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Caso Plusvalenze, tutti prosciolti dal Tribunale FIGC

Napoli, 15 Aprile – È l’epilogo del processo sportivo di primo grado: tutti prosciolti nell’inchiesta Plusvalenze.  È questa la decisione del primo grado di Giustizia Sportiva dopo le accuse della Procura e le difese di club e tesserati, andate in scena nella giornata di ieri. Tra le richieste del procuratore Giuseppe Chiné vi era anche l’inibizione di 12 mesi per il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e di 11 mesi per il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, oltre a una serie di ammende. La decisione del Tribunale federale smonta praticamente l’intera indagine che si conclude con un nulla di fatto. 

Ecco la nota ufficiale. “Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili. Le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni”. 

Lo scorso 1 aprile erano stati deferiti 11 club (Juventus, Sampdoria, Napoli, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo, Novara e Pescara) e 61 persone tra dirigenti e amministratori. Il processo è scattato martedì e la procura della Figc aveva chiesto nella requisitoria un totale di 458 mesi di inibizione per 59 imputati, tra cui Andrea Agnelli (1 anno), Aurelio De Laurentiis (11 mesi e 5 giorni), Massimo Ferrero (un anno) ed Enrico Preziosi (sei mesi e 10 giorni). La richiesta più pesante era stava avanzata verso l’ex dirigente della Juventus, Fabio Paratici: 16 mesi e 10 giorni.

Nessuna plusvalenza fittizia, ma una valutazione errata da parte della procura Figc basata su parametri che non corrispondono al reale valore dei giocatori. Juventus e Napoli hanno tenuto una linea simile per rispondere alle accuse che sono state mosse ai due club e ai loro massimi dirigenti nel processo sportivo sulle plusvalenze davanti al Tribunale federale nazionale della Figc. Oltre a mettere in discussione il metodo della procura federale per fissare i parametri dei giocatori, le due società hanno bocciato i riferimenti della procura federale al sito tedesco Transfermarkt nell’atto di deferimento per avvalorare la validità del proprio sistema. 

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