Riflessioni in pillole Rubriche

Festa della mamma: celebrare la vita…

Vorrei tornare indietro per stringerti di più, mamma!

Napoli, 12 Maggio – Una mattonella, una rosa di porcellana, un gancio fatto con il nastro da regalo fissato con la colla più lo scotch o, meglio, nastro adesivo come la mia maestra precisava, perché siamo italiani. Un lavoretto che ci fece fare in quarta elementare per la Festa della Mamma. La ricordo ancora quella mattonella, non appesa ma appoggiata su di un mobile, una giusta intuizione di mia madre vista la precarietà del gancio. Un regalo semplice, con oggetti riciclati, simbolo di una povertà che non faceva vergognare.

Credo che nulla succeda a caso neanche un ricordo che fa cambiare direzione a una riflessione che bene o male era già impostata nella mente.

Nella rosa con il suo stelo, la foglia e le spine, ho rivisto una mamma senza un’ubicazione in un tempo, in una cultura, in una razza.

Le spine… mamme povere nel mondo, mamme bambine, mamme diventate tali non per scelta, mamme che non sono riuscite a mettere al mondo il figlio perché il padre li ha zittiti anzitempo, madri che salgono su un barcone, stipate come animali d’allevamento, con un’unica, fievole speranza che il bimbo che portano in grembo o in braccio, possa avere un futuro, non migliore, ma un futuro. Mamme a cui vengono sottratti figli poco più che bambini, per armarli e fargli combattere una battaglia che non è la loro, ma di pochi pazzi criminali che sono al potere. Spine che rappresentano non solo il dolore ma anche la protezione del fiore per garantirne la sopravvivenza, e chi lo fa meglio di una mamma!

La foglia trasforma il carbonio in sostanze nutritive… mamme che sfamano!

Lo stelo sostiene il bocciolo, la foglia, le spine… mamme pilastri del mondo!

La rosa simbolo di bellezza… mamme che restano belle in eterno!

Troppo spesso si dimentica chi sia una mamma, troppo spesso si notano o si notavano, per chi la mamma non l’ha più, quasi esclusivamente i difetti, troppo spesso e ci tengo a rimarcarlo, non si è consapevoli di quanto peso porti sulle spalle, di quanto vuoto le si lascia diventando grandi, di quante carezze mancanti, che un figlio nella frenesia della vita non nota, ma lei sì. Si parla di cordone ombelicale da tagliare, di suocere da tenere fuori dalla propria famiglia, si vedono in tv mamme disperate che chiedono “perdono” ai figli, alle nuore, ai generi, pur di riallacciare un rapporto con loro che non vedono talune volte da anni. Credo che tutto ciò sia vergognoso. Certo le mamme sono esseri umani e sbagliano, ma solo per il fatto di aver messo al mondo, andrebbero giustificate e perdonate qualsiasi cosa abbiano potuto commettere.

Sarebbe bello che oggi ogni mamma ricevesse una mattonella con su una rosa, simbolo di un legame, forse dell’unico legame che resta eterno.

Buona Festa della Mamma a tutte!

 

 

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