Attualita'

Denatalità, l’Italia non è un Paese per bambini: alle radici del problema

Napoli, 17 Aprile – La nascita di un figlio o di una figlia deve costituire sempre motivo di gioia e renderci pronti ad affrontare, in qualità di papà e mamma (uomo e donna), qualsiasi sacrificio pure di crescerli in maniera, spiritualmente e socialmente, sana ed equilibrata. Tale contenuto valoristico risulta essere, implicitamente, contenuto negli articoli 29; 30, primo comma, Cost. e 143, terzo comma, 147; 315-bis, commi da n. 1 a n. 3, c.c.

Non si può, tuttavia, non rendersi conto che la denatalità sta diventando un problema di notevole rilievo sociale (gli Indici Istat lo confermano), ma urge andare ben oltre il dato statistico in quanto, al fine di comprendere bene la reale portata drammatica della problematica in oggetto, bisogna unire la capacità di analisi investigativa (stile Sherlock Holmes) con la curiosità della ricerca di nuove e tangibili (ma mai aride ) soluzioni, muniti dello spirito avventuriero di Ulisse.

Si deve, dunque, evidenziare che la stessa concezione della genitorialità risulta, purtroppo, in frequenti casi, non più improntata al massimo e gratuito sacrificio possibile in favore della prole, per cui, al di là dei pure esistenti disagi economico -sociali (che connotano la vita della stragrande maggioranza dei giovani e dei giovani adulti), si preferisce vivere una dimensione familiare deresponsabilizzata, laddove si antepone la vita da adultescenti (adulti con la mentalità ed il costume di vita adolescenziale ed irresponsabile) alla costruttiva gioia della vita dedicata ai figli ed alle figlie da potere dare alla luce.

Nessuna dimensione familiare con figli  e figlie può mai risultare facile da mettere in piedi e da portare avanti nella quotidianità, ma è pure vero – e dobbiamo tutti accettarlo – che la famiglia si costruisce, con l’aiuto della Grazia Divina e con la sincera e continua propensione al sacrificio (intervallato da momenti di meritata e condivisa spensieratezza): tale tirocinio deve potere cominciare sin dal fidanzamento tra uomo e donna con il supporto dei sacerdoti della Chiesa Cattolica seriamente forgiati nella Carita che aiutino i futuri nubendi a vivere, costantemente ed attivamente, il Cammino di Fede e di Vita Cattolica in due e poi con la prole, non dovendosi, al contempo, mai  sottovalutare il supporto indispensabile delle famiglie dei futuri sposi.

Tale modus operandi deve, inoltre, connotare la vita spirituale e socio-familiare anche degli altri nuclei familiari di stampo tradizionale (marito, moglie e figli e figlie) professanti i culti ammessi dalla Costituzione della Repubblica Italiana, con il supporto dei relativi Ministri di Culto (per approfondimento generale, si consulti: https://www.interno.gov.it/it/temi/cittadinanza-e-altri-diritti-civili/religioni-e stato#:~:text=La%20Costituzione%20italiana%20riconosce%20%28articolo%2019%29%20il%20diritto,enti%20ecclesiastici%2C%20che%20possono%20organizzarsi%20secondo%20propri%20statuti.).

Non va, neanche, nascosto che la denatalità è cagionata dalla soppressione della vita nascente attraverso la barbara pratica dell’aborto, quale frutto malato dell’anteporre l’ʺIoʺ al ʺNoiʺ bello e sacrosanto della Famiglia.

 Ritengo che sia meglio lasciare un/a bimbo/a neonato/a in ospedale nella culla termica,  anziché provocare, di anno in anno, la ʺstrage degli innocentiʺ, quale prassi che andrebbe penalmente sanzionata come omicidio con finalità di strage, in applicazione degli articoli 575 e 422, primo comma, c.p., con procedibilità di ufficio (art. 50, secondo comma, c.p.p.) (speriamo che il Parlamento pensi quanto prima a varare tale fattispecie criminosa, abolendo la Legge sull’aborto ->(per approfondimenti: https://www.nostrofiglio.it/gravidanza/aborto-in-italia-come-funziona-e-cosa-dice-la-legge)  che ha segnato, sul piano spirituale-cattolico, sociale e culturale, il più grande fallimento in danno alla tutela della vita umana).

Esemplificando: la cultura del ʺvoglio tutto e subitoʺ e dell’ʺIo al di sopra di tutto e di tuttiʺ genera solamente morte ed auto-distruzione oppure, nell’ipotesi leggermente meno drammatica, rende proponibili pratiche a dir poco squallide come quella dell’utero in affitto che in Italia è vietata, ma che si tenta di aggirare recandosi nei Paesi europei ed extra-europei dove è, invece, consentita, rendendo, così, possibile un controllo selettivo delle nascite quando e come più piace a tutto danno dell’incremento costruttivo della popolazione.

In definitiva: il neonato o la neonata viene ridotto/a a  giocattolo, ai fini della soddisfazione di una pura e semplice vanità personale della coppia.

Riflettiamo leggendo queste righe ed ogni potenziale papà e mamma proceda a farsi un serio ed approfondito esame di coscienza e lo Stato Italiano provveda a varare, sin da subito (in sede parlamentare)  procedura concorsuali meritocratiche, tese a rendere effettivo l’ingresso nel mondo del lavoro, di ogni uomo e donna (ed a seconda del titolo di studio posseduto) e concreta la  formazione della famiglia (con più figli e figlie).

Scisciano Notizie è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie.
 
SciscianoNotizie.it crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] . Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.