Economia - Finanza

Guerra in Ucraina, Studio Susini: “Una PMI chiuderà entro l’anno se Governo non interviene”

Firenze, 28 Aprile – Gli ultimi dati Inps sull’aumento delle ore di Cigs (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria), passate da 16.080.811 usufruite nel mese di gennaio 2022 a 24.372.654 per febbraio 2022 e 24.563.415 per il mese di marzo 2022, registrando un aumento pari al 52,4% nell’anno, sono estremamente allarmanti. Secondo un’elaborazione di questi dati effettuata da Susini Group, studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro, entro l’anno una Pmi su tre chiuderà e 500mila persone resteranno a casa. «Nel 2022 sono a rischio fallimento circa 13.000 aziende. Almeno 450.000 imprese non fallibili sono in grande difficoltà e potrebbero chiudere l’attività entro l’anno. Sono oltre 500 mila i posti di lavoro in pericolo di estinzione», commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group.

«L’aumento delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria ha un chiaro significato economico – aggiunge Susini – che lancia un primo campanello di allarme: le imprese industriali hanno richiesto interventi per ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione aziendale per stati di crisi di particolare rilevanza sociale. In poche parole, il primo passo “obbligatorio” prima di arrivare alla chiusura e al licenziamento del personale». Sempre secondo Susini Group, potrebbe verificarsi un aumento della disoccupazione giovanile tale da raggiungere, in certe aree, il tasso del 40% e del 60% al Sud, una vera e propria bomba sociale. I settori maggiormente interessati da questo allarme sono: Made in Italy (soprattutto la moda), turismo, metalmeccanico (in particolare l’automotive), agroalimentare, petroli, petrolchimico e trasporti.

«È un segnale che Draghi e tutto il Governo non possono disattendere – prosegue Sandro Susini – occorrono interventi più imponenti rispetto a quelli stanziati con il D.L. 21 marzo 2022, n. 21, “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina”, che dispongono la concessione di ulteriori interventi integrativi e un incentivo per chi assume determinati lavoratori licenziati da aziende ove è aperto un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Necessitano in primis urgenti misure emergenziali che consistono nel prevedere finanziamenti alle aziende per contrastare questa grave situazione economica prima che sia troppo tardi. Occorrono sostegni concreti alla liquidità delle imprese attraverso misure agevolative come la dilazione dei debiti oppure contributi a fondo perduto. Nel contempo il Governo dovrebbe lavorare, anche, a delle riforme strutturali che riguardano il lavoro e il fisco», conclude il leader di Susini Group.

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