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Lo sport americano raccoglie l’ASSIST della NBA: stop alle gare

Napoli 27 Agosto – Nella notte tra il 26 e il 27 agosto, i fan italiani della palla a spicchi non hanno assistito, per via eccezionale, agli eventi dello spettacolo dei playoffs NBA.

LA CAUSA. Pochissimi giorni fa, in Wisconsin a fronte di un controllo un poliziotto di zona ha sparato 7 colpi di pistola molto ravvicinati a un afroamericano. Si trattava di Jacob Blake che durante un controllo ha una leggera disputa con i poliziotti. Da gelare il sangue, il video di questa aggressione. Si osserva che Jacob Blake è di spalle e si dirige verso la macchina con alcuna intenzione o pericolo di aggredire l’agente. Quando apre la porta viene sparato alle spalle, senza nessun ragionevole motivo.

Ieri, in prima serata la comunicazione degli animi dei giocatori NBA erano di boicottare le sfide della notte. Parte tutto dalla squadra di Milwaukee, i Bucks, già squadra attiva dai primi scontri dopo la morte di George Floyd (avvenuta il 25 maggio dopo un’aggressione della polizia, anche questa ripresa mentre un agente soffoca con il ginocchio l’afro americano). I giocatori dei Bucks, come quelli degli Orlando Magic avrebbero dovuto scendere in campo alle 00.30 italiane ma il campo è vuoto.

Da questa prima partite vengono annullate altre due gare per boicottaggio. Gli Oklahoma City Thunder, Houston Rockets, Los Angeles Lakers e Portland Trail Blazers decidono anche loro di non giocare. Insieme a loro, le giocatrici della WNBA del basket femminile hanno deciso di scendere in campo con maglie forate 7 volte alle spalle. Anche l’MLS E MLB, le leghe di calcio e baseball hanno deciso di non giocare. In alcuni casi come il baseball, solo i giocatori neri non hanno giocato mentre gli altri hanno intrapreso le gare delle loro discipline.

Forti le reazioni di alcuni atleti, simbolo della NBA e della l’impegno sociale. Un tweet di Lebron James nella notte descrive con toni forti l’animo degli afroamericani. Termini forti, che non lasciano dubbi “FUCK THIS MAN!!!! WE DEMAND CHANGE. SICK OF IT”.

Durante la notte italiana si è tenuta una riunione nella bolla di Orlando dove si dice che le due squadre Los Angeline (le due più quotate per il titolo) abbiano intenzione di non scendere più in campo. Un messaggio forte, dove lo sport non può più vivere la sua socialità in un contesto di odio e di violenza.

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