Avellino, 11 Dicembre – Importava ingenti quantitativi di droga, cocaina e hashish, dalla Spagna, la banda di narcotrafficanti capeggiata da un imprenditore del napoletano e da suo figlio, sgominata dalla GdF di Avellino e dalla DIA che hanno arrestato 17 persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga.
I vertici della banda avrebbero offerto ospitalità ad Antonio Lo Russo, ex reggente del clan dell’omonimo clan, tra il 2012 e il 2014, ora collaboratore di giustizia, insieme col quale avrebbe gestito il traffico. A capo dei narcotrafficanti c’era Armando Manzi, titolare di una struttura ricettive per cerimonie, e il figlio Oreste. Al loro fianco una schiera di collaboratori, finiti sotto indagine.
La droga era destinata alle piazze di spaccio delle province di Napoli e Avellino; durante l’attività investigativa le fiamme gialle sono riuscite a sequestrare 323 kg di hashish, per un valore di oltre 3,2.
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“Quando insegno e quando scrivo seguo sempre le parole che ci ha tramandato il filosofo Abelardo e che mi serviranno anche domani: “La persuasione ha bisogno di catturare gli animi con discorsi ornati, ma all’insegnante si addice la chiarezza. Laddove manchi la ricchezza dei contenuti abbondano le parole. Solo chi ha una logica d’azione resta se stesso, fermo come il sole”.