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Calabria, ‘Ndrangheta: arrestato il Presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini

Catanzaro, 19 Novembre – Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, di 68 anni, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri di Catanzaro nell’ambito di un’operazione contro la cosca di ‘ndrangheta dei Grande-Aracri di Cutro. L’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso.

L’operazione è stata chiamata in codice “FarmaBusiness”e ha portato all’arresto di 19 persone tra cui il presidente del Consiglio regionale. Secondo gli investigatori, i rapporti di Domenico Tallini con la cosca Grande Aracri avrebbero riguardatola costituzione di una società, con base a Catanzaro,finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (19 in Calabria, due in Puglia e una in Emilia Romagna).

Tallini avrebbe fornito supporto alla cosca, specie nella fase di avvio del progetto ed il suo intervento, secondo quanto riferiscono i carabinieri, sarebbe stato ricambiato anche con il sostegno della cosca alle elezioni regionali del novembre 2014.   Il contributo di Tallini sarebbe stato decisivo per favorire e accelerare l’iter burocratico iniziale per ottenere le necessarie autorizzazioni per la costituzione della società perla distribuzione di medicinali.  Infine, è stato accertato il ruolo di professionisti ed imprenditori nella realizzazione del programma della cosca.

Nella partecipazione all’associazione di ‘Ndrangheta dei Grande Aracri di Cutro, in quanto, in qualità di assessore regionale fino al 2014 e, quindi, candidato alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale del 2014, e successivamente quale consigliere regionale, forniva un contributo concreto, specifico, e volontario, per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell’associazione, con la consapevolezza circa i metodi e i fini dell’associazione stessa. “Tallini – si spiega in un passo dell’ordinanza di custodia cautelare – avrebbe “promesso ed attuato da parte del sodalizio” la “sua disponibilità nei confronti dell’organizzazione ‘Ndrangheta, con la consapevolezza circa i metodi e i fini dell’associazione stessa, al fine di garantire ai referenti” della cosca in questione “le condizioni per l’avvio e l’effettivo esercizio poi, dell’attività imprenditoriale della distribuzione all’ingrosso dei prodotti farmaceutici, onde realizzare lo scopo del sodalizio del controllo della specifica attività economica”. 

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