Palma Campania, 7 Gennaio – L’altra sera, al Museo Storico Archeologico di Nola, è stata notevole l’affluenza di persone per il taglio del nastro, eseguito dal prof. Luigi Simonetti e la presenza dell’Onorevole Paolo Russo, per l’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea “OfficinARS Durante e dopo: Resilienza”, con il patrocinio del Comune di Nola e il patrocinio morale del Comune di Palma Campania. La mostra è stata organizzata dall’Associazione socio culturale “Villa Sistemi Reggiana, che opera nel settore dell’arte e del volontariato, in collaborazione con il Polo Museale della Campania ed il Museo Storico Archeologico di Nola.
La collettiva degli artisti Navid Azim Sajadi, Penelope Chiara Cocchi, Marika Ricchi, Federica Poletti, Thomas Scalco, al piano terra, ha riscosso larga approvazione dai visitatori, tra cui i sindaci del territorio circostante e il sindaco di Palma Campania, Nello Donnarumma, con i suoi collaboratori, ma non sono mancati commenti positivi anche per la Mostra fotografica sezione Junior, sistemata al secondo piano, dell’Istituto Comprensivo “Antonio De Curtis” di Palma Campania, a cura della Prof.ssa Arch. Maria Teresa Parisi.
I ragazzi della Secondaria di 1° grado dell’Istituto, delle classi 2C-3A-3B, si sono cimentati sullo stesso tema del Concorso al quale hanno partecipato artisti famosi e meno noti con le opere che hanno superato una selezione nazionale per essere collocati in mostra al Museo dal 4 fino al 31 gennaio 2019.
Ragazzi di 12/13 anni hanno messo in scena dei quadri viventi, sculture viventi, architetture viventi immortalati da uno scatto. Hanno reso viva l’arte attraverso il loro corpo, le espressioni, la mimica.
La sezione Junior ha preso forma grazie al direttore del Museo Giacomo Franzese ed all’Associazione Villa Sistemi Reggiana nella persona del Presidente Maria Teresa Crispo. L’architetto Mara D’Onofrio e l’avvocato Antonio Ambrosino, eccellenti curatori della mostra “durante e dopo Resilienza” hanno espresso il loro appagamento per la collaborazione della scuola “Antonio De Curtis”.
Presenti anche diversi relatori, presentati dall’abile moderatrice dott.ssa Autilia Napolitano: arch. Giacomo Franzese, dott.ssa Maria Teresa Crispo, prof. Luigi Simonetti, prof.ssa Maria Carolina Campone, dott. Mario Cesarano, prof. Pasquale Lettieri, i quali hanno esposto il pensiero di Resilienza partendo dal concetto etimologicamente antico, dal latino “resilire”, ossia rimbalzare, di stringente attualità, enfatizzato in varie sfaccettature, attraverso l’Arte, la Filosofia, attuato da Giordano Bruno, come ha sottolineato il prof. Luigi Simonetti.
“Resilire” è andare avanti nel tempo, per risalire la vita, in infiniti mondi e in infiniti soli! Leggendo più volte Seneca e Giordano Bruno mi sono convinto che chi corre si affretta, ma la verità accorcia e rende più breve il tempo di chi non corre ma pensa e ripensa la vita del cosmo nello spazio infinito del tempo. L’arte non corre, ma cerca di capire le ragioni della vita e della morte, dell’essere e del nulla, nel mare infinito del tempo. L’artista, il poeta, il filosofo, lo scultore, il pittore, attraverso il linguaggio, tentano di scoprire e riscoprire ogni giorno, in ogni momento, la vita. Giordano Bruno, riflettendo, pensando, studiando, cercò sempre di creare una filosofia, un percorso appassionato di studio profondo per dare un senso alla vita. (…) Le ferite dell’anima richiedono una grande capacità di resistenza al dolore e alle avversità della vita, riorganizzando la propria esperienza, senza alterare o alienare la propria identità, ma accrescendo le proprie facoltà ideative, creative e cognitive.
La pittrice Frida Kalho ha saputo descrivere la sua storia e il suo dolore usando immagini e parole soffuse di speranze e di malinconia in un diario intimo, sofferto, in cui l’arte diventa cura dell’anima e terapia della sofferenza, in una estrema vivacità emotiva di colori che fanno pensare, riflettere e ragionare sulla complessa fragilità dell’uomo nella incommensurabile vastità dell’universo, facendoci capire che la morte è senza alcun dubbio un infinito essere del nulla, ma la vita dura in eterno trasformando l’essere del nulla in immagini e colori di infiniti mondi ed infiniti soli. Cito un’intelligente riflessione del filosofo Eraclito: «Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare quello che non ti aspetti».
La presenza del senatore Vincenzo Carbone ha regalato alla serata un tocco di gioia ai suoi compaesani e alla figlia Carmen, partecipante del gruppo artisti junior. Carbone ha elargito complimenti alla Scuola De Curtis, alla docente Maria Teresa Parisi e agli allievi che si prodigano nella composizione dell’Arte, per le opere realizzate sul tema della Resilienza, un tema di cui poco si dice, ma che è molto avvertito. Un omaggio particolare ha espresso all’Associazione socio culturale Villa Sistemi Reggiana che si occupa dei meno abbienti, sostenendo ed erigendo strutture per i piccoli che vi vengono accolti, nonché per il Museo Archeologico, fiore all’occhiello del nostro Territorio.
