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Napoli, Vomero: Ferragosto con tappeti di foglie morte

La caduta anticipata causata dalle miriadi di cimici del platano

Napoli, 14 Agosto – “Gli abitanti dell’area collinare del capoluogo partenopeo, che anche in questo periodo feriale sono rimasti in città, oltre ai tanti problemi legati alle strade piene di buche e di avvallamenti ma anche di cumuli di spazzatura, stanno assistendo a un fenomeno che desta non poche perplessità e preoccupazione, vale a dire la caduta anticipata, visto che l’autunno è ancora lontano, di tantissime foglie dai platani posti lungo strade e piazze del quartiere, al punto da costituire, segnatamente nei tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, dei veri e propri tappeti, anche pericolosi per i pedoni. Si tratta un annoso problema che genera non poche conseguenze e che si ripresenta irrisolto ogni estate, aggravato da inefficienze e ritardi da addebitare agli uffici competenti e segnatamente a quelli che fanno capo all’assessore comunale al verde pubblico e alla ASL territoriale. Così anche questa estate a ragione dei mancati interventi di bonifica, ancora una volta le alberature stradali della collina, per lo più costituite da filari di platani, sono infestate da miriadi di afidi, conosciuti comunemente come “cimici del platano” “. La puntuale denuncia del grave fenomeno arriva, ancora una volta, da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che ogni giorno raccoglie le proteste indignate dei residenti, afflitti dai problemi evidenziati.

Impossibile passeggiare o sostare, seduti sulle panchine presenti nelle isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano, senza trovarsi addosso, sugli abiti o sul corpo, portandoseli poi a casa, il fastidioso insetto – sottolinea Capodanno – Tra le altre conseguenze dell’azione del parassita si registra appunto anche la caduta anticipata di tante foglie dai platani infestati. L’insetto infatti, durante questo periodo, si localizza nella pagina inferiore delle foglie, da cui sottrae linfa e clorofilla, causando una decolorazione tipica delle foglie stesse, che ingialliscono, disseccano e cadono in anticipo”.

“Il fenomeno è datato – ricorda -. Al Vomero infatti già si presentò sin dai lontani anni ’80. Purtroppo la semplice potatura dei platani non serve a debellare alla radice il fenomeno, dal momento che l’insetto, che già in passato è stato identificato come appartenente alla famiglia dei tingidi, e il cui nome scientifico è “Corythucha ciliata”, oltre che sulle foglie, vive anche sotto la corteccia, proliferando con un ritmo di 200 uova per ciascuna femmina, per tre cicli, ciascuno di 45 giorni. Per questo non è possibile combatterlo con i normali pesticidi, peraltro dannosi anche per l’uomo. La presenza di questo parassita è evidenziata dalla caratteristica colorazione delle foglie, che, una volta attaccate, sono afflitte da una forte declorofillizzazione. Le foglie sono inoltre imbrattate dagli escrementi che appaiono come piccoli puntini neri dall’aspetto bituminoso che ricoprono tutto il lembo”.

“Tempo addietro – sottolinea –, di fronte all’ennesimo accentuarsi del fenomeno durante il periodo estivo, furono anche interpellati esperti del settore. Dagli studi effettuati emerse che il metodo più efficace per combattere la fastidiosa cimice è quello naturale, utilizzando, per eliminarla, gli stessi parassiti dell’insetto da immettere, attraverso iniezioni nel tronco, sulle piante infestate. Sicché per combattere la tingide del platano occorrerebbe intervenire con terapie specifiche, già all’inizio della primavera, utilizzando trattamenti endoterapici peraltro ecocompatibili”.

“Ma quando ancora dovranno aspettare gli abitanti della collina – chiede Capodanno – perché ci si decida a risolvere definitivamente il problema delle alberature stradali infestate? Con l’occasione si auspica che gli uffici preposti si attivino, ciascuno per le proprie competenze, per valutare tutte le azioni da intraprendere per la soluzione definitiva dell’annosa vicenda. Intanto i residenti sembrano destinati, in questo periodo di caldo e afa, a vivere con le imposte chiuse per evitare che gli insetti in questione, attraverso i rami degli alberi che si prolungano lungo le facciate degli edifici, entrino anche nelle proprie abitazioni”.

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