Per una presenza antiliberista, meridionalista, ambientalista e antifascista
Napoli, 13 Giugno – Abbiamo visto emergere, in questi giorni, segnali di resistenza a sinistra rispetto alla coalizione elettorale costruita da Vincenzo De Luca. Registriamo con favore che non tutti se la sentono di chiudere gli occhi sul suo modo di gestire la cosa pubblica, sulle idee che coltiva e sulle frequentazioni politiche che lo caratterizzano. L’attuale presidente della Regione Campania è effettivamente un uomo che parla un linguaggio di destra, che ossequia i potentati economici e che persegue unicamente il potere per il potere.
Sarebbe davvero una iattura se le elezioni del prossimo settembre divenissero una avvilente “lite a due” tra i seguaci di Salvini, Meloni e Berlusconi e i seguaci di De Luca, Mastella e Cirino Pomicino; se i comitati di lotta e le pratiche di volontariato solidale non facessero sentire la propria voce; e se non fosse attivamente in campo il civismo democratico campano, che ha avuto in questi anni il suo principale punto di forza proprio nella capacità della esperienza amministrativa di Napoli città di interloquire con movimenti e associazioni e dare risposte ai bisogni popolari.
Noi guardiamo con rispetto e fiducia al dibattito serrato che sta oggi attraversando le formazioni politiche, i movimenti sociali e le associazioni culturali normalmente impegnate nelle pratiche di solidarietà e nella difesa dei diritti e dell’ambiente; e confidiamo che si arrivi in tempi rapidi alla definizione di un’ampia, inclusiva alternativa elettorale alle destre e a De Luca. Noi ci saremo.
E ci saremo sottolineando, in particolare, che una campagna elettorale incentrata sul semplice “No a De Luca” sarebbe riduttiva e poco comprensibile per gli elettori. Noi ci stiamo a costruire assieme ad altri una presenza elettorale contrapposta tanto al centro-destra leghista di Caldoro (o di chiunque altro sarà), quanto al centro-sinistra iperliberista di De Luca; ma non vogliamo una lista (o una alleanza) che si qualifichi semplicemente per contrasto. Vogliamo, invece, una proposta capace di intervenire sulle molte sofferenze della Campania e che dia voce alle classi popolari così duramente colpite dagli effetti sociali della pandemia di Covid 19.
Con questa logica ci siamo rivolti, fin dallo scorso autunno, a tutti coloro che sperano una Nuova Campania e che quotidianamente si battono per una società a misura di essere umano.
E lo abbiamo ripetuto in questi mesi: costruiamo assieme una iniziativa elettorale che metta al centro il risanamento ambientale e la tutela dei beni comuni, che abbia davvero a cuore la sanità e la scuola pubblica, che valorizzi le vocazioni territoriali, a partire dall’agricoltura di qualità, e che rilanci il trasporto pubblico locale, a partire dalla riabilitazione delle linee locali e delle relative stazioni. E che sia in grado, proprio perché non compromessa coi potentati economici, di porsi frontalmente contro il malaffare e la camorra e di difendere e sviluppare il tessuto produttivo che ancora esiste nei nostri territori.
Soprattutto, abbiamo detto, occorre una amministrazione regionale seriamente impegnata in una prospettiva di riequilibrio delle condizioni di vita e di lavoro del nostro Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia. Tanto più che le sciagurate ipotesi di autonomia regionale differenziata non sono state archiviate dalla pandemia, e anzi trovano continuamente sponda proprio nei cosiddetti “governatori d’assalto”, De Luca e Zaia in testa. Gli stessi provvedimenti governativi del cosiddetto “Rilancio Italia” mettono esplicitamente in discussione la clausola del 34% degli investimenti statali per il Mezzogiorno, nonché la riserva dell’80% dei fondi europei destinati alla coesione territoriale. Se non ci saranno modifiche in Parlamento, avremo un ennesimo travaso di risorse dal Sud al Nord dell’Italia.
Noi non intendiamo alimentare una contrapposizione tra il Nord e il Sud del nostro Paese; e però vogliamo che valga anche a proposito delle aree territoriali l’articolo 3 della Costituzione, che assegna alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono la reale uguaglianza tra i cittadini. La qual cosa implica il recupero effettivo dei fondi per il Sud, così gravemente penalizzato negli ultimi decenni dallo sciagurato principio dei trasferimenti statali sulla base della cosiddetta “spesa storica”, con la conseguenza che le regioni che hanno avuto di più in passato, hanno continuato ad avere di più; mentre chi avuto meno, ha continuato ad avere costantemente di meno.
Costruire una proposta elettorale in opposizione a De Luca e alle destre significa, per noi, assumere il riscatto del Sud come asse centrale di riferimento; e anzi, considerare il sistema di gestione politica di De Luca, esattamente per quello che è: il governo subalterno di un territorio destinato, dallo stesso sviluppo capitalistico, ad una crudele area di degrado, con produzioni di scarto, emigrazione dei giovani e un basso tenore di vita.
Diciamo dunque, a chiunque voglia costruire un’alternativa progressista e di sinistra a De Luca, che noi ci siamo. Ma ci siamo esattamente per sviluppare l’alternativa generale ad un sistema e non solo ad un uomo.
Pensiamo perciò a una lista antiliberista e antifascista, capace di riannodare in un unico filo le lotte ambientaliste, le rivendicazioni sul reddito e sul lavoro, le pratiche solidaristiche. E la vorremmo costruita in modo aperto, largo e inclusivo, con i movimenti di lotta, le associazioni di volontariato e cultura critica, le strutture sindacali, le formazioni politiche.
Ci pare una proposta non solo utile, ma necessaria, se si vuole contrastare davvero la dinamica di brutale regressione che penalizza la Campania tanto negli scranni della Regione, quanto nei palazzi delle istituzioni politiche nazionali. E siamo fiduciosi che il senso di responsabilità prevarrà e che le forze di sinistra, del civismo democratico e dei movimenti di lotta convergeranno davvero in un’unica proposta politico-elettorale. Se condivideremo la logica di una contrapposizione frontale tanto alla destra quanto alla coalizione di De Luca basata sui contenuti di programma e non solo sulle modalità di gestione, noi non faremo questioni di primogeniture, nomi o bandiere. Solo osserviamo che non c’è più tempo per tatticismi e lungaggini.
Andrea Balia (Partito del Sud); Costanza Boccardi (AltraEuropa); Ludovico Chianese (Confederazione Cobas – Napoli); Antonio Frattasi (Partito Comunista Italiano); Rino Malinconico (Partito della Rifondazione Comunista)
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