Il dirigente scolastico Francesco Furino, pienamente soddisfatto per il lavoro svolto dalla prof.ssa Maria Teresa Parisi, docente d’Arte, con la quale si è congratulato, non si è risparmiato nell’elogiare gli allievi, che ha avuto modo di ascoltare nell’esposizione delle loro opere, durante la visita della mostra. In vero, a quanti si soffermavano sulle immagini del loro operato, mai i ragazzi hanno smesso di esporre dettagliatamente il contenuto del loro quadro. Davvero preparati e valenti questi alunni. Lo stesso presidente di commissione della mostra, Francesco Criscuolo, amministratore unico di Sistemi Reggiana, collezionista e appassionato d’arte, alla fine del suo intervento – dopo aver ascoltato il gruppo di ragazzi sull’organizzazione del loro lavoro esposto in mostra e dopo che tutte le classi son state premiate, con una pergamena simbolica per aver partecipato alla mostra fotografica SEZIONE JUNIOR “quadri, sculture e architetture viventi” – ha chiuso con un encomio ai ragazzi proseguendo: “Il bello è proprio questo, tramite la professoressa, il sindaco, un giorno questi ragazzi così entusiasti si ricordino di essersi avvicinati all’arte al mondo meraviglioso che è”. E in sala è scorso un fragoroso applauso. Per gli alunni della classe 3^ A c’è stato un riconoscimento per il quadro Francisco Goya Il 3 maggio 1808: Fucilazione-1814, con la seguente motivazione da parte della giuria: “Per la capacità di cogliere la necessità della resistenza in un mondo che tende ad escludere le diversità, erigendo barriere tanto fisiche quanto ideologiche”.
Navid Sajadi artista iraniano, residente a Roma, vincitore di diversi premi nel mondo dell’Arte, presente in sala convegno, invitato a prendere la parola, si è così espresso rivolgendosi ai ragazzi: “Sono molto felice di essere qui, la parte più interessante sono loro, sono stati per me una sorpresa, una sorpresa grande”.
La prof.ssa Maria Teresa Parisi, docente di arte della Scuola Secondaria di 1° dell’Istituto Comprensivo “Antonio De Curtis” di Palma Campania, si è così espressa ai visitatori riguardo il suo lavoro di insegnante con gli alunni delle classi 2C-3A-3B per l’allestimento della mostra: “Interpretare l’arte con il corpo, i gesti, lo sguardo, sono attività che come docente svolgo da anni con gli alunni. Ho iniziato con l’arte greca, per far capire l’evoluzione, attraverso le pose, i successivi equilibri e ponderazione del corpo, poi in altre forme con l’architettura, sistema trittico, archi. Faccio capire il gioco delle spinte in architettura attraverso una vera e propria interpretazione o meglio drammatizzazione. I ragazzi si divertono ed imparano. In classe interpretiamo anche la cattedrale gotica e quella romanica, usando ragazzi di diverse altezza e corporatura. Quest’attività la realizzo spesso anche nelle classi terze, all’interno della flipped classroom, classe capovolta.
I ragazzi preparano la lezione spiegando loro stessi gli argomenti ai compagni, attraverso l’uso del power point ed anche i cosiddetti tableau vivant, quadri viventi, e abbiamo esteso la vitalità alla scultura e all’architettura. Dalla qualità di alcune foto e dall’emozione che da esse ho ricevuto, in quanto provenivano da una classe con la quale ho spesso avuto dei problemi per lo studio della storia dell’arte, ho deciso che a questo lavoro, a questo impegno si dovesse dare il giusto valore.
In un primo momento ho fatto vedere i pochi scatti che avevo alle persone giuste che mi hanno spalancato la porta, davvero dandomi fiducia e responsabilità in questa impresa. Un grazie nella totalità assoluta va ai ragazzi che mi hanno permesso di lavorare in unione con motivazione e passione. Pur essendo io un architetto non amo la parola progetto in uso nella scuola. L’allestimento delle cosiddette “opere viventi”, consueta esperienza didattica curriculare, ha fornito uno spunto per la costruzione di un ambiente di apprendimento ricco nella varietà di canali da utilizzare come quello visivo, plastico, interattivo ed espressivo, con il fine di promuovere la motivazione, la socialità e quindi l’inclusione, di costruire mediante l’esperienza le proprie conoscenze, di attualizzare ciò che si è appreso.
Un’esperienza di apprendimento attivo: imparare facendo e rendendo lo studente protagonista del proprio agire, protagonista del proprio apprendimento. All’interno di un microcosmo ricco nelle sue diversità, di uno spaccato della società caratterizzato dell’espressività, della spontaneità e della creatività. Il tutto attraverso una sorta di gioco, di attività ludiche tali da stimolare i canali sensoriali e sviluppare l’espressività del corpo attraverso il gioco, di attività ludiche tali da stimolare i canali sensoriali e sviluppare l’espressività del corpo attraverso il gesto, la percezione dello spazio e del proprio corpo nello spazio”.
L’evento è stato reso possibile anche grazie al sostegno delle famiglie degli studenti, in particolare alcune famiglie che hanno dato lo sponsor. Si è creata una sinergia positiva di relazioni tra docente, allievi e famiglie. Operazione scuola costo zero.
E la visibilità della Mostra Junior avrà un seguito.
E’ volontà del dirigente Francesco Furino, di organizzare una mostra a Palma dopo il 31 gennaio, per valorizzare il più possibile lo sforzo profuso e il risultato ottenuto dal lavoro condotto dalla prof.ssa Maria Teresa Parisi. Dopodiché, con l’impegno del senatore Vincenzo Carbone, la mostra si sposterà alla città metropolitana ed infine al Senato.
Ad maiora.
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“Sono un’insegnante e amo profondamente il mio lavoro. Due cose segnano la mia vita: Famiglia e Scuola. Credo nella bontà, nell’umiltà, nell’amore per il prossimo. Questi gli stimoli del mio impegno quotidiano affinché la vita sia veramente degna di essere vissuta. Amo leggere, viaggiare e preferisco scrivere”.