Napoli, 31 Ottobre – “Se ci vorrà, se c’è la necessità di una, due, tre settimane di stop in alcuni territori, perché l’Rt non è uguale dappertutto, questa cosa evidentemente in questo momento va spiegata bene e va rafforzata anche attraverso gli strumenti tecnologici di cui ci siamo dotati”.
Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in diretta streaming a Digitohn, precisando che “in questo momento le aree interne non sono nella condizione delle aree metropolitane, dove c’è una maggior difficoltà legata alla densità di popolazione”. “Io penso che l’Italia – ha aggiunto – abbia avuto la forza fino ad oggi di andare avanti perché il concetto ‘prima la salute, prima la difesa della vita e poi il business’ è stato un concetto su cui le imprese stesse ci hanno sostenuto e io le ringrazio, perché se non ci fosse stata la compattezza con il mondo delle imprese e del lavoro, noi non ci saremmo riusciti già da marzo-aprile, con la differenza che allora non avevamo gli strumenti, non avevamo la mascherine, non avevamo i ventilatori, non avevamo nulla e, come noi, anche tutto il mondo occidentale che era stato preso in contropiede”.
“Oggi abbiamo tutto – ha concluso – i ventilatori ci sono, gli strumenti ci sono, le attrezzature ci sono, le imprese hanno dei protocolli certi e hanno investito, e per questo le ringrazio, così come hanno investito i commercianti, coloro che si occupano di servizi, tutti, e sono cose per le quali noi abbiamo consapevolezza che aver investito non significa aver perso ma aver garantito la sicurezza per oggi o per domani”. “Su sanità e scuola non si torna più indietro, se c’è una cosa che il Covid spazza via, è che su alcuni diritti non c’è più discussione, non ci possono essere vincoli di bilancio che comprimono i diritti universali e fra questi certamente salute e scuola sono i principali”, ha proseguito il ministro, aggiungendo: “E non si torna più indietro neanche sui tagli passati, quante volte abbiamo fatto una discussione sulla necessità di utilizzare le tecnologie per sopperire anche ad alcune limitazioni sulla sanità per esempio, e ne discutevamo in un contesto europeo dentro il quale i vincoli di bilancio in alcuni casi, io penso scellerati, imponevano dei tagli; poi c’era chi li faceva, chi non li faceva, chi tagliava da un’altra parte, ma il nodo era di fatto ‘ci sono vincoli, bisogna rispettare quei parametri, si tagliano alcuni servizi’: ecco, questo aspetto non ci sarà più”.
“Però non basta – ha chiosato – perché noi abbiamo il dovere di garantire un salto di qualità sull’utilizzo delle tecnologie in sanità e scuola ed è lo sforzo che sta facendo Paola Pisano, che non può fare da sola, che deve fare tutto il Parlamento unito, tutta la politica unita”. “Ne usciremo grazie ai sacrifici che tutto il Paese è stato chiamato a fare e dovrà ancora fare, ma saremo più forti di prima perché l’innovazione tecnologica e l’innovazione digitale che abbiamo messo in campo ci aiutano nelle decisioni e aiutano in quota parte ognuno di noi nei comparti in cui operiamo”, ha sostenuto Boccia.
“Da questa vicenda – ha detto – l’Italia ne uscirà più robusta, il terzo trimestre con quel +16,1 di Pil non è un caso. La capacità di reazione del Paese in quei tre mesi rispetto ai dolorosi precedenti sei mesi, soprattutto i quattro mesi precedenti, dà il senso di un Paese eccezionale”. “Però non dobbiamo avere fretta e soprattutto non dobbiamo pensare che finisca nei 15 giorni successivi o nel mese successivo”, ha concluso, ma “questo Covid arrivato al tempo della società digitale noi lo batteremo e lo batteremo anche grazie all’innovazione tecnologica”. “Non ci sono dogmi e si rompono le regole, questo è il punto di forza dell’evoluzione della società digitale, e se non avessimo rotto le regole, probabilmente non saremmo riusciti nemmeno in questi mesi a far percepire, non solo nel nostro Paese ma in Europa, un concetto che non abbandoneremo più e che non andava molto di moda prima dell’arrivo del Covid: la capacità di tecnologia ed etica di viaggiare insieme e tenersi per mano, non solo immaginazione, creatività e competenza ma anche tanta tanta etica”. Ed ha aggiunto: “Io penso che questo aspetto è emerso in buona parte delle start up che ho avuto la possibilità di vedere”.
Inoltre, per i temi digitali, “sono molto più tranquillo da quando c’è Paola Pisano ministro – ha detto – il governo è nato un anno e un due mesi fa e prima della istituzione del Ministero dell’innovazione digitale, per molti dei temi che venivano fuori dai confronti di Digithon poi bisognava costruire luoghi di aggregazione parlamentare per trasformarli in battaglie condivise e condivisibili, ma da un anno non è così, perché non solo c’è una ministra brava e competente ma con Paola ci ritroviamo anche quando non ci parliamo”.
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