Brusciano, 13 Febbraio – In primis, esprimo la mia solidarietà al Sindaco di Brusciano Avv. Peppe Montanile, agli Assessori, Giuseppe Cinque e Antonella Marinelli e ai Consiglieri Comunali, Cesarina Onofrietto e Antonio Di Palma, fatti bersaglio di una sassaiola, domenica scorsa, in Viale Paolo Borsellino nel corso di un sopralluogo per il miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti.
Questo è il messaggio postato domenica sera sulla pagina fb del Comune di Brusciano dallo staff del Primo Cittadino che in 48 ore ha raggiunto 15.000 visualizzazioni: «Sindaco di Brusciano, Peppe Montanile, ed Amministratori aggrediti, denuncia ed appello al Prefetto ed ai Carabinieri, in apprezzamento al lavoro da loro svolto, di intensificare le attività a tutela del territorio, della sicurezza e dell’incolumità di chi è stato aggredito. Richiamo all’unità di tutte le forze politiche, sociali ed istituzionali, affinché in sinergia, si possa debellare l’illegalità dal nostro paese» all’indirizzo https://www.facebook.com/ComunediBrusciano/videos/1992870494342923/UzpfSTEwMDAwNjkzNTA0NzIxMDoyMjA2NTMxMDQ5NTg4MDQy/ .
Ed ora alcune considerazioni. A sette mesi dal suo insediamento la nuova Amministrazione Comunale sta portando avanti il suo programma così come presentato in campagna elettorale. Il gradimento della volontà popolare si tradotto poi nell’elezione dell’Avvocato Giuseppe Montanile a “Sindaco per Brusciano” vincitore del ballottaggio del 24 giugno 2018 con il 58,6% nei confronti del Magistrato Dott. Carminantonio Esposito.
La richiamata aggressione risale a domenica 10 febbraio 2019, Giorno del Ricordo, mentre sui muri campeggiava il manifesto dell’Amministrazione Comunale in «memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra(1943-1945), e della più complessa vicenda del confine orientale»; a due settimane esatte dalla Giornata della Memoria, il 27 gennaio 1945-2019, svolto nella Sala Consiliare Comunale «ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati»
Iniziative queste dell’Amministrazione volte a far crescere il clima di tolleranza culturale, di pace, di convivenza, di rispetto universale fra popoli e culture, dell’accoglienza dell’altro e dei diversi modi di pensare, “Per restare umani”. Appunto!
Ma si stenta a rimanere freddi e razionali al cospetto della violenza, della sopraffazione, dell’illegalità, dei somministratori di morte quando succede in casa propria. E quando tali attività sono radicate in un quartiere specifico, come a Brusciano, si rischia di fare di tutta l’erba un fascio. Ho seguito sin dall’inizio, da quando era ancora aperta campagna ospitante l’ultima coltivazione di patate, quella parte di Brusciano confinante con Castello di Cisterna, diventata poi “Quartiere della 219”. Ho poi assistito all’arrivo delle prime famiglie nel patrimonio abitativo prodotto con i fondi della ricostruzione post terremoto del 1980, con la legge n. 281 del 1981. In tutto la ricostruzione, fra Campania e Basilicata, post terremoto ’80 è costata all’Italia 66 miliardi di Euro, come indicato da Sergio Rizzo, in “I professionisti delle macerie”, per il “Corriere della Sera”, 4 ottobre 2010. Si sarebbe potuto fare molto di più e meglio per la qualità della vita dei terremotati, come è stato fatto dopo il terremoto del 1976 in Friuli.
In merito al nuovo quartiere residenziale e alle dinamiche sociali e culturali che si stavano innescando ed al sottodimensionamento dei servizi pubblici a Brusciano e altrove nella provincia di Napoli, su invito dell’Avvocato Giuseppe Giannino, scrissi un articolo per il periodico “Impegno Democratico”, Anno II, n. 1, Gennaio 1987, Marigliano, dal titolo “Per una conferenza dei servizi a Brusciano”.
