Napoli, 19 Luglio – Tra i 22 e i 35 miliardi al Sud, a fronte di 82 miliardi iniziali: la candidata Sindaco di Napoli per il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale Rossella Solombrino evidenzia pesanti incongruenze tra la narrazione relativa al PNRR e la realtà. A farne le spese, sempre il meridione.
«I fondi del PNRR destinati al Sud si riducono a una cifra tra i 22 e i 35 miliardi, con effetti devastanti sul meridione e su Napoli». Lo ha detto la candidata Sindaco di Napoli del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale Rossella Solombrino.
«Il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, fin dalla prima ora, insieme ad altri amministratori meridionali ha costituito “Recovery Sud”, una rete finalizzata ad affermare il diritto di una parte del Paese a indirizzare i fondi del Recovery alle urgenze vere della nostra nazione, considerando le fragilità dei nostri territori», spiega Solombrino. «Insieme alla rete dei 500 sindaci abbiamo puntato il faro sul piano iniquo annunciato dal Governo, un piano che propaganda un 40% di risorse al Sud come un successo, nonostante dai parametri previsti nel Next Generation Eu si sarebbe dovuto destinare il 70%. Dall’ultimo studio del professore di Economia applicata Gianfranco Viesti scopriamo che gli 82 miliardi iniziali non esistono. La cifra di fondi certi, infatti, sarebbe tra i 22 e i 35 miliardi».
«I problemi del comune di Napoli» osserva Solombrino «hanno in sé il frutto di errori dei governi nazionali e dei rappresentanti di quei partiti che hanno avallato tali decisioni; il concetto di spesa storica, la mancata attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, hanno determinato l’ulteriore impoverimento del Mezzogiorno: oggi i sindaci del Sud combattono con i problemi reali di minori risorse in contesti sociali meno sviluppati. Come rappresentante del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale e candidata Sindaco di Napoli, città più grande del Mezzogiorno, sono cosciente che portare avanti le tematiche che rappresento vuol dire confrontarmi con il frutto di quegli errori.
Napoli deve ripartire da azioni concrete per il suo sviluppo, per questo ero presente il 25 aprile a piazza Plebiscito con la rete dei 500 sindaci del Sud, e il 15 luglio a Bruxelles per portare avanti la petizione al Parlamento europeo, grazie all’europarlamentare Piernicola Pedicini.
Napoli ha bisogno di voce e di verità oltre ad una nuova coscienza e consapevolezza dei cittadini stessi: dalla quantità di fondi che giungerà al Sud, e dal modo in cui tali risorse verranno impiegate dipenderà la fine o lo sviluppo di Napoli, del Mezzogiorno e dell’Italia intera».
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