Napoli, 10 Settembre – Durante la pandemia di Covid-19, il mondo si è fermato: le scuole chiuse, le attività sociali sospese e l’obbligo di restare a casa hanno segnato profondamente la vita quotidiana di tutti, ma per gli adolescenti questo periodo ha lasciato tracce ancora più evidenti. Secondo un recente studio condotto dall’Università di Washington (UW) e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), i lockdown hanno accelerato l’invecchiamento cerebrale dei ragazzi, con effetti più pronunciati nelle femmine rispetto ai maschi.
Un’accelerazione inaspettata nella maturazione cerebrale
Lo studio, avviato nel 2018 su un gruppo di 160 giovani di età compresa tra i 9 e i 17 anni, mirava inizialmente a studiare l’evoluzione naturale del cervello durante l’adolescenza. Tuttavia, la pandemia ha forzato i ricercatori a rimandare le valutazioni previste per il 2020 al 2021. Questo ritardo ha inevitabilmente cambiato il focus della ricerca, consentendo agli scienziati di osservare un fenomeno imprevisto: il cervello degli adolescenti si è sviluppato più rapidamente di quanto previsto.
Secondo i dati dello studio, la maturazione cerebrale ha subito un’accelerazione media di 4,2 anni nelle ragazze e di 1,4 anni nei ragazzi. “Pensiamo alla pandemia di Covid-19 come a una crisi sanitaria, ma sappiamo che ha causato altri profondi cambiamenti nelle nostre vite, soprattutto per gli adolescenti”, spiega Patricia Kuhl, autrice senior della ricerca e co-direttrice dell’Istituto per le Scienze dell’Apprendimento e del Cervello (I-Labs) della UW.
L’impatto del Lockdown sul cervello adolescente
La ricerca ha messo in evidenza come le restrizioni sociali imposte dai lockdown abbiano influito negativamente non solo sulla salute mentale degli adolescenti, aumentando ansia, depressione e stress, ma anche sulla loro maturazione cerebrale. L’indicatore principale utilizzato dai ricercatori è stato lo spessore della corteccia cerebrale, lo strato esterno del cervello che si assottiglia naturalmente con l’età e con la maturazione. I ricercatori hanno notato che l’assottigliamento della corteccia cerebrale nei partecipanti è stato più pronunciato rispetto alle aspettative basate sui dati pre-pandemia.
Differenze di genere: le ragazze più colpite
Un elemento particolarmente rilevante emerso dallo studio riguarda le differenze di genere: nelle femmine, l’assottigliamento della corteccia cerebrale è stato osservato in tutti i lobi di entrambi gli emisferi del cervello, mentre nei maschi ha interessato principalmente la corteccia visiva. Questo potrebbe spiegare perché durante la pandemia le ragazze hanno manifestato livelli più elevati di ansia e stress rispetto ai coetanei maschi.
“Ci siamo chiesti quali parametri ci avrebbero permesso di capire l’impatto del blocco pandemico sul cervello, cosa avesse significato per i nostri adolescenti non uscire, stare a casa piuttosto che con gli amici, a scuola o a fare sport”, racconta Neva Corrigan, autrice principale dello studio. L’analisi dei dati ha rivelato un quadro preoccupante, aggiungendo un altro effetto collaterale alla lunga lista di conseguenze della pandemia.
Le conseguenze future e le sfide per il benessere degli adolescenti
Questa accelerazione della maturazione cerebrale solleva interrogativi sulle conseguenze a lungo termine per la generazione cresciuta durante la pandemia. Sebbene il cervello tenda ad assottigliarsi con l’età, uno sviluppo accelerato potrebbe influenzare la capacità di gestire le emozioni e le relazioni sociali in età adulta.
La pandemia ha quindi agito come un vero e proprio “stress test” per il cervello degli adolescenti, spingendolo a svilupparsi in modi imprevedibili. Questo studio, finanziato dalla Bezos Family Foundation, ha aperto nuove strade per comprendere come eventi globali come il Covid-19 possano influenzare la salute mentale e lo sviluppo neurologico dei giovani, evidenziando la necessità di fornire supporto psicologico adeguato e interventi mirati per mitigare questi effetti a lungo termine.
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