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Caro carburanti, tornano a salire i prezzi di benzina e diesel

Napoli, 28 Marzo – È durato poco il piccolo respiro di sollievo per il portafogli degli automobilisti italiani.  Dopo la diminuzione di 30 centesimi al litro per gasolio e benzina avvenuto grazie al “decreto energia” dello scorso 22 marzo, sono di nuovo saliti i prezzi alla pompa. 

Il prezzo medio del gasolio in self service torna così sopra quota 1,8 euro/litro e la  benzina, sempre in modalità servito, di nuovo sopra quota 2 euro/litro presso  gli impianti dei marchi maggiori
Secondo una segnalazione di Staffetta Quotidiana la spinta al rialzo si è verificata a causa del rialzo delle quotazioni internazionali, cresciute complessivamente la scorsa settimana di circa sei centesimi al litro per la benzina e di circa 10 per il gasolio, con un Brent che ha chiuso la scorsa settimana con il prezzo  117 dollari a barile. 

Le medie dei prezzi praticati dell’Osservatorio dello Sviluppo economico, rilevati alle otto di ieri mattina su circa 15 mila impianti,  vedono la benzina self service a 1,840  euro/litro (+25 millesimi, compagnie 1,843, pompe bianche 1,834), il  diesel a 1,833 euro/litro (+35, compagnie 1,830, pompe bianche 1,839). Il Gpl servito è a 0,852 euro/litro (+2, compagnie 0,851, pompe bianche 0,854), il metano servito a 2,192 euro/kg (-47, compagnie 2,280, pompe bianche 2,123), Gnl (gas naturale liquido) 2,126 euro/kg (-6, compagnie 2,158  euro/kg, pompe bianche 2,097 euro/kg).  I dati sono stati elaborati sempre dal portale Staffetta Quotidiana.

Conflitto Russia – Ucraina a parte, gli italiani sono da tempo preoccupati per l’aumento esponenziale e, a quanto sembra, irreversibile dei carburanti. Un timore confortato, purtroppo, dai numeri: stando a quanto elaborato da un’ indagine condotta da Consumerismo in collaborazione con Alma – Laboris, l’escalation di listini dei carburanti alla pompa è costato, in sei mesi, oltre 9 miliardi di euro. A 25 miliardi ammonta l’incasso, per lo Stato, a titolo di Iva e accise. 

“In base ai dati ufficiali del Mite, l’escalation dei listini di benzina e gasolio è iniziata lo scorso ottobre, quando i prezzi della verde hanno sfondato la soglia di 1,7 euro al litro iniziando una corsa al rialzo senza freni – spiegano Consumerismo e Alma Laboris – Considerando il parco veicolare italiano, i prezzi medi mensili dei carburanti  registrati dal Ministero e una media di 2,5 pieni al mese, emerge che gli italiani tra ottobre 2021 e marzo 2022 hanno speso oltre 23,5 miliardi di euro per i rifornimenti di benzina e 21,1 miliardi per il gasolio per un totale di 44,7 miliardi”. Tradotto: in appena sei mesi le famiglie italiane hanno speso 347 euro in più per fare il carburante all’automobile. 

Ma quanto spendevamo lo scorso anno? Secondo l’indagine di Consumerismo, nello stesso semestre dell’anno precedente i cittadini, in base ai prezzi medi dei carburanti in vigore da ottobre 2020 a marzo 2021, hanno speso per i medesimi consumi 35,6 miliardi di euro. “Questo significa che negli ultimi 6 mesi gli italiani, a causa del caro-carburante, si sono ritrovati a spendere complessivamente 9.031.267.500 euro in più, pari in media a +347 euro a famiglia”.

Un altro dato interessante emerso dalla ricerca riguarda, infine, la componente fiscale di carburanti: “Mentre il peso delle accise è rimasto invariato rispetto al 2021 (0,728 euro su ogni litro di benzina, 0,617 euro sul gasolio) le entrate garantite dall’Iva sono aumentate grazie ai rincari alla pompa, e hanno determinato per le casse statali un “tesoretto” aggiuntivo che sfiora 1,7 miliardi di euro in soli 6 mesi”.

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