Cultura

Avella, “Terra di Palma” in visita al Museo Immersivo e Archeologico irpino

Avella, 9 Dicembre – Il comune di Avella sorge nella regione della  Bassa Irpinia e  l’etimologia del nome  deriva da diverse tesi : da “abblonatermine latino dal significato “ricca di mele”; da “abel “campo erboso”; nel Settecento il botanico Linneo attribuì il nome scientifico alla nocciola, nux avellana, relativa alla specie corylus avellana proveniente  proprio da Avella.  L’area geografica è ricca di monumenti e storia antica: l’ Area Archeologica dell’Anfiteatro Romano, l’ Area Archeologica della Necropoli Monumentale, il Castello, le chiese , i percorsi  naturalistici.

Ad Avella  si va per visitare le tante bellezze ,di cui  il “Mia”, acronimo di  Museo  Immersivo  e  Archeologico, presso il Palazzo Baronale, un edificio che sorge  su un’area di circa 1200 metri quadrati snodato su due piani, da un sottotetto, che  accoglie l’allestimento tecnologico ,il progetto del  piano di valorizzazione territoriale del Sistema Irpinia. Il percorso multimediale Mia,  che  si  estende in più sale  è caratterizzato da proiezioni, suggestioni grafiche, quadri parlanti e postazioni di Realtà Virtuale per raccontare la storia di Avella e del Palazzo. I visitatori una volta addentrati nel palazzo museale, sostano in un ingresso di accesso che li porta sia al Museo Immersivo che a quello Archeologico. Un plastico raffigura la regione avellana dove viene proiettata l’evoluzione topografica della città nelle varie epoche.

Le immagini dei primi insediamenti sul territorio, scorrono per Abella romana, attraversano il Medioevo per giungere all’Ottocento fino ad Avella moderna. La sala 7, ultimo percorso, è dotata  di poltrone girevoli e visori di Realtà Virtuale. L’aspetto attuale della città  attraverso   la narrazione storica al presente porta il visitatore a comprendere  come la realtà storica  sul territorio sia prodotto della sua storia secolare. Attraverso la Realtà Virtuale, si scoprono quattro  tematiche che  permettono di conoscere quattro diversi momenti della storia del territorio.

Il Rito funebre è  la ricostruzione di un rituale funebre in epoca romana, con  annessa sepoltura. In evidenza la relazione ai monumenti funerari della Necropoli monumentale di Avella.
Il Gladiatore: uno scontro tra gladiatori all’interno dell’anfiteatro di Avella. In risalto  il  processo di preparazione alla lotta, la vestizione e la scelta delle armi per il combattimento.
Il Castello: ripercorre la vita del periodo medievale all’interno del Castello di Avella, scene di   una passeggiata di notte di una dama che pensa alla figlia che andrà in sposa. 
Volo di drone: Le riprese con drone mostrano  i luoghi più significativi di Avella di oggi, Un attraente volo sulle bellezze naturalistiche e antropiche del territorio, realizzato con le più moderne tecnologie nel campo delle riprese aeree a 360°. Un patrimonio artistico e paesaggistico straordinario e spettacolare.

Fiore all’occhiello del Museo lo si trova all’interno della Sala Educational dove un’area è dedicata agli utenti con disabilità (ciechi o ipovedenti) con riproduzioni 3D con tag NFC per l’audiodescrizione dei reperti più significativi.

Gli ospiti del Gruppo Archeologico Terra di Palma, di via Cimitero, di Palma Campania , la settimana scorsa  accompagnati durante la visita dal presidente ing. Luigi Sorrentino e guidati dagli esperti Pietro Luciano e Andrea Siniscalchi con sortite spiegazioni, percorrono le sale del museo Antiquarium Archeologico che custodisce vasi, oggetti votivi, corredi funerari risalenti alle prime fasi insediative nell’area della Bassa Irpinia.

Sono estasiati dall’innumerevole materiale: reperti catalogati in bacheche  che destano curiosità e studio per i visitatori amanti di nuove scoperte  e per  gli appassionati di cultura antica. Avella possiede tesori inestimabili  che sono in continua ricerca di studi nuovi e tecnologici. Avella è essa stessa parte dell’antica storia occidentale, i suoi reperti  li ha avuti e li ha nel sottosuolo. Il dott. Pietro Luciano che guida la visita sottolinea che  “Nel 1968 durante i lavori agricoli in località Forestale-Fiego, un’area collinare ubicata alla destra del Clanis  fu intercettata un’area sepolcrale, nella quale furono recuperati oggetti di ornamento (anelli con decorazioni a ovuli) utensili di bronzo (grattugia) armi( cuspide di lancia) e spiedi di ferro, ceramica d’impasto (anfore, olle, brocche ,coperchi) “Uno sbigottimento nell’ammirare questi oggetti e tanti altri nelle sale.  La storia di Avella  va senz’altro tutelata, c’è bisogno di risorse umane, nonché economiche e  nuova tecnologia,- continua a dire il dott. Luciano – Sono resti archeologici risalenti a più di 2500 anni fa. Raccontano la storia, che non deve morire, che dovrà continuare a vivere per le generazioni future.”

Il gruppo di visitatori  si congeda  con la promessa di ritornare ad Avella per visitare  i suoi  preziosi monumenti, ma anche  a partecipare alla  Sagra della Castagna e della Nocciola avellana, un  evento enogastronomico legato ai principali prodotti del territorio; alle  rassegne musicali all’interno dell’antica fortezza: Jazz Castello e a quella nell’antico anfiteatro romano di Avella. Ad Avella Art Festival – Rassegna di musica e spettacoli; Musica Nel Parco – Rassegna musicale di jazz e blues che si svolge nella Corte del Palazzo Baronale; Teatro sotto le stelle – Rassegna che raccoglie le più importanti compagnie teatrali della Campania e all’evento  di arte, cultura, musica ed enogastronomia: Pane , Ammore e Tarantella.

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