La capogruppo regionale: “Giunta assente in Commissione con A2A. Ipotesi sito di compostaggio per accumulare ancora balle”
Napoli, 26 Marzo – “Il blocco di 45 giorni delle tre linee dell’inceneritore di Acerra rientra in una programmazione triennale. Dunque, è dal 2016 che De Luca è perfettamente consapevole che l’autunno 2019 sarebbe stato all’insegna dell’emergenza, con la chiusura dell’impianto a settembre per 45 giorni. Questa mattina aspettavamo la giunta in Commissione Terra dei Fuochi, alla presenza di funzionari di A2A, per conoscere la strategia per tamponare la fase di annunciata paralisi. Ebbene, non solo né l’assessore Bonavitacola né tantomeno alcun dirigente si è degnato di presentarsi, ma abbiamo appreso in quelle stesse ore dalle dichiarazioni roboanti di De Luca che non c’è uno straccio di strategia. A pochi mesi dalla paralisi, il governatore della Campania, a cui spetta la programmazione, si è limitato a piagnucolare e a tentare di scaricare la responsabilità sul Governo. Incapace in questi anni di far partire un piano di riduzione a monte del rifiuto e di far decollare un ciclo ottimale, ora gioca il ruolo della vittima per giustificare la peggiore soluzione che ha già individuato, ovvero quella di realizzare l’ennesimo sito di stoccaggio”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà.
“All’indomani delle accuse del ministro Costa e del presidente Anac Cantone sulla vergogna delle ecoballe, con la rimozione di appena il 4,4% del totale nei tre anni in cui, negli annunci di De Luca, avrebbe dovuto essere rimossa ogni singola balla, il governatore prova ancora a prendere in giro i cittadini, con un nuovo annuncio di una rimozione totale. Nel frattempo, l’unica soluzione che ha individuato per tamponare l’emergenza provocata dalla chiusura dell’impianto di Acerra sarà di aprire un nuovo sito di stoccaggio dove accumulare nuove balle. E con i siti di stoccaggio dell’era Bassolino che nacquero le ecoballe. Ed è seguendo quella stessa linea che De Luca sta riportando la Campania all’anno zero dell’era della grande emergenza”.
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