Salerno, 27 Marzo – Nuova bufera giudiziaria su Franco Alfieri, ex presidente della Provincia di Salerno ed ex sindaco di Capaccio Paestum. Alfieri è tra i dieci arrestati nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno sullo scambio politico-elettorale mafioso tra Campania e Abruzzo.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dalla sezione Gip-Gup del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica. Le accuse a vario titolo riguardano reati gravi, tra cui scambio elettorale politico-mafioso, tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, estorsione, detenzione e cessione di armi da guerra.
Le accuse: il patto con il clan Marandino – Le indagini, condotte tra il 2022 e il 2024, hanno ricostruito i presunti legami tra Alfieri e il pregiudicato Roberto Squecco, ritenuto esponente del clan Marandino e condannato in via definitiva per associazione mafiosa. In questa rete sarebbe coinvolta anche Stefania Nobili, ex moglie di Squecco e all’epoca consigliera comunale di Capaccio Paestum.
Secondo gli inquirenti, Alfieri avrebbe stretto un accordo con Squecco in occasione delle elezioni comunali del 2019, ottenendo il suo sostegno elettorale in cambio della gestione del Lido Kennedy, già oggetto di provvedimenti ablatori, che sarebbe rimasto nella disponibilità di Squecco tramite prestanome.
Alfieri era già stato arrestato il 3 ottobre scorso in un’altra inchiesta su presunti appalti truccati durante il suo mandato. Dopo quell’arresto si era dimesso dai suoi incarichi e aveva ottenuto gli arresti domiciliari. In seguito a questo nuovo provvedimento, il Partito Democratico, con cui era stato eletto, lo ha sospeso ufficialmente.
L’operazione segna un altro duro colpo contro l’intreccio tra politica e criminalità organizzata nel territorio salernitano. Gli inquirenti continuano le indagini per delineare ulteriori sviluppi e responsabilità.
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