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GIOCARE DA SQUADRA

Napoli, 24 Marzo – La temperatura esterna è bruscamente calata, ma, a differenza di ieri, il sole – seppur a tratti – ha ripreso a splendere (anche se, in realtà, domani il tempo si guasterà): aprendo la finestra della mia stanza ho udito il festoso cinguettio degli uccelli, contenti di poter svolazzare in completa libertà per i cieli di Pozzuoli: le specie aviarie, infatti, sono – per quel che mi è parso di capire – totalmente immuni dal Sars-CoV2.

Dopo aver sistemato alcune cose in terrazza, prendo posto, come di consueto, alla mia scrivania: i malloppi di carte non difettano ed i volumi giuridici, già ricchi di glosse in ogni dove, attendono con fervore di essere consultati.

Fortunatamente, son riuscito a terminare diversi lavoretti prima di pranzo: ottimo, così…….ho potuto concedermi una mezz’oretta di siesta in più, cosa fuor di dubbio salutare.

Prender sonno, tuttavia, è tutt’altro che agevole in periodi così bui: la mente, com’è agevole desumere, pullula di pensieri, specie in vista del bollettino quotidiano che la Protezione Civile rende noto in diretta televisiva a partire dalle diciotto.

Son riuscito a chiuder gli occhi per qualche oretta (menomale!) e, nel sonno, ho pensato ad un disegno, realizzato da due bimbi e condiviso ieri su Facebook, raffigurante……due squadre di calcio: una, composta interamente da virus, e l’altra, in cui militavano operatori sanitari, appartenenti alle Forze dell’Ordine ed alla Protezione Civile e, non da ultimo, un portiere chiamato “Io resto a casa”.

Ebbene, questo disegno, frutto della creatività infantile, mi ha spronato a meditare per ore in merito all’indubbia rilevanza del ruolo giocato da ogni Cittadino all’interno di quella che definirei la “squadra dei combattenti”: non è un caso, infatti, che il buon “Io resto a casa” sia stato schierato fra i pali, pronto a vanificare le occasioni da goal degli avversari.

Questo portiere virtuale, cari Lettori, è rappresentato da ciascuno di noi: il numero dei contagi, com’è noto, è in progressiva diminuzione (anche se, a quanto consta, il virus sta perseverando nella sua attività di sterminio), la qual cosa mi induce a ritenere che qualche parata miracolosa l’abbiamo compiuta.

La partita, però, non è ancora terminata: questi pericolosissimi avversari non danno segni di resa, perciò cercano di creare sempre più azioni offensive.

Gli amanti del calcio sono ben a conoscenza che la guardia non va mai abbassata, anche allorquando il parziale è a favore della propria squadra: ecco perché, per sconfiggere il Covid-19, chi non appartiene alla categoria dei Sanitari o dei Funzionari di Polizia deve rimanere a casa ed uscire solo ed esclusivamente per ragioni strettamente necessarie.

Se l’estremo difensore, nel vivo della sfida, esce dalla porta…..è quasi certo che l’avversario, una volta recuperato il possesso di palla, deposita quest’ultima in rete, cambiando le sorti dell’incontro.

Orsù, giochiamo da squadra: la nostra “porta” non deve assolutamente rimanere sguarnita!

 

Adriano Spagnuolo Vigorita 

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