Capua, 22 Dicembre – Al quarto appuntamento, Capua film fest ha incontrato Marco D’Amore al teatro Ricciardi. Per il quarto appuntamento, tenutosi di recente, al Capua film fest- dialoghi d’autore, sul palco dopo la proposizione del film, Marco D’Amore, è stato accolto con entusiasmo dal pubblico. Si è trattato dell’ultimo giorno della manifestazione dedicato alla proiezione del film “L’immortale”. Il format cinematografico diretto da Francesco Massarelli con la preziosa collaborazione del Teatro Ricciardi e “Capua il Luogo della lingua” ha atteso il pubblico per il film.
Un film che ha, attualmente, il record d’incassi! Primo progetto cross-mediale, “L’immortale” è considerato un ponte tra la quarta stagione di “Gomorra” già trasmessa e la quinta che deve ancora arrivare. “Volevo fosse un film indipendente e la scommessa è già vinta! Confessa entusiasta D’Amore: Primo negli incassi perché risulta amato anche da chi non ha mai visto la serie tv; andando al cinema potrà poi tornare nel salotto di casa per assistere a quello che verrà”. Ciro è vivo e arriva in sala a raccontare la sua storia. La pellicola spin- off comincia con la rinascita del protagonista, ricordando la serie tv, sopravvissuto al colpo di pistola di Genny Savastano. Ciro di Marzio è costretto ad andare via da Napoli per iniziare una nuova vita a Riga, capitale della Lettonia, la più grande città delle Repubbliche Baltiche, dove lavorerà per conto di Don Aniello al servizio dei russi.
Fuori da Napoli l’immortale incontra persone che hanno contraddistinto il suo cammino criminale e così riaffiorano i ricordi della sua lontana infanzia segnata dalla perdita di ogni tipo di affetto. Un ricordo in particolare lo spinge a far riemergere i durissimi momenti vissuti durante il terremoto dell’Irpinia; era il 1980. D’Amore descrive Ciro come, in riferimento a Shakespeare, un personaggio capace di rappresentare l’essere umano in maniera assoluta, un antieroe tragico.
D’Amore ulteriormente afferma: “Ho sempre sentito la necessità di mettere al centro gli uomini e le loro storie e di assumersi la responsabilità di narrarle attraverso il suo sguardo”, dichiara il regista e attore del film. Di origine casertane, D’amore che nel 2016 ritirò il Premio Placito Capuano consegnato proprio al Teatro Ricciardi durante il festival Capua il luogo della lingua , fa tappa, praticamente, vicino casa sua. Dopo un tour in giro per l’Italia arriva in sala prima di Natale per presentare un film, sicuramente dal respiro internazionale.
Antonio Romano
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