Napoli, 20 Novembre – Continua a scrivere con una penna pregna di valori, amore, condivisione e amicizia, Silvano Adami, autore già noto alla community di Aletti editore, che torna nelle librerie con la sua ultima opera “Hotel Angela”, pubblicata nella collana “I Diamanti della Narrativa”. Dopo il suo audiolibro dedicato alla solidarietà all’indomani di un terremoto, questo nuovo racconto si svolge in un arco temporale di circa settanta anni e copre il periodo dalla Seconda Guerra Mondiale sino ai primi anni del 2000. E’ il nonno che racconta ai nipoti – seduti sulla panchina della piazza, di fronte al grande palazzo su cui compare ancora l’insegna dell’Hotel Angela -, la storia di questo hotel che parla di un grande amore e una profonda amicizia, che non si sono estinti con il tempo e che ha lasciato tracce indelebili nei cuori di chi l’ha vissuta e la ricorda.
Anche se si svolge tra Firenze e Prato, le vie e i luoghi citati non sono riscontrabili in queste città. «Questa trama – spiega l’autore, originario di Modigliana (Forlì-Cesena) ma che vive a Firenze – potrebbe essere reale e, forse, qualcuno che la legge potrebbe vederci qualcosa della sua vita. E’ fantasia in quanto personaggi e alcuni luoghi sono inventati ma gli avvenimenti potrebbero benissimo essere veritieri. Così come la storia si svolge in un preciso arco di tempo reale, quindi la fantasia si intreccia indissolubilmente con la realtà».
Rispetto a quanto scritto in altri racconti o libri, in questa opera si spazia nell’arco di un’intera vita dei personaggi con le loro gioie e i loro dolori. E’ la storia di un nonno che, rileggendo ai nipoti il diario di suo padre, rivive quei momenti come in un lungo film che scorre davanti ai suoi occhi, facendo comprendere a chi lo ascolta quanto siano belli e appaganti il vero amore e la vera amicizia. Per Silvano Adami i ricordi permeano il presente e l’intera esistenza, diventando ispirazione per la scrittura. In tutti i suoi scritti, infatti, si ritrovano tracce del suo passato, sia di momenti felici che di momenti tristi. «I ricordi sono la vita, se si perdono abbiamo perso noi stessi».
E’ così che nascono le sue opere, come un sogno ad occhi aperti durante le notti passate in dormiveglia, quando vengono alla mente tracce di racconti o poesie che poi non svaniscono con il risveglio ma che, anzi, sono impresse prima nella mente e, poi, nero su bianco prendendo forma attraverso la penna. «Vorrei che chi legge le mie opere comprendesse a fondo il valore dell’Amore (quello con la lettera maiuscola), dell’amicizia vera che non chiede contropartite, della condivisione, anche se chi ti sta accanto non è disposto a condividere. So che nel mondo odierno tutto questo è molto difficile, soffocato dalla frenesia della vita e dall’uso intensivo dei media e delle tecnologie».
“Hotel Angela” è il racconto di un nonno ai nipoti ma, soprattutto, è un rapporto empatico tra scrittore e lettore, perché i valori più autentici sono universali e si tramandano di generazione in generazione, diventando immortali attraverso il ricordo, ma anche la scrittura.
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