Napoli, 13 Luglio – Nella giornata di sabato 8 luglio 2023 una delegazione dell’ANPI Zona Nolana guidata dal Presidente, Giovanni Notaro, con il decano, Presidente Onorario, Maestro Vittorio Avella, si è recata a “Ventotene simbolo dell’Europa unita dell’Italia unita Patria di tutti gli antifascisti. L’A.N.P.I. Zona Nolana ha organizzato una visita per ricordare a tutti che questi valori vanno difesi e fatti conoscere soprattutto ai giovani” salpando dal Molo Beverello di Napoli, come nelle immagini riprese dal sociologo e giornalista Antonio Castaldo e postate da Giuseppe Pio Di Falco per IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali ed “Umanitas Vita” di Napoli https://www.youtube.com/watch?v=dVcCC9QWXfA.
Il gruppo ha raggiunto l’isola per rendere omaggio ad Altiero Spinelli (Roma, 31 agosto 1907-Roma, 23 maggio 1986) che in questo luogo, 82 anni fa, nel 1941, insieme ad Ernesto Rossi (Caserta, 25 agosto 1897-Roma, 9 febbraio 1967), entrambi confinati a Ventotene in quanto oppositori del regime fascista, pensarono di redigere un documento a sostegno dell’unificato continente europeo, “Per un’Europa libera e unita”. Il testo fu definito con la discussione di altri confinanti sulla stessa isola la quale complessivamente ospitava forzatamente circa 800 soggetti di cui 500 comunisti, 200 anarchici, socialisti e attivisti di Giustizia e Libertà. Quello che è noto come “Il Manifesto di Ventotene” venne pubblicato nel 1944, da Eugenio Colorni (Milano, 22 aprile 1909-Roma, 30 maggio 1944) poco prima di essere ucciso, il quale ne scrisse la prefazione e ne curò la redazione in tre capitoli: I “La crisi della civiltà moderna”; II “Compiti del dopoguerra. L’unità europea”; III “Compiti del dopoguerra. La riforma della società”, Spinelli nella prima parte di quest’ultimo capitolo cedette la scrittura a Rossi.
Risalendo dal Porto Romano all’abitato, si intercetta Piazzetta Europa dove l’installazione della Stele in marmo con le scolpite isole di Ventotene e Santo Stefano circondate dalle 12 Stelle Europee riporta il seguente pensiero: «Guardavo sparire l’isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto nelle amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato come da un lontano loggione la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che ero andato meditando durante sedici anni, avevo scoperto l’abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l’ebrezza della creazione politica, il fremito dell’apparire delle cose impossibili… nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si prestava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue file… Con me non avevo per ora, oltre che me stesso, che un Manifesto, alcune Tesi e tre o quattro amici…. Altiero Spinelli 18 agosto 1943», https://www.youtube.com/watch?v=R5PtRxhSPKg .
Giunti a Piazza Castello si incontra la Casa Comunale su cui è stata apposta, nel corso di una cerimonia tenuta il 28 agosto 2022, la targa che fa sapere della nomina di Ventotene quale “Capitale storica della costruzione morale e intellettuale dei valori europei” come deciso dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo durante lo svolgimento di un seminario sul federalismo europeo, programmato e realizzato dall’Istituto di Studi Federalisti “Altiero Spinelli” https://www.youtube.com/watch?v=645nLofOwSc . Qui dopo la visita al Museo Archeologico, dove sono mostrati anche alcuni pannelli sulla dirimpettaia Isola di Santo Stefano con la struttura carceraria, a forma di Panopticon, progettata e costruita nel 1795 su incarico di Re Ferdinando I delle Due Sicilie (Napoli 12 gennaio 1751-ivi 4 gennaio 1825), dal Maggiore Antonio Winspeare (Livorno 1739-Napoli 1820), del Genio Militare, sui principi del filosofo, giurista ed economista inglese, Jeremy Bentham (Londra 1748-ivi 1832). Proseguendo per Via Muraglione, si raggiunge infine l’erta scala che approccia la collina di Punta Eolo https://www.youtube.com/watch?v=FvB0xhpNc-s al cui apice si trova il Cimitero di Ventotene dove sono custodite le ceneri di Altiero Spinelli traslate il 7 giugno del 1986 con il consenso della moglie, antifascista tedesca, Ursula Hirshmann (Berlino, 2 settembre 1913-Roma, 8 gennaio 1991), per conservarle dove nacque il sogno europeista https://www.youtube.com/watch?v=yxGJ6BA4pKs .
Prima di lasciare l’isola insieme a tutto il gruppo ANPI Zona Nolana, Antonio Castaldo ha lanciato un ultimo sguardo sull’Isola di Santo Stefano https://www.youtube.com/watch?v=R91SNC82ivY l’isoletta, di 27 ettari, che in epoca romana fu chiamata anche Partenope, di difficile approdo con l’unico edificio presente su di essa: il Carcere Borbonico, di Re Ferdinando I delle Due Sicilie, dove ebbe breve vita la “Repubblica di Santo Stefano”, dall’ottobre 1860 al gennaio 1861, ad opera di reclusi rivoltosi appartenenti alla Bella Società Riformata. Qui vennero incarcerati in massa i partecipanti ai moti rivoluzionari di Napoli del 1799. Nei decenni successivi vi furono tradotti anche i rivoluzionari del 1848 fra cui i patrioti Silvio Spaventa (Bomba, 12 maggio 1822-Roma, 20 maggio 1893) e Luigi Settembrini (Napoli, 17 aprile 1813-ivi 4 novembre 1876). Durante il ventennio fascista venne qui incarcerato, fra gli altri, anche l’antifascista Sandro Pertini (Stella, 25 settembre 1896-Roma 24 febbraio 1990) futuro Presidente della Repubblica Italiana. Il carcere di Santo Stefano venne definitivamente chiuso nel 1965. L’ex carcere di Santo Stefano diventerà il Campus d’Europa. Il progetto del Polo Museale, intitolato allo scomparso presidente del Parlamento europeo David Sassoli, è stato presentato il 3 ottobre del 2022 e prevede che dal 2026 avranno qui sede, seminari di studio e corsi universitari sui diritti, l’ambiente e la Pace tra i Popoli.
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