Napoli, 20 Gennaio – Dietro la decisione del Gip di Palermo, Fabio Pilato, di convalidare l’arresto in flagranza di Giovanni Luppino, l’autista del boss Matteo Messina Denaro (mentre si è riservato di decidere sulla richiesta di custodia cautelare in carcere) c’è l’accoglimento di una strategia investigativa che parte dalla necessità dei Pm di Palermo di scoprire la fitta rete di fidatissimi fiancheggiatori e favoreggiatori, tra i quali anche esponenti del mondo sanitario, che hanno permesso al boss Matteo Messina Denaro di rimanere in latitanza per 30 anni.
“Costituisce fatto notorio che l’autista di una figura di spicco di una organizzazione criminale come quella mafiosa sia necessariamente soggetto di assoluta fiducia della persona accompagnata”, scrivono i pm della Dda di Palermo nella richiesta di convalida per Giovanni Luppino, l’autista di Messina Denaro. “Nessun elemento può allo stato consentire di ritenere che una figura che è letteralmente riuscita a trascorrere indisturbata circa 30 anni di latitanza, si sia attorniata di figure inconsapevoli dei compiti svolti e dei connessi rischi, ed anzi, l’incredibile durata di questa latitanza milita in senso decisamente opposto, conducendo a ritenere che proprio l’estrema fiducia e il legame saldato con le figure dei suoi stessi fiancheggiatori abbia in qualche modo contribuito alla procrastinazione del tempo della sua cattura che, altrimenti, sarebbe potuta effettivamente intervenire anche in tempi più risalenti”, scrivono ancora i pm.
Giovanni Luppino, l’autista 59enne di Matteo Messina Denaro, per i pm di Palermo, “è un collaboratore certamente fidato di uno degli ultimi storici capi della stagione stragista e terroristico mafiosa dell’organizzazione Cosa nostra, fino ad oggi capace di mantenere l’anonimato e il suo stato di latitanza a fronte di centinaia di arresti di fiancheggiatori e decine di prossimi congiunti”.
E Matteo Messina Denaro è “verosimilmente custode d verità inerenti le pagine più cupe della storia repubblicana” si legge ancora in uno dei passaggi della richiesta di convalida della procura di Palermo per Giovanni Luppino, l’autista del boss arrestato lunedì mattina con il latitante.
I pm della procura di Palermo, Pierangelo Padova e Alfredo Gagliardi, hanno incontrato Giovanni Luppino nel carcere palermitano del Pagliarelli per l’udienza di convalida. L’uomo risulta essere un commerciante di olive incensurato, ma era lui alla guida dell’auto che tre giorni fa ha condotto Matteo Messina Denaro presso la clinica “La Maddalena” di Palermo, dove era in cura per una forma aggressiva e avanzata di cancro al colon. L’uomo, arrestato insieme all’ex latitante, è accusato di favoreggiamento aggravato.
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