Esposto a Procura e Corte dei Conti della capogruppo regionale: “Sprechi e procedure illegittime, ennesimo esempio del sistema De Luca”
Napoli, 30 Luglio – “Il governatore De Luca è riuscito nell’intento di tramutare in strumento elettorale una manifestazione di musica lirica organizzata in una cornice unica al mondo come la Reggia di Caserta. La kermesse “Un’Estate da Re” anche quest’anno si caratterizza per scarsa trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici. Per la terza edizione consecutiva su quattro, l’incarico di direttore artistico è stato conferito al salernitano Antonio Marzullo, da anni segretario artistico del Teatro Verdi di Salerno. Un testimone ereditato da Daniel Oren, dal 2017 direttore artistico sempre del teatro salernitano. Docente del conservatorio Martucci, che ha sede non a caso Salerno, per assumere l’incarico Marzullo dovrebbe essere autorizzato dall’istituto di cui è dipendente, con contestuale registrazione sulla piattaforma del Miur. Procedura di cui non c’è traccia né per questa né per altre edizioni. L’unico atto documentato è la delibera di nomina da parte del Cda di Scabec, il cui presidente è il salernitano e deluchiano Antonio Bottiglieri”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, che sulla questione ha presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Napoli, alla Procura della Corte dei Conti e all’Anac, a firma anche dei consiglieri regionali M5S Michele Cammarano, Maria Muscarà, Gennaro Saiello.
“Sistematicamente con i bilanci in perdita, nel 2017, ultimo dato ufficiale, tra costi e ricavi la kermesse ha fatto registrare una perdita pari a 537mila euro, sebbene l’edizione sia stata caratterizzata dalla presenza del maestro Morricone. Nelle forniture non c’è principio di rotazione come previsto da Anac, principio finalizzato a favorire la libera concorrenza. Sono sempre le stesse le ditte fornitrici indicate da Marzullo. Spicca, tra queste, l’associazione “Europa Impresa Musica”, ovviamente di Salerno, pubblicamente denunciata da due coristi perché non pagati, sebbene le fatture all’impresa da parte di Scabec risultino tutte onorate. Ci troviamo al cospetto di un caso più unico che raro di manifestazione, costata ad oggi oltre 4 milioni di euro di fondi pubblici, in cui non c’è bando pubblico, non c’è mai stata alcuna manifestazione di interesse, non c’è selezione con criteri di trasparenza. L’ennesimo esempio di un sistema clientelare inaugurato dal governatore della Campania”.
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