presidente”, ha definito la mozione del centrodestra “sospesa tra il nulla e il niente,” criticando il tempismo inadeguato, soprattutto dopo l’approvazione della legge che consente un terzo mandato per i presidenti di Regione.
Cosimo Amente, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha evidenziato il disaccordo all’interno del Partito Democratico tra livello regionale e nazionale, sottolineando la divergenza di vedute sul tema del terzo mandato. Anche il consigliere del M5S Gennaro Saiello ha criticato la mozione, sostenendo che i contenuti appaiono più come un pretesto per attaccare i problemi interni al PD che non come una reale risposta ai problemi della Campania. Saiello ha tuttavia votato a favore, esprimendo l’urgenza di una discontinuità politica.
Valeria Ciarambino, del gruppo misto e vicepresidente del Consiglio regionale, ha definito la discussione “intempestiva” rispetto alla recente approvazione della legge sul terzo mandato e ha criticato la delega alle segreterie di partito per decidere il futuro della regione. Giovanni Porcelli (Campania Libera) ha difeso invece l’operato della giunta De Luca, affermando che il lavoro fatto in questi anni merita di proseguire.
Le divisioni interne e la questione del terzo mandato
Le divisioni interne sono state un tema ricorrente nel dibattito. Maria Muscarà, ex Movimento 5 Stelle e ora nel gruppo misto, ha accusato sia maggioranza che opposizione di connivenza, lamentando il fallimento della Commissione Terra dei Fuochi e criticando l’immobilismo su tematiche come la povertà.
Anche Bruna Fiola, consigliera del PD, pur esprimendo supporto alla continuità dell’amministrazione De Luca, si è astenuta sulla legge per il terzo mandato, citando pressioni esterne e sollecitazioni da parte dei cittadini.
Il capogruppo del gruppo misto Corrado Matera ha infine osservato che la mozione di sfiducia risulta ormai “superata” a seguito dell’approvazione della legge sul terzo mandato, mentre Luigi Cirillo (Azione-Per) ha sottolineato l’assenza di proposte concrete per risolvere problemi reali come il diritto allo studio universitario.
In questo clima di tensioni e alleanze controverse, il rigetto della mozione conferma la tenuta dell’amministrazione De Luca, ma evidenzia anche le fratture politiche e istituzionali che attraversano la Campania.
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