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Assiago, esclusione bambini dalla gita organizzata dal Centro Estivo del Comune. Maimone: “Non sono giunte a mio figlio le scuse da parte del Comune”

Milano, 7 Agosto –  Il giornalista Biagio Maimone, una settimana fa, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica l’esclusione del proprio figlio dalla gita a Varazze, organizzata dal Centro Estivo del Comune di Assago, ponendo in luce la necessità di rispettare l’infanzia, a cui è dovuto rispetto e amore, come sancito dalla Costituzione Italiana e da ogni Paese e Continente in cui vive la civiltà.
Il giornalista ha chiesto al Sindaco del Comune di Assago di porgere le scuse al proprio figlio per l’esclusione. Le scuse non sono pervenute, anzi, mediante un articolo è stato affermato che l’esclusione è fondata su principi di correttezza in quanto vi è un un regolamento che sancisce tali principi.
Sancisce l’esclusione? Certo la risposta, che esprime povertà morale e un distorto concetto delle regole con cui si amministra la Pubblica Amministrazione, che, in tal caso, è il Comune di Assago, non tiene in nessuna considerazione due fattori di estremo rilievo: il primo è che vi è stata una regolare iscrizione del bambino, nei tempi previsti, in adesione ai criteri stabiliti e il secondo fattore, che è quello che assume maggior importanza, è che l’azione discriminatoria ha leso la dignità di un bambino e, ancor più, la sua sensibilità.
Crea stupore ed immensa tristezza sapere che un’Istituzione non si ponga il problema morale di salvaguardare la dignità di un bambino e che non ponga in primo piano il valore del rispetto dell’infanzia e della sua sacralità.
Non sono state ritenute necessarie le scuse e ciò stupisce in quanto esse sarebbero state il segno tangibile di un gesto di civiltà e, nel contempo, la testimonianza di un gesto di amore verso un bambino che ha ragione proprio in quanto lontano dalle contorte logiche degli adulti, per essere il suo animo pervaso dalla tenerezza e al candore dell’innocenza” ha dichiarato Biagio Maimone, il quale ha sottolineato: “Le Istituzioni devono essere guidate da veri uomini e da vere donne per essere al servizio della comunità, della società e spiace vedere che, purtroppo, si verifica che esse siano nelle mani di chi umilia se stesso umiliando i bambini, i quali sono i cittadini a cui riservare maggior rispetto e maggiore attenzione. Noi genitori del bambino escluso dalla gita, in modo davvero disumano, abbiamo avuto la prova concreta, lampante e incontrovertibile di essere di fronte a chi ha sbagliato in modo clamoroso sia contro la morale, sia contro la Costituzione Italiana ed ogni legge umana che riconosce all’infanzia sacralità e dignità, vietando che esse siano lese e derise.
Le Istituzioni devono testimoniare di aderire alla Costituzione Italiana e alle leggi dello Stato. Le Istituzione devono, altresì, testimoniare la pedagogia dell’amore e non possono non farlo! Chi rappresenta le Istituzioni deve chiedere scusa, ancor più, quando destinatario delle scuse è un bambino per i motivi inderogabili che abbiamo più sopra sottolineato”.
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