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Cecilia Sala arrestata in Iran: il governo italiano lavora per la liberazione della giornalista

Napoli, 27 Dicembre – La giornalista italiana Cecilia Sala è stata arrestata il 19 dicembre scorso dalle autorità di Teheran mentre si trovava in Iran per motivi professionali. Lo ha reso noto la Farnesina, che ha attivato immediatamente un canale diplomatico per ottenere chiarimenti sulla vicenda e garantire la sicurezza della reporter. Sala è attualmente detenuta nel carcere di Evin, noto come simbolo della repressione politica del regime iraniano.

“Il Ministero degli Affari Esteri segue il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio”, ha dichiarato la Farnesina in una nota ufficiale. Su disposizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, ha visitato Sala in carcere per verificare le sue condizioni. La giornalista avrebbe avuto anche la possibilità di effettuare due telefonate ai familiari. “Cecilia Sala sta bene e stiamo lavorando per riportarla in Italia“, ha affermato Tajani in un’intervista a RaiNews24.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato sui social l’impegno del governo: “Il Presidente Giorgia Meloni e il Ministro Tajani sono in prima linea per la sua liberazione. Le trattative con l’Iran richiedono azioni politiche e diplomatiche di alto livello”.

Un arresto senza spiegazioni ufficiali. Chora Media, la piattaforma per cui Sala realizza il podcast “Stories”, ha confermato che la giornalista si trovava in Iran con un regolare visto professionale. La reporter aveva realizzato diverse interviste e pubblicato reportage sui cambiamenti in Iran, tra cui gli effetti della caduta di Assad in Siria. Il motivo del suo arresto non è stato formalizzato dalle autorità iraniane, alimentando ulteriormente l’apprensione.

La voce di Amnesty International e della società civile. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha definito l’arresto “inaccettabile”: “Il giornalismo non è un reato. Sala deve essere scarcerata immediatamente”. Messaggi di solidarietà sono arrivati anche da esponenti politici, attivisti per i diritti umani e figure pubbliche come Patrick Zaki e Alessia Piperno. Quest’ultima, anche lei detenuta nel carcere di Evin per 45 giorni lo scorso anno, ha dichiarato: “Fisicamente non ti torcono un capello, ma mentalmente è devastante”.

Una figura di spicco del giornalismo italiano. Cecilia Sala, 29 anni, è una delle giornaliste italiane più seguite sui social media, con oltre 400mila follower su Instagram. Collaboratrice de Il Foglio e di Chora Media, è conosciuta per il suo lavoro nei teatri di guerra, dalla Siria all’Ucraina.

Il suo arresto ha scatenato un’ondata di preoccupazione, ma anche un forte sostegno per il diritto al giornalismo libero e indipendente. L’Italia e l’Europa non possono restare indifferenti: Cecilia Sala deve essere liberata.

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