Boom turismo a Napoli, per commercianti e imprenditori manca una programmazione e il Comune è assente. Mentre cresce la preoccupazione per racket e camorra. Lo affermano gli ospiti della puntata di Fides in onda questa sera alle 22.30 su NapoFlix, canale 86
Napoli, 24 Aprile – Negli ultimi mesi l’immagine più frequente di Napoli è stata quella di una città invasa dai turisti. Ma queste ondate frenetiche di turismo producono davvero ricchezza? E quali sono i punti dolenti in una città che deve fare i conti con alcuni problemi storici, come la pulizia, la sicurezza o la rete dei trasporti non adeguata?
Di questi argomenti hanno discusso gli ospiti della nuova puntata di FIDES, il programma ideato e condotto da Rosa Criscuolo, che andrà in onda questa sera alle 22.30 su NapoFlix, canale 86 in Campania.
“A Napoli manca l’ordinario”, ha subito chiarito Fabrizio De Lella, Comitato B&B Napoli, un imprenditore che da anni opera nel settore dell’accoglienza. “Non riusciamo a gestire un flusso di persone che si sta proiettando mediamente intorno al milione di visitatori al mese, dunque bisognava approntare delle progettualità per far fronte alle esigenze di una popolazione raddoppiata – ha spiegato -. Invece siamo invasi dalla spazzatura, nonostante i cospicui introiti derivanti dalla tassa di soggiorno e che dovrebbero servire a garantire una serie di servizi, tra cui l’igiene della città”.
Eppure è un momento storico per la città. E mentre il prezzo medio di una camera, come ha precisato De Lella, è cresciuto da 70 euro nel 2021 a 130 euro nel 2023, la città rischia di vanificare il beneficio derivante da una straordinaria richiesta di posti letto.
Per l’imprenditore Giulio Gerli, su Napoli pesano venti anni di ritardo sulla questione ambientale. “Di emergenza rifiuti parlavamo 20 anni fa – ha ricordato Gerli -. E pensate che girando il mondo, tra cui l’Africa, mi capita di sentire commenti da parte di rappresentanti istituzionali di quei paesi, non proprio all’avanguardia in materia di igiene, sui rifiuti di Napoli. E’ stato veramente imbarazzante. E nonostante siamo percepiti nel mondo come leader in alcuni settori, come il cibo quasi sempre al primo posto, e nonostante l’eccellenza riconosciuta nel nostro patrimonio culturale, pare che sia il doppio di quello francese, scontiamo ritardi atavici sulle infrastrutture e sulla mobilità. Sui rifiuti, però – ha concluso -, 20 anni non sono più un ritardo, sono una tragedia”.
Vincenzo Perrotta, presidente della Federazione Commercio Campania, ha ribadito le responsabilità di chi amministra la città. “Il turismo che è scoppiato a Napoli sembra qualcosa di quasi miracolistico, in realtà lo è perché le istituzioni non hanno un progetto – ha affermato Perrotta -. Stiamo assistendo a un Comune, quello di Napoli, che rincorre gli eventi anziché crearli, con una cittadinanza imprenditoriale che è più avanti della stessa amministrazione. Voglio ricordare che mentre ristorazione e accoglienza stanno beneficiando di questo turismo, l’altra parte del commercio, il no-food, sta morendo. La moda, peculiarità della nostra produzione artigianale, eccellenza nel mondo e che comprende anche oreficeria, accessori, arredi, è come se non esistesse per chi ci amministra, infatti l’ultima campagna che ha fatto il comune di Napoli parla solo del mangiare. Poi c’è il racket. Faccio mio l’appello del questore che dice che di camorra non si sta parlando più. – ha detto ancora Perrotta -. In alcune zone si sta recuperando il vecchio sistema del racket intimidatorio direttamente sui commercianti, mentre la grande camorra si sta insinuando nel sistema economico della città”.
Proprio una imprenditrice del settore moda, tra gli ospiti della tribuna popolare, è intervenuta per dire la sua: “Non ci siamo mai arresi e mai lo faremo – ha esclamato Paola Borriello -. Oggetto di marketing questa città lo sarà sempre grazie alla vivacità imprenditoriale, grazie alla cultura e alla tradizione. Ma l’amministrazione non ci supporta. Noi facciamo il nostro e c’è chi deve fare il suo”. E’ intervenuto dalla tribuna popolare anche Maurizio Raimondi.
Tirando le somme del dibattito, il deputato esponente di Noi Moderati Pino Bicchielli, ha provato a prospettare una soluzione. Che non può essere quella delle leggi speciali, ha precisato, bensì quella di una autonomia differenziata. “Il centralismo ci ha portato a questa situazione, dove alcuni territori che hanno specificità e valori non vengono trattati per le loro specificità ma secondo una logica nazionale che li mortifica e li penalizza – ha detto l’on. Bicchielli -. L’Italia non è mai stato il Paese delle 20 regioni ma è il Paese degli 8mila comuni, con le loro diversità, le loro specificità. E la classe politica soprattutto quella meridionale deve fare un salto di qualità, perché non si può dire che non abbiano le risorse, c’è un problema di assistenzialismo, manca un po’ di coraggio e soprattutto il problema dei nostri territori è la mancanza di sistema”.
Infine, l’ideatrice del format, Rosa Criscuolo, ha rievocato il significato di Fides, il nome del programma che “richiama il mito della dea romana proprio perché ci proponiamo di ristabilire il patto tra i cittadini e le istituzioni promuovendo un dialogo. Ancora una volta l’obiettivo è stato raggiunto”.
La puntata (e anche tutte le altre puntate di Fides) può essere vista anche sul canale youtube a questo indirizzo: https://www.youtube.com/@87tv39
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