UN’ALTRA CAMPANIA E’ POSSIBILE – Sabato 25 gennaio ore 16 – Napoli, hotel Ramada
Napoli, 21 Gennaio – Sabato 25 gennaio all’hotel Ramada a Napoli si terrà l’assemblea pubblica per dar vita a una lista antifascista incentrata su lavoro, ambiente e solidarietà. E sul contrasto ad ogni forma di autonomia regionale differenziata.
L’assemblea è convocata dai sottoscrittori dell’appello “A chi non vuole rassegnarsi”, rivolto a chi vuol costruire, per le prossime elezioni regionali, una larga proposta politica alternativa da sinistra tanto al governo regionale di Vincenzo De Luca, tanto al governo nazionale, tanto alle destre.
Un’altra Campania è possibile ed è possibile evitare il disastro delle elezioni suppletive per il Senato a Napoli, dove le forze della possibile alternativa, come DemA e Potere al Popolo!, corrono separate in seguito a decisioni prese senza alcuna partecipazione democratica.
Un’altra Campania è possibile, per le lavoratrici ed i lavoratori le cui fabbriche chiudono, contro il degrado ambientale, per la solidarietà e la difesa dei più deboli, contro la criminalità camorristica ed il perverso intreccio di malaffare, politica, imprese e professioni, contro le discriminazioni di genere e contro la cultura patriarcale.
Un’altra Campania è possibile, per combattere insieme le sacrosante battaglie di civiltà su lavoro, reddito, ambiente, cultura, beni comuni, integrazione dei migranti e piena attuazione dei diritti civili, ma anche per contrastare realmente e efficacemente le destre.
Il PD e i Cinque stelle predicano infatti, sia pure con accenti diversi, le compatibilità europee, la piena libertà dei profitti e la politica come semplice competenza tecnocratica e non come partecipazione democratica e contrasto alle disuguaglianze. Un’impostazione che ha spianato la strada alle destre.
All’assemblea di sabato 25 interverranno forze politiche, sociali, sindacali.
A CHI NON VUOLE RASSEGNARSI.
DICIAMO BASTA AD UNA CAMPANIA INGIUSTA E DEGRADATA
Ci rivolgiamo a chi giudica necessario difendere le fasce deboli della società anche sul piano elettorale e istituzionale, e non solo attraverso le pratiche di lotta e di volontariato, che restano in ogni caso prioritarie. Le tante resistenze locali, le tante iniziative per un’altra Campania possibile testimoniano che non siamo i soli a dire che non si può continuare ad andare avanti così. Occorre però ritrovarsi e agire assieme.
La richiesta che rivolgiamo a tutte e tutti è di impegnarsi con noi per dar vita a una lista antifascista incentrata su lavoro, ambiente e solidarietà. Noi, donne e uomini di questa martoriata regione, intendiamo provarci. E vorremmo che associazioni e comitati, gruppi politici e organizzazioni sindacali, in una parola i tanti e le tante che da sempre condividono il principio cardine di questa proposta, e cioè “prima le persone”, si mettessero in gioco assieme a noi nelle prossime elezioni regionali.
Lo chiediamo alle lavoratrici e ai lavoratori che rivendicano diritti e tutele non solo contro i loro padroni, ma anche contro i vari governi e le amministrazioni di centrodestra e centrosinistra che hanno così lungamente ignorato e cancellato la questione sociale. E lo chiediamo ai tanti cittadini e cittadine che quotidianamente cercano di difendere i beni comuni e fanno barriera contro il degrado ambientale che dappertutto straripa: dall’arenile abbandonato di Bagnoli alla terra dei fuochi e dei veleni, con una vastissima area tra casertano e napoletano ridotta a tragico inferno di tumori; e dal Sannio e dall’Irpinia deturpate dall’eolico selvaggio ai fiumi inquinati del salernitano…
Allo stesso modo ci rivolgiamo a tutti coloro che alimentano, con l’impegno diretto e volontario, l’accoglienza, la solidarietà e la difesa dei più deboli; e a quanti tengono in vita il contrasto democratico contro la criminalità camorristica ed il perverso intreccio di malaffare, politica, imprese e professioni; e a chi fa muro in prima persona contro le discriminazioni di genere e contro la cultura patriarcale. Chiediamo, in particolare, una partecipazione attiva alle ragazze e ai ragazzi della nostra regione, sballottati tra impieghi precari e porte sbarrate, impossibilitati a progettare un futuro e spinti ad emigrare ancora più dei loro padri e dei loro nonni.
In breve, a chiunque sia giustamente preoccupato delle pulsioni fasciste e razziste che avanzano nella società italiana, chiediamo di darci una mano e di costruire con noi la lista antifascista. È una iniziativa necessaria non solo per portare avanti le sacrosante battaglie di civiltà su lavoro, reddito, ambiente, cultura, beni comuni, integrazione dei migranti e piena attuazione dei diritti civili, ma anche per contrastare realmente e efficacemente le destre. La logica del primato del mercato e delle borse, che costituisce l’asse politico portante della sinistra liberista e delle formazioni populiste, non soltanto è inadeguata a contrastarne l’avanzata, ma ne facilita addirittura il cammino. Il PD e i Cinque stelle predicano infatti, sia pure con accenti diversi, le compatibilità europee, la piena libertà dei profitti e la politica come semplice competenza tecnocratica e non come partecipazione democratica e contrasto alle disuguaglianze. Non sono loro che possono parlare in modo convincente agli strati popolari della società. Non è da loro che può venire il riscatto della Campania e del Sud.
Del resto, PD e Cinque Stelle non si contrappongono neppure all’autonomia regionale differenziata, né prospettano una nuova stagione di intervento pubblico nel Mezzogiorno che impedisca le dismissioni dell’apparato produttivo ed apra ad uno sviluppo compatibile con l’ambiente e le persone.
Il nostro programma, che riproporrà il meglio del meridionalismo che viene dalla tradizione del movimento operaio, insisterà invece proprio sul risanamento del divario tra una regione come la Campania (e il Sud in genere) e le regioni del centro-nord in materia di sanità, istruzione, servizi di cura e sviluppo economico. Lo squilibrio viene da lontano, ma è stato straordinariamente aggravato negli ultimi anni dalla sciagurata logica del sostegno statale sulla base della spesa storica dei territori: una logica davvero perversa, che dà di più a chi ha già di più, e lascia ulteriormente indietro chi è già indietro.
Si tratta ora di discutere in modo pubblico e costruttivo. Se ci sarà condivisione passeremo poi, con l’apporto di una pluralità di voci, al programma puntuale di un’altra Campania possibile, predisponendo gli adempimenti elettorali necessari e definendo nominativamente la lista. Ma tutto questo non lo faremo, in ogni caso, attorno a un tavolo, tra poche persone. Vogliamo una partecipazione ampia. Il primo punto del programma, infatti, è che la proposta si intende aperta all’apporto di chiunque voglia partecipare. Sarà costantemente inclusiva fin dalle prime battute.
Primi sottoscrittori dell’appello
Massimo Angrisano – Andrea Balia – Dina Balsamo – Costanza Boccardi – Ludovico Chianese – Elena Coccia – Rosaria Coppola – Tullio Coppola – Maria Emilia Cunti – Toni Della Pia – Antonio Frattasi – Salvatore Galiero – Simona Jang – Filippo Iannotti – Antonio Luongo – Carmine Malinconico – Loredana Marino – Rosario Marra – Lydia Mastrantuoni – Teresa Vicidomini.
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