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Coppa Italia, Juventus-Milan 0 -0: bianconeri in finale. L’Italia riabbraccia il calcio

Torino, 13 Giugno – Dopo novantasei giorni le luci dello Stadium si sono riaccese per illuminare il palcoscenico del primo ballo dopo la grande sosta. L’ultima volta che da quelle parti un pallone aveva canalizzato le attenzioni, i bianconeri avevano ipotecato lo scontro diretto di campionato, rifilando due gol all’Inter. Lo scenario intorno era già grigio, spento: erano i prodromi di questo nuovo inizio e allora non potevamo immaginarlo. Dopo novantasei giorni di incertezze e sofferenze, dunque, le luci dello Stadium si sono riaccese per ospitare l’altra squadra di Milano in occasione della semifinale di ritorno di Coppa Italia. La sfida di andata era terminata con il risultato di 1-1, pareggio strappato dalla Juventus all’ultimo fiato di lancette grazie ad un discutissimo rigore trasformato da Cristiano Ronaldo. Quella fu la beffa finale per i rossoneri i quali, nel corso della partita, furono sommersi da una valanga di ammonizioni che coinvolsero due pedine fondamentali diffidate (Zlatan Ibrahimovic e Samu Castillejo), oltre all’espulsione per doppio giallo di Theo Hernandez.

Gli istanti immediatamente precedenti al fischio iniziale sono una centrifuga di emozioni. Si va dalla commozione per il suggestivo minuto di silenzio osservato in ricordo delle vittime del virus, alla felicità ingenua, bambinesca dei professionisti, quando, posizionato il pallone sul disco di centrocampo, raggiungono la piena consapevolezza  di star per tornare a fare ciò per cui si sono spesi per una vita e che, probabilmente, ormai davano per scontato.

LA PARTITA.La Juventus si disegna in campo su un 4-3-3 dal tridente d’attacco inedito, con Douglas e Dybala larghi sulle fasce e Cristiano Ronaldo punta centrale, per ovviare all’assenza dell’affaticato Higuain. A centrocampo la novità presentata da Maurizio Sarri è un Bentancur in posizione di mezzala fiancheggiato da Pjanic e Matuidi. Pioli, invece, obbligato dalle contingenze, riposiziona i suoi 11 sulle linee di un 4-2-3-1, con Conti e Calabria sui terzini, Cahlanoglu, Bonaventura e Paquetà ad agire alle spalle della punta Ante Rebic, supportati dalla muscolare mediana composta da Kessiè e Bennacer. Le battute iniziali di match offrono la speranza di uno spettacolo frizzante; è la Juventus a prendere l’iniziativa e a regalare i primi spunti, per arrivare poi al turning point della partita, che potrebbe farla detonare definitivamente ed invece la sopisce, dopo una notevole fiammata. Il sedicesimo minuto si presenta come un crescendo rossiniano di emozioni: il direttore di gara dopo aver ravvisato, con il supporto del VAR, un tocco di braccio in area di rigore dell’ingenuo Conti, indica il dischetto e porge la sfera al destro fumante di Cristiano Ronaldo.

Il fenomeno portoghese battezza l’angolo sinistro, ma tra il pallone e la sua gioia si parano le dita, assistite dal palo, di Gigio Donnarumma, lanciatosi in allungo plastico. La ribattuta è raccolta da Calabria, il quale è reattivo nel liberare l’area dal pericolo bianconero. Rebic si getta con irrefrenabile foga sul lancio del compagno e, allungando la gamba nel tentativo di controllarlo, non vede Bentancur, accorso in anticipo, travolgendolo in un gesto tecnico tollerabile forse solo in ambito di arti marziali, dunque, espulsione sacrosanta per lui. Come comprensibile che fosse l’ago della bilancia comincia a pendere in maniera sempre più netta dalla parte dei padroni di casa che creano con maggiore insistenza, senza lasciare spazio a repliche, ma non capitalizzano.

Il secondo tempo riprende il filo degli ultimi trenta minuti del primo, con una Juventus incapace di mettere a segno il gol della sicurezza e quindi pervasa dalla costante preoccupazione di uno spunto avversario, dall’altro lato molto poco cavalcata, salvo qualche sussulto non degno di menzione. Lo 0-0 è il risultato che conclude il nuovo debutto del calcio in Italia, regalando ai bianconeri l’accesso alla finale di Coppa; massima resa con il minimo sforzo. Benché a questo punto della stagione risulti stonato parlare di aspetti tecnico-tattici, è giusto mettere sul piatto qualche considerazione. Molto discussa è stata la prestazione di Cristiano Ronaldo il quale, oltre al rigore sbagliato, non ha sciorinato una prova in linea con le aspettative. In tanti hanno cercato di spiegare ciò appellandosi alla condizione fisica ancora non perfetta, ma, messo in conto che inevitabilmente non andasse al massimo dei giri, si può giustamente affermare che rispetto agli altri protagonisti in campo fosse uno di quelli più in forma.

Piuttosto i motivi di una mancata resa vanno ricercati nell’episodio chiave del rigore: il portoghese si è lasciato condizionare da quell’errore, cercando freneticamente, nei minuti successivi, di rimediarvi e di risultare a tutti costi decisivo sulle sorti del match. Questo lo ha portato a peccare di lucidità nelle varie scelte, spesso andando a sbagliare anche i più semplici appoggi. Le note liete tra le fila bianconere, oltre al solito Paulo Dybala, sono rappresentate da Douglas Costa, rimasto integro per sessantatré minuti e Rodrigo Bentancur, protagonista di un’ottima prova anche nel ruolo di mezzala. L’uruguaiano, mostratosi nel corso dei primi mesi di stagione ottimo rincalzo e incredibile prospetto nella posizione mediana, ieri ha prestato la sua spiccata intelligenza tattica alla manovra offensiva, risultando una pedina fondamentale per il gioco di Mister Sarri.

Tra i rossoneri, penalizzati dall’inferiorità numerica per gran parte della sfida, spicca fra tutte, come un diamante in una miniera di carbone, la prestazione di Donnarumma, indiscusso man of the match. La sua prova, impreziosita dal volo sugli undici metri, ha riproposto un saggio di personalità e grande tecnica, sotto lo sguardo trafelato e fiero, come quello di un padre che vede il proprio figlio diventare uomo, di Gianluigi Buffon. Osservato speciale era Lucas Paquetà, acquisto rivelazione dello scorso gennaio e incredibile delusione in questa annata, tornato in campo da titolare dopo l’incredibile latitanza di buona parte della stagione. La sua partita, seppur non esaltante, ha fatto registrare qualche miglioramento, aspetto confortante in vista della grande corsa finale in campionato. Da menzione anche l’autorevole prova della coppia difensiva Kjær-Romagnoli, che sembra aver raggiunto il giusto rodaggio.

Il primo assaggio di calcio lo abbiamo riassaporato; stasera Napoli-Inter decreterà la seconda finalista di Coppa Italia che sfiderà la Juventus mercoledì 17 giugno e tre giorni dopo rincontreremo anche il campionato.

Matteo Ariola

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