La consigliera regionale: “Il governatore pensi a rimodernare il vecchio ospedale e a riqualificare le strutture delle aree interne”
Napoli, 11 Gennaio – “Il governatore delle grandi opere incompiute prova a mettere a segno l’ultimo colpo nel recinto del feudo di Salerno. La realizzazione di un nuovo ospedale Ruggi è fin dagli annunci uno spreco abnorme di denaro pubblico, a scapito della qualità dell’assistenza non solo per il vecchio nosocomio, quanto per l’intero comprensorio del Salernitano. Non si comprende quale sia la ratio di un’operazione dal costo di 400 milioni di euro, oltre 300 dei quali a valere sui fondi di sviluppo e coesione, quando sarebbe bastato spendere gli 80 milioni previsti da una delibera del maggio scorso per riammodernare e riqualificare l’attuale ospedale Ruggi. Ospedale che nel 2016 è stato oggetto di lavori di ristrutturazione che hanno riguardato diversi reparti, compreso il Pronto soccorso, con l’ultimazione della torre cardiologica. E’ paradossale leggere oggi, nero su bianco su un atto istituzionale, che il Ruggi è un ospedale obsoleto dopo le importanti opere realizzate appena due anni prima. Né si capisce quali studi avvalorerebbero la tesi che la costruzione di un nuovo ospedale consentirebbe un risparmio del 30% dei costi di gestione”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, firmataria nei mesi scorsi di un’interrogazione sulla questione.
“Nell’eterna attesa di una struttura avveniristica, ad oggi esistente solo sulla carta e negli annunci elettorali del governatore, non viene realizzata la manutenzione ordinaria nell’attuale Ruggi. Con quei 400 milioni – sottolinea Ciarambino – si potrebbe piuttosto mettere mano a opere di ammodernamento oltre che dell’ospedale preesistente, anche di strutture disseminale nelle aree interne della provincia di Salerno, dove si registra una pessima qualità dell’assistenza sanitaria. Sappiamo bene, purtroppo, quale sia il destino delle grandi opere in questa Regione. L’esempio lampante è l’Ospedale del Mare, per realizzare il quale ci sono voluti 15 anni, con costi lievitati da 200 a 400 milioni, e che oggi funziona ancora a scartamento ridotto. Di fronte a esempi come questo o come quello del Policlinico di Caserta, le cui pietre marciscono alle intemperie nonostante centinaia di milioni spesi, fa ridere l’annuncio di De Luca che parla di una realizzazione da compiersi in tre anni. Il rischio è quello di immolare, ancora una volta, soldi pubblici sull’altare delle passerelle elettorali”.
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