In esso affermavo: “Il rischio che corrono i paesi del circondario, soggetti alla ricostruzione, è certamente quello di vedere nascere nella stessa realtà, due anime parallele che producono una realtà separata: il vecchio e il nuovo; gli indigeni e gli estranei; in definitiva i buoni e i cattivi, un dualismo deleterio che va combattuto”. Continuavo lo scritto segnalando la necessità di un adeguamento della struttura comunale ed il potenziamento dei servizi sul territorio. Quella conferenza che mai si fece restò nei miei vagheggiamenti di giovane rappresentante sindacale della CGIL Funzione Pubblica del Comprensorio di Pomigliano D’Arco. Chi doveva raccogliere il suggerimento non raccolse. Poi negli anni si sono susseguiti sporadici incontri promossi da occasionali comitati di quartiere che rappresentavano le loro lamentele ai cangianti rappresentanti politici impegnati nelle varie campagne elettori, comunali, provinciali, regionali, nazionali ed europee, mentre è indubbiamente cresceva il decadimento morale ed il degrado materiale con l’innesto di attività illecite fino a conclamare negli ultimi anni l’esistenza di una vera e propria “piazza di spaccio” contesa a colpi di arma da fuoco da gruppi di varia appartenenza.
L’Avvocato Giuseppe Montanile, ora Sindaco di Brusciano, che quella realtà vuole smantellare, ad iniziare dal normale funzionamento dei servizi pubblici, oggi si ritrova ad essere stata vittima, insieme ad assessori e consiglieri comunali, di una vile intimidazione. Ma non si arrende. Egli prospetta un “Consiglio Comunale Straordinario” da espletarsi proprio in quel luogo. Fa una chiamata generale all’unità delle forze politiche e delle istituzioni che da più parti copiosamente gli hanno già espresso vicinanza e solidarietà, mentre le Forze dell’Ordine continuano nel loro prezioso lavoro prevenzione, investigazione e repressione. Ottimo segnale. Di coraggio personale, di non indietreggiamento istituzionale, di trasparenza morale ed incoraggiamento ai più che in quel quartiere vivono e convivono onestamente, e di speranza per tutta la popolazione di Brusciano che pur nelle diffuse ristrettezze economiche, conserva la propria dignità di esseri umani che tali vogliono continuare ad essere insieme senza discriminazioni ma con pari rispetto degli uomini e delle donne, di grandi e piccini, di leggi e valori del vivere civile.
Raccogliamo quelle pietre e captiamo dal gesto di offesa che va certamente punito un sia pure distorto grido di aiuto, una richiesta di attenzione su una realtà che sta andando alla deriva senza un sicuro ancoraggio. Facciamolo prima che sia troppo tardi e si inneschi un’infezione insanabile i tutto il corpo sociale. Certamente so bene quanto sia difficile e quanto sia complesso, articolato e radicato il fenomeno sociale e antropologico della devianza sociale e della camorra, grazie alle lezioni dei miei professori della Facoltà di Sociologia all’Università di Napoli “Federico II”, Amato Lamberti (1943-2012), Federico D’Agostino e Amalia Signorelli. Così come, fra gli altri studiosi, negli scritti di Isaia Sales e Roberto Saviano.
Intanto, per i fatti di Brusciano, valgano per tutti i numerosi attestati di stima e vicinanza giunti al Sindaco Montanile dal mondo della politica e delle istituzioni, della cultura e della religione, della scuola e del mondo dell’associazionismo, della cittadinanza locale e del territorio, le parole di solidarietà dell’ANCI Campania e del suo Presidente, Domenico Tuccillo, che ha condannato «la brutale aggressione subita dal sindaco di Brusciano, Giuseppe Montanile, oggetto insieme a due assessori di una vigliacca violenza da parte di alcuni soggetti che sarebbero già noti dalle forze dell’ordine. L’amministrazione del sindaco Montanile è impegnata per il rispetto della legalità e contro la criminalità. Non saranno certo queste intimidazioni a bloccare questo percorso».
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Sociologo e giornalista
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