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Acerra, Sindaci territorio: “No 4^ Linea Termovalorizzatore”

Acerra, 9 Novembre – Si apprende dall’ANSA in collaborazione con il Comune di Acerra che in data 8 novembre 2023 presso la Casa Comunale Acerrana si è tenuta una riunione sull’annosa questione del termovalorizzatore: «I sindaci dell’agro acerrano fanno squadra per dire ‘no’ ad una eventuale quarta linea del termovalorizzatore, e si uniscono per nuove politiche di sostenibilità ambientale e tutela della salute pubblica. E’ quanto emerso oggi nel corso di un tavolo programmatico e di denuncia convocato dall’amministrazione comunale di Acerra (Napoli), che ha portato ad un confronto con i sindaci e gli amministratori dei comuni limitrofi per ribadire la contrarietà di tutto il territorio ad un ulteriore trattamento rifiuti nel termovalorizzatore in località Pantano. “Insieme agli amministratori degli altri comuni – ha spiegato il sindaco di Acerra, Tito d’Errico – abbiamo avviato un tavolo permanente per attivare assieme politiche collettive di sostenibilità ambientale e di tutela della salute pubblica, e tutti i presenti hanno concordato l’assoluta necessità di redigere un documento unitario da sottoporre agli organi sovracomunali per rimarcare con fermezza che questo territorio ha già dato”. Al tavolo erano presenti i sindaci e i delegati dei Comuni di Afragola, Brusciano, Casalnuovo, Castello di Cisterna, Marigliano,

Pomigliano d’Arco e San Felice a Cancello, ma l’iniziativa coinvolge anche i Comuni di Arienzo, Caivano, Maddaloni e Marcianise. I sindaci si riuniranno nuovamente nei prossimi giorni per la sigla del redigendo documento unitario».

Il partecipante Giacomo Romano Sindaco di Brusciano attraverso la su pagina FB ha così esternato il suo pensiero: «NO ALLA QUARTA LINEA AD ACERRA! Ad Acerra insieme agli altri sindaci per dire un NO netto e chiaro alla apertura della quarta linea del termovalorizzatore di Acerra. Il nostro parere fortemente negativo rispetto a questa ipotesi paventata dalla Regione Campania fonda le proprio motivazioni in questioni antiche! NO netto perché riteniamo che i nostri territori abbia già dato ampiamente e forse oltremodo rispetto al tema della emergenza rifiuti, offrendo la disponibilità, seppur condizionata a determinati requisiti, all’impianto tuttora in funzione. Siccome riteniamo che l’uomo vale non per ciò che ha ma per i valori che è in grado di portare, allora non si può assolutamente consentire di implementare la funzionalità dell’impianto acerrano con una quarta linea. Ricordo a me stesso e poi a voi tutti che già la terza linea, rappresentava per chi ci ha governato una ipotesi solo eventuale e poi invece, proprio quella terza linea è diventata nel tempo STRUTTURALE, vale a dire funzionante a pieno regime. Quindi, nel rispetto dei ruoli e dei territori, e con uno spirito collaborativo, chiediamo a Regione Campania di allocare eventualmente, altri impianti in province campane che non siano Napoli e Caserta. I nostri territori, prima triangolo della morte ed oggi terra dei fuochi, non sono più disposti a fare altri sacrifici. Questo quanto riferito al tavolo e condiviso da tutti i Sindaci presenti».

Quello di Acerra è fra i 40 attivi in Italia, in un panorama complessivo di 54 impianti esistenti, come rappresentato nell’esaustiva scheda pubblicata su https://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritori_in_Italia.

La Regione Campania , dal suo sito istituzionale, https://www.cr.campania.it/comunicati-stampa/termovalorizzatore-di-acerra-tra-le-interrogazioni-del-question-time , il 26 luglio 2023, rendeva conto del Question Time in Consiglio Comunale, presieduto dalla

Vice Presidente, Valeria Ciarambino, sulla destinazione del fondo di € 27.181.993.52, previsto dal disegno di legge di assestamento del Bilancio di previsione 2023/2025, per il termovalorizzatore di Acerra e l’adempimento degli impegni regionali in tema di bonifica per il territorio di Acerra, con la risposta, tra le interrogazioni, a firma della consigliera Vittoria Lettieri (De Luca Presidente), dell’’Assessore Regionale all’Ambiente Fulvio Bonavitacola: «si è costituito un fondo vincolato di 27 milioni e su questo si è generato un grande equivoco sui suoi possibili utilizzi, che riguardano l’ammodernamento dell’impianto e, in futuro, la realizzazione di una quarta linea, che sarebbe destinata a mere funzioni di supplenza in caso di avaria o di fermo manutentivo di quelle esistenti, escludendosi, dunque, l’aumento dei rifiuti trattati nel termovalorizzatore di Acerra».

Il 14 ottobre scorso ad Acerra, il Vescovo, S. E. Mons. Antonio Di Donna, il Sindaco Tito d’Errico, studenti, rappresentanti del mondo scientifico e della Chiesa, dell’associazionismo culturale, civile e religioso, hanno partecipato al corteo iniziato da Piazza Duomo ad Acerra, contro la paventata realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore.

«Venti anni fa, fosse dipeso dalla sola volontà popolare – ha ricordato il sociologo Antonio Castaldo – il cosiddetto Termovalorizzatore di Acerra, nel territorio della Città Metropolitana di Napoli, collaudato nel 2010, non si sarebbe fatto.  Le popolazioni del territorio, in un’area già ferità nella natura, nell’ambiente e nella salute, in più occasioni negli anni d’inizio del Terzo Millennio si ritrovarono ad Acerra per protestare contro la costruzione di tale impianto come anche documentato nella mia pubblicazione in occasione della Conferenza Regionale sull’Emergenza della Zootecnia e dei Rifiuti in Campania”, svolta nella primavera del 2003, presso la Scuola Guido De Ruggiero a Brusciano, in cui presentai uno studio su “Campania le due emergenze: rifiuti e zootecnia. Il caso dell’Agro Acerrano-Mariglianese-Nolano” patrocinato dalla Regione Campania e dal Comune di Brusciano. Allora per prime ci furono le pecore bruscianesi a segnalare l’allarme ambientale e sanitario, dal pascolo libero sulla dorsale Acerra-Marigliano, con il latte alla diossina e si ebbero pertanto le prime dimostrazioni con storici blocchi stradali, di uomini e pecore, con i loro pastori stremati dalla conseguente crisi economica e la prospettiva degli inevitabili abbattimenti dei loro animali. Mentre ad Acerra si susseguivano le proteste contro l’inceneritore che una volta progettato con due linee viene completato con tre ed ora sta per essere ampliato con quattro linee».

Altra questione correlata alle condizioni ambientali del territorio in questione è quella della “Qualità dell’Aria” monitorata della Regione Campania ai sensi della Deliberazione di Giunta Regionale n.683 del 23/12/2014, https://www.arpacampania.it/rete-regionale, mentre a livello nazionale è attivo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/aria-1. Su questo versante è molto vigile ed attiva ed anche in Campania e sul travagliato Agro Nolano-Pomiglianese l’Associazione Medici per l’Ambiente, https://www.facebook.com/ISDEcampania/?locale=it_IT. All’ISDE nata il 25 novembre 1990, facciamo gli auguri per il suo prossimo Venticinquennale.

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