Napoli, 30 Settembre – Nell’Italia colpita dal Covid-19 e ora dalla seconda ondata i lavoratori della vigilanza privata sono ovunque: in porti e aeroporti, Ospedali, ingressi nei supermercati, a sorvegliare le attività chiuse. Ecco le parole del Presidente Nazionale Associazione guardie giurate Giuseppe Alviti:“Siamo invisibili, tutelate anche la nostra sicurezza”.
Fanno fatica a uscire dalla penombra nella quale sono relegate persino adesso che continuano a lavorare, avamposti a guardia di frontiere, nazionali e domestiche, varchi sensibili, luoghi da tutelare. Le guardie giurate sono disseminate dappertutto: sono ai transiti di porti e aeroporti, a disciplinare gli ingressi nei supermercati, a sorvegliare le attività chiuse per decreto, alle porte degli ospedali e all’accesso delle tende pre-triage allestite per affrontare l’emergenza. Le disposizioni sono in continuo cambiamento.
L’ultima novità è il rilevamento della temperatura corporea all’ingresso, con il termometro a distanza”. Una novità che lascia un po’ interdetti anche i lavoratori sottoposti al controllo, abituati a timbrare il cartellino ed entrare. Qualcuno avanza delle obiezioni sull’idoneità delle guardie giurate a una mansione sanitaria e sul rispetto della privacy, e alla fine, tra i due fuochi – l’adempimento di una direttiva da una parte e il malcontento dell’utenza dall’altra – ci sono sempre loro, pubblico servizio ma non pubblici ufficiali, in equilibrio precario sul filo sottile che corre tra quello che possono e non possono fare, teso adesso su uno scenario più complesso e meno regolato.
Sono diversi i siti in cui il controllo della temperatura è affidato alle guardie giurate, dagli aeroporti ai centri commerciali, alle tende di prefiltraggio negli ospedali, dove a volte è chiesto loro anche di fare domande sullo stato di salute dei cittadini che si presentano. I confini tra i ruoli si fanno labili . Non abbiamo una qualifica vera e propria, ma quando c’è un problema diventiamo per tutti gli sceriffi con la pistola” afferma il noto sindacalista napoletano Giuseppe Alviti divulgatore sociale e presidente nazionale Associazione guardie Particolari giurate molte guardie Particolari giurate ci scrivono dicendo che il problema adesso è la scarsa protezione. “Dpi scarseggiano e spesse volte costretti a usare lo stesso bagno destinato al pubblico”.
“Le guardie giurate ci sono, sono tante e sono senza dubbio essenziali, duttili e flessibili. Anche nei giorni convulsi e spiazzanti dell’emergenza Coronavirus il profilo identitario della professione, sempre più incerto, cerca il proprio riconoscimento: che significa adesso, in primo luogo, tutela della sicurezza dei lavoratori” ha chiosato Alviti ricordando che solo gli istituti di vigilanza privata primari in Italia hanno tutelato le proprie guardie ma la maggioranza purtroppo ha fallito su tutta la linea.
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