Città del Vaticano, 21 Aprile – Il mondo si ferma. Alle 7:35 di questa mattina, Papa Francesco è tornato alla casa del Padre. Il suo cuore ha smesso di battere al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato da metà febbraio per una grave bronchite. L’annuncio è arrivato con voce commossa dal cardinale Kevin Farrell: “Con profondo dolore devo annunciare la morte del nostro Santo Padre Francesco. La sua vita intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua Chiesa […] Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo la sua anima all’infinita misericordia di Dio”.
Jorge Mario Bergoglio, 88 anni, era nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Primo Papa gesuita, primo sudamericano sul trono di Pietro, ha conquistato il mondo con il suo stile semplice, il linguaggio diretto, l’abbraccio costante ai più fragili. Ha scelto il nome Francesco per richiamare la povertà, la pace e la cura del creato. E ha vissuto quel nome fino all’ultimo giorno.
In Vaticano, le campane di San Pietro hanno suonato a martello. Il portale bronzeo della Basilica è stato chiuso per metà. Il cardinale camerlengo ha accertato ufficialmente la morte, dando il via al protocollo che segna ogni passaggio dopo la scomparsa di un Pontefice. Nei prossimi giorni, la salma sarà vestita con i paramenti sacri e condotta nella Basilica per l’omaggio dei fedeli.
La notizia ha subito fatto il giro del mondo, suscitando un’ondata di commozione. “L’Europa piange la scomparsa di Sua Santità. Il suo sorriso contagioso ha conquistato il cuore di milioni di persone”, ha scritto su X la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. “Sarà ricordato per il suo amore per la vita, la speranza per la pace, la compassione per l’uguaglianza e la giustizia sociale. Che riposi in pace”.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha reso omaggio al Pontefice definendolo “una guida spirituale che ha saputo parlare al cuore del nostro tempo, un costruttore instancabile di ponti”. Dall’America Latina, suo continente natale, sono giunti messaggi intrisi di affetto e dolore. “Ha dato dignità ai poveri, speranza ai migranti e voce agli invisibili”, ha dichiarato il presidente argentino Javier Milei.
Con Papa Francesco se ne va una figura che ha trasformato il volto del papato, portando la Chiesa fuori dai palazzi e tra la gente. Il “Papa del popolo” lascia un’eredità spirituale profonda, fatta di gesti, parole e silenzi che hanno parlato al cuore del mondo.
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