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SCHNEEWITTCHEN KOMMT AUS CASAVATORE! Celebrazione del settantottesimo anniversario del Comune di Casavatore

Napoli, 30 Luglio – Lavoro a Roma da diversi mesi, la qual cosa – sebbene costituisca un’indubbia fonte di sollievo e tranquillità – m’impedisce di recarmi a Casavatore con la stessa frequenza di prima; purtuttavia, cerco di continuare, nel mio piccolo, ad assolvere al ruolo di Garante dei diritti dei diversamente abili, conferitomi con fiducia dal Primo Cittadino a maggio dello scorso anno.

Quest’oggi ricorre il settantottesimo anniversario dell’istituzione dell’Ente, anzi…della Civitas, poiché i festeggiati sono gli appartenenti alla Comunità (compresi, com’è ovvio, quelli «di adozione», tali da intendersi anche gli assidui frequentatori della Cittadina), ragion per cui desidero condividere i risultati di una piccola ricerca che ho condotto nei giorni scorsi per mera curiosità.

Ebbene, durante un mio recentissimo spostamento da Roma alla Calabria (terra in cui non di rado mi rifugio quando intendo riposare un pochino), ho conosciuto una dolcissima fanciulla che dichiarava di stravedere per la protagonista della fiaba più bella dei Fratelli Jacob e Wilhelm Grimm: mi riferisco a Biancaneve (Schneewittchen, nell’originale Tedesco), la dolce principessina orfana tanto disprezzata dalla sua vanitosa matrigna da essere costretta a fuggire nel bosco e trovare rifugio nella casa di sette nani adulti, dei quali si prende, poi, scrupolosamente cura.

La fiaba dei Grimm ha ispirato, nella prima metà del Novecento, il pluripremiato regista Statunitense Walt Disney, il quale, nel 1937 (dunque, prima che il Comune venisse istituito), diede vita ad un cartone tuttora molto celebre.

Siccome la bimba suddetta lo stava guardando dal tablet di sua madre, mi è riaffiorato, di colpo, nella mente un ricordo della mia tenera età: anch’io, infatti, andavo pazzo per Biancaneve…e per il Principe Azzurro, nel quale ultimo solevo immedesimarmi (cosa che, in realtà, faccio tuttora, perché mi è stato insegnato a non tirarmi mai indietro dinanzi ad una persona che soffre).

Avendo terminato anzitempo la stesura del mio precedente lavoro mediatico, mi son collegato ad internet ed ho appreso che la doppiatrice originale della protagonista del cartone Disney fu Adriana Elena Loreta Caselotti; ma…chi sarà mai? Ho voluto, dunque, approfondire la sua biografia, e in tale sede ho scoperto un dettaglio che mi ha profondamente colpito: ella, infatti, nacque a Bridgeport da due emigranti Italiani, ossia il Friulano Guido Luigi Emanuele e Maria Josephine Orefice (imparentata con Mauro, seconda persona a ricoprire la carica di Primo Cittadino? Non si sa!), originaria…proprio di Casavatore!

L’attrice venne a mancare nel 1997, a causa di un cancro ai polmoni: la notizia fu diffusa in tutt’Italia, ma…erano pochi coloro che ricordavano le sue radici Campane; anzi, tuttora si tende a risaltare che il sangue della Caselotti fosse puramente Friulano.

Riguardo alla personalità della compianta, purtroppo, non ho rinvenuto alcuna notizia, ma, secondo me, non è un caso che la scelta per il doppiaggio di Biancaneve fosse ricaduta proprio su di lei, una figlia di Casavatore: penso, infatti, a tutte le iniziative pregevoli messe in atto dai Cittadini nel corso degli anni, specie al servizio dei deboli, dei poveri e degli emarginati. E, soprattutto, non dimentico che alcuni di essi, una volta venuti a conoscenza della tragedia occorsa alle Vele di Scampia, si sono immediatamente recati sul posto, facendo sì che gli abitanti avvertissero un calore quasi familiare.

Biancaneve era di Casavatore, cari Lettori: con ciò intendo rivolgere un encomio alla Civitas, che si è presa cura di esseri umani in difficoltà, esattamente come ha fatto la protagonista della fiaba con i suoi ospitanti, i quali, stremati dal lavoro, non riuscivano a rigovernare la loro dimora come avrebbero voluto.

Auguri a tutti!

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