Domicella, 1 Giugno – Inizia il mese di giugno e dopo due settimane dall’inizio della fase due circa il 30% delle imprese che hanno riaperto corrono il rischio di chiudere definitivamente sia per le difficili condizioni di mercato che per altri problemi, quali le eccessive tasse, la burocrazia e la carenza di liquidità. La stima delle perdite di ricavo rispetto al periodo pre- covid-19 sono molto elevate e nel settore della ristorazione crescono maggiormente che in altri settori.
Oggi ad abbassare le serrande a Domicella un comune dell’Avellinese, è stata la pizzeria “Pakkiet” di Andrea Palmese, che dopo una breve riapertura ha preferito non continuare la sua attività e a tal proposito ci ha raccontato: “Prima della chiusura a causa dell’emergenza sanitaria globale, guardando al futuro avevo deciso di offrire alla mia clientela prodotti più specifici e di alta qualità, puntando al prodotto artigianale, acquistando birre artigianali, carni di ottima qualità, tartufi ecc…, che purtroppo sono arrivati a scadenza con il lungo lockdown. Ho dovuto buttare tutto, con una grande perdita di denaro. La quarantena ci ha fatto perdere tanto, avevamo la speranza di ricevere degli aiuti dallo Stato, ma i 600 euro al mese non ancora sono arrivati.”
“Le bollette da pagare – aggiunge l’imprenditore – sono arrivate puntuali, luce, acqua, i contributi da pagare, sono arrivati 2.000 euro con cui ho coperto poche spese. Ho riaperto, ma il lavoro che svolgevo era principalmente destinato alla tavola calda a mezzogiorno, ma non lavorando le fabbriche a regime, a pranzo non ho clienti. Ho avuto pochissimi coperti e poche pizze da asporto. L’affitto era da pagare, anche per gli arretrati, ma non avendo lavorato per tutti questi mesi mi sono trovato in difficoltà.”
Sono stati pochi gli aiuti e molti ritardi burocratici hanno fatto il resto, le promesse di detrazioni future non sono bastate, per un giovane imprenditore, che se pur capace si è ritrovato in mancanza di liquidità, il periodo incerto che ci ritroviamo davanti non stimola nell’impiegare nuove energie in questo momento.
Il ristoratore ha trovato rischioso l’apertura in questa fase sottolineando: “Per quanto riguarda l’apertura graduale, ho deciso di non aprire la sala, per la paura di non poter gestire i piccoli ospiti che molte volte non restano ai tavoli con i loro genitori, rischiando il contagio, con la responsabilità tutta gravante sul proprietario del locale. Le misure da prendere per far accedere i clienti alla sala, a partire dalla misurazione della temperatura corporea, con la registrazione dei nominativi, l’uso dei divisori in plexiglass, avrebbero portato ad ingenti spese e all’assunzione di altro personale per la supervisione e per le consegne. Ma gli incassi erano troppo bassi rispetto al periodo prima del Covid.”
Purtroppo non resta che constatare che sono periodi difficili per l’economia del paese, e sicuramente mancheranno ai clienti le prelibatezze preparate dalla Pizzeria “Pakkiet”, tutti prodotti di ottima qualità e della tradizione del territorio. La chiusura è stata inevitabile ma non è un addio!
“Ringrazio i miei clienti – conclude Palmese – che non mi hanno abbandonato, rispettando le norme, non lascerò definitivamente la ristorazione, ho intenzione di riaprire ma aspetterò un periodo migliore, quando il virus sarà definitivamente debellato.”
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“Sono appassionata di ogni forma d’arte. Dal 2017 mi dedico alla scrittura. Ho scoperto che scrivere racconti mi diverte molto, fino al punto di pubblicare il primo dal titolo ‘ Santa Lucia era lì’. Ritengo che l’arte sia espressione dell’essere umano, e che i colpi di scena rendano la vita più frizzante”.